CALCIOPOLI, Abete chiede tempi brevi
«Siate velocissimi»: è questa la richiesta che Giancarlo Abete ha fatto a Stefano Palazzi, su Calciopoli 2. Già dalla prossima settimana, subito dopo Natale, il capo della procura federale comincerà i suoi interrogatori. Si partirà da William Punghellini, il presidente dell’Interregionale che - a quanto emerge dagli atti dell’inchiesta di Napoli - anche ai pm avrebbe confermato la sua convinzione che Carlo Tavecchio, il presidente dei Dilettanti, potesse aver fatto pressione sulla giustizia sportiva per ammorbidire le sentenze su Carraro.
L’anno. Prima di lunedì, Giancarlo Abete avrebbe probabilmente potuto fermarsi alla considerazione generale sul 2007 che si sta per concludere, la stessa riproposta ieri nel saluto di Natale: «Un anno positivo, sul piano tecnico». Le vittorie del Milan, la risalita della nazionale di Roberto Donadoni, l’orgoglio di vedere Fabio Capello sulla panchina dell’Inghilterra. Ma poi sono arrivati «i giorni amari», quelli di Calciopoli2, delle nuove telefonate tra Moggi e alcuni consiglieri federali.
Tempi e posizioni. Abete ha chiesto a Palazzi di chiarire in fretta, ha sottolineato che le posizioni sono diverse, ha perfino scherzato sul “frullatore” di quelle telefonate. «Il mio numero ce l’avevano tutti, mi meraviglia in positivo che Moggi non l’avesse...». Ma c’è poco da scherzare sul resto, perché «l’opinione pubblica vuole comportamenti diversi».
Abete già nei giorni scorsi, nell’incontro con Petrucci, aveva chiarito: sarà linea dura. Ieri ha chiarito ulteriormente. «Rispetto l’autonomia degli organi della giustizia sportiva ma farò pressing su di loro e ho detto al procuratore federale Palazzi che su queste nuove intercettazioni bisogna accelerare la verifica di quanto è realmente accaduto», ha spiegato il presidente federale.
La Federcalcio. Però, come hanno evidenziato le nuove intercettazioni, perfino alcuni componenti del Consiglio federale continuavano ad avere rapporti anche continui con Luciano Moggi. Abete commenta dicendo che «il codice di giustizia sportiva pone dei vincoli, ma non può imporre ad un soggetto di non parlare con un inibito». Poi precisa che non ha chiesto al presidente della Lega di serie D Punghellini di dimettersi.
L’agenda. L’appuntamento importante, in Figc, sarà per il consiglio da fissare tra il 10 e il 15 gennaio: per allora Palazzi non avrà finito il suo lavoro, ma ci sarà un rendiconto politico tra Punghellini e Tavecchio, che era pronto fino a giovedì a chiedere il commissariamento dell’Interregionale