RANIERI, Più dubbi che certezze
C'è qualcosa che non va, avrebbe detto Vasco Rossi. Questa Juventus (rientrata a Torino nella notte, ieri si è già allenata) non convince. Di alibi ed attenuanti ce ne sono tanti, dagli infortuni alla pretattica, dai nuovi innesti in fase di rodaggio alla condizione ancora approssimativa. Ranieri vede il bicchiere mezzo pieno («Siamo in crescita rispetto alle ultime amichevoli»), ma il 25 agosto è dietro l’angolo e ad appena due settimane all’inizio del campionato parlare di una Juve già competitiva sembra un azzardo. «Abbiamo lottato e giocato», ha detto l’allenatore bianconero, eppure non è bastato. A Napoli non c’erano pezzi da novanta come Buffon, Nedved e Camoranesi, ma dopo un mese di preparazione non è ancora chiaro quale sia la squadra tipo, un po’ per causa di forza maggiore (defezioni), un po’ per volontà di Ranieri, in vena di esperimenti e affascinato dal 4-3-3. Nei ruoli chiave in difesa e a centrocampo al momento è difficile individuare i cosiddetti titolari e le riserve. Davanti a Buffon, la coppia centrale è tutta da costruire. Andrade pare l’unico sicuro del posto, fra Grygera, Boumsong e Chiellini, non all’altezza della situazione, alla fine, potrebbe spuntarla Criscito, che ha ben figurato al fianco del portoghese, nonostante la giovane età. Stesso discorso nella zona nevralgica del campo. Per quel che si è visto fino a questo momento, Alrimon e Nocerino sarebbero titolari inamovibili, mentre Tiago (talento assoluto dai piedi buoni, ancora inespresso) e Zanetti (comunque reattivo e propositivo) si accomoderebbero in panchina. Fra le note stonate anche Iaquinta, spesso utilizzato da esterno nel fantomatico tridente. L’ex centravanti dell’Udinese pare un pesce fuor d’acqua, si danna l’anima, ma è palesemente in difficoltà.
L’UNICA CERTEZZA, al momento, è Alessandro Del Piero: la Juventus non può fare a meno di lui. Il capitano c’è, non molla, è più forte di tutto e di tutti. Pinturicchio sgomita in silenzio: segna gol belli e pesanti (l’ultimo nel Trofeo Moretti) e non fa polemica, aspettando il prolungamento del contratto (le parti continuano a sentirsi, prima dell’inizio del campionato dovrebbe arrivare l’annuncio). «Abbiamo disputato due buone gare e sono contento di aver segnato un gol», si è limitato a commentare Del Piero dalle pagine del suo sito, dribblando ogni riferimento alla trattativa in corso. Per ora, meglio concentrarsi sul campo. E domani, a Cesena, i bianconeri si troveranno di fronte la Roma (ore 20,45, Raiuno). Nascondersi come è accaduto contro l’Inter non avrebbe senso. Il tempo è tiranno, servono risposte e certezze prima che sia troppo tardi per intervenire: fino al 31 agosto si può.