AMAURI, "Sono rinato"
Tre date segnano la prima stagione in rosanero di Amauri in modo indelebile: 23 dicembre, 8 e 27 gennaio. La prima coincide con la sua ultima partita in campionato: Siena-Palermo 1-1. Infortunio al ginocchio destro al 27’ del primo tempo. Non un incidente qualunque. Infatti la seconda data è quella dell’intervento chirurgico per ricostruire i legamenti.Lo avvertirono subito che sarebbe rimasto fuori 6 mesi. E 185 giorni dopo Amauri ha toccato il primo pallone su un campo di calcio, venerdì scorso, in Austria. «In questo lungo periodo—racconta— ho conosciuto lo scoramento e il pessimismo. Pensavo che il tunnel non finisse più. Mi sono chiuso in me stesso e non ho più voluto parlare».Ma per fortuna con la terza data ha ritrovato il sorriso: il 27 è nato Hugo Leonardo il suo primo figlio: «E questo mi ha dato la forza per continuare a lottare giorno dopo giorno».
RECUPERO Adesso è a posto o quasi. Amauri partirà oggi pomeriggio per Cesenatico col direttore sportivo Foschi, completerà il programma di riabilitazione col fisioterapista Chierici: «Mi fermerò fino a fine mese e poi
tornerò a lavorare coi miei compagni.Il giorno che ho ripreso a calciare, Zamparini è venuto a darmi il bentornato» e gli ha pure toccato il ginocchio
in segno scaramantico.
Il suo infortunio è coinciso con il calo del Palermo,
che allora era terzo con 10 punti sulla Lazio e 15 sul Milan: «Ma nessuno può sapere se la mia presenza avrebbe cambiato le cose. Un uomo da solo non può fare squadra. Ma è pur vero che attuavamo un gioco che ci piaceva e ci riusciva molto bene».Nonostante l’incidente, diverse squadre hanno cercato di acquistare il brasiliano ma il Palermo ha sempre risposto picche: «Mi ha
fatto piacere che ci sia stato qualcuno che abbia pensato a me, ma il mio pensiero era ed è solo per la maglia rosanero». Alla 18ª giornata lo scorso anno era già a 8 gol, ma di cifre lui non ama parlare: «Preferisco lasciare scorrere la stagione,ma sono certo che tornerò più forte di prima».
ROSANERO Il Palermo nuova edizione lo convince, come il nuovo tecnico : «L’impressione è che Colantuono sia in grado di assicurare serenità
e allegria al gruppo.È uno di noi, quasi un coetaneo, il massimo per un calciatore. E mi piace molto pure Miccoli, siamo una coppia bene assortita.
Uniremo la sua grande voglia di rientrare in Italia con la mia di tornare al
gol». In un colpo ha perso campionato e nazionale: «Girava voce che a gennaio sarei stato convocato dal Brasile. Mi è dispiaciuto di più però lasciare il Palermo». L’anno scorso aveva cominciato col Chievo e avendo fatto la Champions non potè giocare l’Uefa: «Ora spero di giocare dall’inizio alla fine e quindi vincerle la coppa. E l’anno prossimo speriamo di entrare in Champions».