Jonas Harder: "Difficile digerire il ko in finale Scudetto. Galloppa? Lo ringrazio"

Jonas Harder: "Difficile digerire il ko in finale Scudetto. Galloppa? Lo ringrazio"FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
martedì 3 giugno 2025, 13:39News
di Redazione FV

Jonas Harder, centrocampista della Fiorentina Primavera, ha parlato a TMW. Queste le sue dichiarazioni sulla finale Scudetto persa contro l'Inter: "E' stata una sconfitta molto pesante da mandar giù. Perdere una finale fa sempre molto male, ma perderla da capitano forse è anche un pizzico peggio, perché la fascia ti dà delle responsabilità in più e ti senti maggiormente responsabile. Per quanto riguarda la partita in sé non c’è molto da dire purtroppo. Eravamo arrivati molto stanchi all’appuntamento contro l’Inter, sia fisicamente che mentalmente. Non voglio che sia un alibi ma penso che abbia influito molto. Il percorso che ci ha portato lì resta comunque straordinario. Dal mio punto di vista è stato forse l’anno più bello. Nella fase playoff abbiamo fatto due vittorie storiche: il 4-1 con la Juve ai Quarti e il 2-1 alla Roma in Semifinale".

C'era anche nella finale Scudetto del 2023 persa contro il Lecce nei minuti finali dei supplementari, quale ko ha fatto più male?
“Con il Lecce è stato sicuramente più inaspettato perché è arrivato all’ultimo. Però come emozioni, essendo stata la mia ultima partita nel settore giovanile, questo l’ho sofferto maggiormente. Forse due anni fa avevo in testa già l’idea di potermi rifare…”.

La Primavera viola manca lo scudetto dal 1983 nonostante abbia vinto diverse Coppe Italia e sia riuscita a portare tanti calciatori in prima squadra. Si è fatto un’idea sul perché?
“I trofei sono sempre significativi, tant’è che il nostro obiettivo ad inizio anno era proprio riportare uno Scudetto primavera a Firenze. Tuttavia la cosa fondamentale di un settore giovanile penso sia proprio questa: riuscire a portare i ragazzi ad esordire in prima squadra”.

Il suo rapporto col Mister Daniele Galloppa com’è stato?
“Lo ringrazierò per sempre, con lui sono stati quattro anni bellissimi. Mi ha fatto crescere non soltanto dal punto di vista calcistico ma soprattutto a livello umano. Penso che questa sia la cosa più importante”.