BABA RINNOVA E SCAVALCA GOMEZ. UN PARI CHIAMATO SEMIFINALE
C’è voluto un grande gesto atletico, una rovesciata che potrebbe tranquillamente finire sulla copertina delle figurine Panini o nell’immaginario del calcio, per dare alla Fiorentina a tempo quasi scaduto quel pareggio che aveva ampiamente meritato per la mole di gioco prodotto per tutta la gara. Il gol l’ha firmato Babacar e soltanto uno come lui, con la sua forza fisica, con la sua agilità e la sua grinta, poteva credere sul quella palla vagante in area e arrivare a colpirla fin lassù, dove nessun altro poteva arrivare.
Grande gol, grande soddisfazione per il ragazzo che nasconde il progetto di un campione. Era entrato in campo da poco per sostituire uno spento Gomez e ha fatto il massimo, ora sarà difficile per Montella dirgli che la prossima volta dovrà tornare in panchina. Se sta bene, il futuro è suo. Se sta bene, dovrà essere Gomez a finire in panchina nonostante la sua storia e la sua massa di gol alle spalle. Con la storia non si vincono le partite e il tedesco non riesce più a incidere come vorrebbe lui e come si augura da sempre la Fiorentina. Babacar festeggia con la Fiorentina e la Fiorentina festeggia con Baba: il futuro è qui. Fra l’altro, come vi abbiamo anticipato qualche settimana fa è arrivata alla fine anche la discussione sul rinnovo del contratto, il ragazzo ha accettato il prolungamento fino al 2020 con ingaggio a salire a seconda del rendimento e un consistente aumento da subito. Siamo ai dettagli prima della firma, l’accordo di massima c’è già.
Aspettando Gomez, purtroppo si fa notte e invece la Fiorentina vuole la luce, vuole provare a vincere un trofeo e la strada è giusta. Il pareggio con un gol segnato, come successo a Londra con il Tottenham, è forse il risultato perfetto anche se dopo la batosta con la Juve di risultati perfetti non ce ne sono più. Lo sappiamo noi che il pari va bene, ma non dovrà ricordarselo la squadra, fra una settimana il pubblico di Firenze si aspetta comunque una vittoria per festeggiare la conquista della semifinale dove ha già un piede il Napoli che a sorpresa ha sbriciolato il Wolfsburg.
Dall’Ucraina, al di là del risultato fondamentale, torna anche una squadra rinvigorita, non ancora al massimo, ma comunque recuperata dopo le due batoste con Juve e Napoli. Le paure erano tante, la Fiorentina poteva avere fuso un motore che aveva girato al massimo per quasi due mesi, l’assenza dell’ultimo momento del Pizarro poteva condizionare la manovra e invece i viola hanno ritrovato le loro sicurezze tattiche e la voglia di giocare.
Il pallino è rimasto sempre in mano alla squadra di Montella che non ha mai avuto paura, ha cercato di imporre il suo possesso palla e anche se c’è stata parecchia imprecisione, la diversa caratura tecnica delle due squadre è apparsa subito evidente.
La Fiorentina ha creato, ha fatto bene fino al limite dell’area, poi è diventata leziosa, spesso inconcludente e scontata, fallendo spesso i tempi dell’ultimo passaggio. Salah è stato insidioso, anche se meno incisivo dei primi tempi viola. L’egiziano ha avuto una grande occasione, ma l’ha sprecata. Poteva starci un rigore, Borja Valero ha colpito un palo di testa, ma la sfortuna sembrava ancora sulla strada della Fiorentina beffata da un tiro deviato imparabilmente da Tomovic. Gomez ha dato una mano sotto l’aspetto fisico, aiutando anche in area, i difensori lo temono, la sua presenza apre gli spazi agli altri, tatticamente serve, ma non ha l’agilità necessaria e sembra involuto quando entra in possesso di palla. Sotto porta è mancata la freddezza e la precisione, è su questo che deve lavorare la squadra, ma da una gara difficile come quella di ieri sera dopo il periodo no, non si poteva chiedere di più. La Fiorentina doveva ripartire ed è ripartita, l’orizzonte si riapre. Avanti così.
Twitter @EnzoBucchioni