PRANDELLI, BASTA SCUSE: ORA SOTTO CON LA PAURA. ROCCO HA CHIESTO GRINTA: SCORDATEVI IL CALCIO SPETTACOLO

24.11.2020 13:32 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: a cura di Andrea Giannattasio
PRANDELLI, BASTA SCUSE: ORA SOTTO CON LA PAURA. ROCCO HA CHIESTO GRINTA: SCORDATEVI IL CALCIO SPETTACOLO
© foto di Cambi Niccolo

Vigilia di Coppa Italia in casa Fiorentina. La squadra viola, dopo aver battuto nel III turno il Padova, domani in gara secca (a Udine) affronterà l'Udinese per una sfida in 90' (salvo supplementari e rigori) che dà accesso al tabellone principale del trofeo nazionale con gli ottavi di finale contro l'Inter. Dal centro sportivo "Astori" ha preso la parola il tecnico viola Cesare Prandelli. Ecco le sue parole:

Sulle similitudini con la penalizzazione del 2006 e le scelte forti: "In quel momento avevamo il popolo viola con noi, sapevamo che non eravamo soli e da soli non ce l'avremmo mai fatta. Ora si gioca senza pubblico per cui le mie considerazioni son quelle di scegliere i giocatori che non hanno paura e hanno una condizione fisica intensa: solo così si costruisce la mentalità. L'altro giorno i dati fisici sono stati imbarazzanti ed è per quello che abbiamo perso la partita".

Sulla condizione fisica della squadra: "I dati vanno studiati per capire come cambiare le nostre abitudini: gli attaccanti hanno corso con buona intensità, Vlahovic ha superato determinati numeri e la manovra deve essere più collettiva e coinvolgente. In questo momento noi manchiamo in questo, domani abbiamo un'opportunità importante per capire come la squadra può avere un atteggiamento propositivo e battagliero".

Sul calendario difficile: "Pensiamo partita per partita, non al periodo che abbiamo davanti: abbiamo avuto poche ore di tempo per preparare la gara nei dettagli ma dovremo fare una partita vera a Udine. Chi reputo pronto, giocherà".

Se ha parlato con Commisso: "Sì, ci ho parlato: è stato chiaro e preciso come sempre: ha parlato di grinta da tirar fuori, è la sua parola ricorrente. Adesso starà a me il compito di tirar fuori la grinta. Senza intensità e voglia di riconquistare palla non si va da nessuna parte".

Su come si riparte dopo il Benevento: "Paradossalmente è meglio rigiocare subito, poche chiacchiere: voglio vedere la reazione, voglio vedere se la squadra ha recepito le mie indicazioni e se ha la mentalità di sostenere le pressioni. La paura si affronta affrontandola".

Su cosa c'è da salvare nella gara di domenica: "Nel primo tempo abbiamo avuto un buon atteggiamento, ci sono mancati alcuni passaggi e non abbiamo sfruttato le palle inattive. Serve più velocità per essere più aggressivi sulle seconde palle. Non mi è piaciuta nel complesso la gara perché una reazione veemente non c'è stata: in questo stadio siamo abituati a vedere una squadra diversa. Un errore ci può stare ma la reazione ci deve essere sempre".

Se ha chiesto una mano ai giocatori più esperti: "Nel momento di difficoltà in qualsiasi ambito lavorativo, viene fuori l'uomo. Se io ho degli uomini veri che sentono quello che si sta facendo non sbaglieremo più partite. Se avessimo 5-6 Pezzella in più lotteremo già per la Champions League".

Sulla posizione di Martin Caceres: "In carriera ha ricoperto tutti i ruoli della difesa: ha grande esperienza, sa leggere tutti i movimenti in anticipo ed è una risorsa importante per noi, per il suo spessore".

Se il vero avversario è la Fiorentina stessa e l'Udinese: "A costo di fare una partita in cui avremo i crampi, dobbiamo affrontare la paura: non ci sono più scuse. Temo l'Udinese perché so che sarà un test impegnativo".

Se la rosa di quest'anno è paragonabile a quella del 2006-07: "I paragoni sono complicati: noi affrontammo quella stagione dopo aver lavorato un anno assieme, non una settimana come ora. Abbiamo fatto dei cambiamenti. Per cui ora è tutto molto più complicato. Toglietevi dalla testa che vedremo calcio spettacolo. Adesso dobbiamo reggere la paura, poi quando faremo dei punti daremo spazio anche alla qualità. Abbiamo la qualità dei singoli ma non quella collettiva".

Su come si fa a dare attaccamento alla maglia ai calciatori: "Forse molte persone hanno valutato la squadra con aspettative troppo alte rispetto al reale valore. Io ho questa realtà davanti e la priorità è quella di formare un gruppo che sia squadra. Il senso di appartenenza si trova vivendo la città: con questo lockdown i giocatori fanno centro sportivo-casa in continuazione e basta. Adesso Firenze non può vivere il calcio, io sto cercando di raccontare cosa è Firenze".

Su quando torna Ribery: "Ci sono quattro giocatori che non partono con noi, ovvero Ribery, Bonaventura, Venuti e Callejon, ma mi aspetto che possano tutti recuperare contro il Milan".

Sullo schieramento di Milenkovic a destra: "Nikola è un giocatore forte centralmente ma si può adattare anche sull'esterno dentro, come fa in nazionale. Lui è certamente un difensore molto forte in tanti ruoli".