"VERSO IL MERCATO..." Tre nuovi innesti a gennaio per non rompere il giocattolo

16.12.2009 01:02 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: www.stefanoborgi.it
"VERSO IL MERCATO..." Tre nuovi innesti a gennaio per non rompere il giocattolo
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Da un Felipe all'altro. Stessa nazionalità, stessa età (o quasi, un anno in più per il Melo neo-bidone d'oro 2009), speriamo non la stessa testa. Felipe Dalbelo da Silva Dias è ad un passo dalla Fiorentina e finalmente, dopo 4 anni di tribolazioni, arriva l'agognato centrale. Contrariamente alle previsioni non andrà a sostituire uno dei due titolari (Gamberini piuttosto che Dainelli) ma andrà ad integrarli magari prendendo il posto di uno dei due rincalzi (più Kroldrup che Natali). Felipe Dalbelo è un vecchio pallino di Corvino e, siamo pronti a scommetterci, Pantaleo lo presenterà come un giocatore da lui cercato da anni, sul quale lui aveva puntato ma che per oscuri motivi (oppure motivi molto chiari, la valutazione eccessiva data dall'Udinese) non era mai riuscito a portare a Firenze. Evviva Felipe Dalbelo allora, ma non può bastare, non può finire quì. Servono almeno tre nomi nuovi in questo mercato di gennaio: vada per Felipe (in attesa di capire se e quando arriverrà Munoz) ma vada anche per un centrocampista ed un vice-Gilardino. Un nome per reparto, secondo una vecchia regola del mercato che mira a rinforzare in modo equilibrato ogni zona del campo.

"Siamo in tre per due ruoli, effettivamente qualcun altro ci vorrebbe..." Parole e musica di Marco Donadel, che così si espresse sulla carenza di centrocampisti nella rosa viola. E se lo dice lui... Cristiano Zanetti è sulla via dell'infortunio perenne, Gobbi oramai è un terzino a tutti gli effetti, Jorgensen lotta strenuamente con la carta d'identità, Di Tacchio non sembra godere di eccessiva considerazione. Rimane Montolivo (in crescita costante e, per ora, impermeabile all'usura), Donadel appunto, ed un Santana sottoposto all'ennesimo riciclo di ruolo, che ha, comunque, ben figurato in quell'ora scarsa disputata da mediano contro il Chievo. Si parla di Guarente, Taddei della Roma, Zanetti del Torino, Ledesma, addirittura Vieirà dell'Inter (impossibile!)...insomma basta che qualcuno arrivi perchè la stagione si fa dura ed è ancora, maledettamente, lunga (forse qualcuno non se ne è accorto ma siamo solo a dicembre e dobbiamo arrivare a maggio...) E siamo alle note dolenti del vice-Gilardino. "Nacho" Castillo sembra irrimediabilmente bocciato, se non da Prandelli, dal pubblico viola. Ma dico io, benedetto ragazzo: già mi arrivi con un'aria da funerale, con entusiasmo pari allo zero e per giunta ti prendi la maglia n° 9 che fu di Batistuta (quasi una lesa maestà). Risultato: umiltà nei comportamenti portati all'eccesso e di contro una malcelata prosopopea di voler vestire la casacca del tuo idola d'infanzia che a Firenze è e rimarrà idolo incontrastato nei secoli dei secoli. Poi, quelle poche volte che Prandelli ti da fiducia, mi entri in campo come se facessi un favore a qualcuno, spizzando appena due palloni di testa e scivolando suglia altri tre...non ci siamo proprio. Quindi il compito di Corvino, in questo caso, si presenta a dir poco arduo: in ballo c'è l'efficienza del reparto d'attacco viola, ma c'è anche da salvaguardare la tranquillità di Gilardino (il centravanti di Biella soffre la concorrenza e chiunque sostituirà l'argentino triste non dovrà fare ombra al bomber della nazionale) accontentando le richieste di Prandelli che chiede il mantenimento numerico della rosa ma l'innalzamento di qualità del gruppo a sua disposizione.

A questo proposito mi viene in mente la stagione 98-99, quando la Fiorentina per dodici dodicesimi era la miglior squadra italiana (parlo degli undici titolari più Robbiati, un autentico fuoriclasse di numero dodici), per poi naufragare dal 13° in giù, a cominciare dall'unico rinforzo arrivato a gennaio, Fabrizio Ficini, mediano proveniente dall'Empoli. Il terzo scudetto, anche quell'anno, rimase una pia illusione e alla resa dei conti siamo stati capaci di "sprecare" 9 anni di un "fenomeno" come Gabriel Batistuta che ha portato solo una coppa Italia ed una supercoppa italiana, praticamente entrambi i trofei vinti da solo. Ed allarghiamo il concetto: la stessa fine potrebbe fare un altro fuoriclasse, Cesare Prandelli, che non fa gol ma da quanto è bravo e decisivo è come se lo facesse. Come 11 anni fa per il "Re Leone", stiamo per sprecare il talento e la dedizione alla causa di uno dei più grandi tecnici in circolazione, innamorato di Firenze e della Fiorentina e che per Firenze farebbe di tutto di più, tranne che farsi prendere in giro. Ed allora facciamogli vedere che la Fiorentina ci crede, investe, va avanti, che non si ferma ad un onorevole quarto posto in campionato oppure un quarto di finale in Champions League. Dimostriamogli che questa società  persegue obiettivi più alti, apparentemente irraggiungibili, come lo scudetto o la vittoria nella stessa coppa dalle grandi orecchie, che è capace di costruire, finalmente, un mini centro sportivo per arrivare alla Cittadella, passepartout per la gloria futura. Carpe diem, cogliamo l'occasione, questa squadra ha dimostrato che a ranghi completi è competitiva ai massimi livelli (Liverpool in casa docet) ed allora aiutiamola ad essere competitiva anche quando la scure degli infortuni si abbatte su di lei. Basta poco, bastano tre nomi studiati e funzionali alle idee tattiche di Prandelli, altrimenti rischiamo di rompere un giocattolo, a tratti perfetto, che ci ha fatto divertire e che può farlo ancora a lungo. Facciamo un ultimo sforzo e allora non avremo rimpianti, qualsiasi cosa accada.