"OCCHI PUNTATI SU..." Emiliano Viviano. Prove generali per un futuro in viola?
"Emiliano uno di noi". Chissà se a fine partita qualcuno si sarà pentito di aver partorito quello striscione. Le intenzioni, dobbiamo dirlo, erano quelle giuste: Viviano nasce a Firenze (più precisamente a Fiesole), tifa viola fin da bambino, frequenta la curva fino a quando il Brescia lo preleva a costo zero dal vivaio della Fiorentina. Viviano è una delle "vittime" del fallimento Cecchi Gori, se ne va a malincuore, strappato da una realtà che (al tempo) non dà sufficienti garanzie. Da quel momento per lui inizia una carriera in continuo crescendo: Cesena in prestito, ritorno a Brescia, 4 anni ad alto livello e nel 2009 l'Inter che ne acquisisce la comproprietà per 3.5 mln. di euro. Ma il primo amore non si scorda mai. Emiliano non perde occasione per confessare la sua sconfinata devozione verso la Fiorentina e lo abbiamo visto personalmente esultare ed intonare i cori della curva nelle partite di Champions alle quali non è mai mancato. Ecco perchè le intenzioni di quello striscione erano giuste, quasi nobili: il riconoscimento ad un ragazzo che, nonostante vesta colori diversi dal viola, sotto la maglietta rossoblù porta, indelebile, il giglio di Firenze.
Però... a tutto c'è un limite (avrà pensato l'autore dello striscione) e Viviano stavolta l'ha davvero fatta grossa. La vittoria del suo Bologna nel derby dell'Appennino è firmata Gimenez e Di Vaio certo (del resto i gol li hanno fatti loro), ma l'autentica con tanto di ceralacca l'ha messa lui, di suuo pugno. Tre interventi su tutti, alla stregua di una tripletta vincente: il primo su colpo di testa di Gilardino, il secondo su rasoiata di Vargas (davvero un miracolo), il terzo (l'ultimo e per questo il più importante) allo scadere su gran botta da fuori area di Montolivo. Se questo doveva essere il biglietto di presentazione per il dopo-Frey beh...meglio non poteva andare. "Emiliano uno di noi", infatti, non è sembrato solo uno striscione bensì una premonizione, un tuffo nella sfera di cristallo, un salto nel futuro che potrebbe ben presto tingersi di viola. Breve riassunto delle puntate precedenti: Frey ha un contratto con clausola rescissoria di 18 mln. Frey è (coram populo) considerato uno dei migliori portieri in circolazione e non sarà difficile trovare qualcuno disposto a sborsare quella cifra (esigua, Corvino ce lo concederà, per il valore di Seba). I candidati principali sono Milan e Manchester United, con gli inglesi che devono tamponare l'abbandono di Van der Sar. Ai viola non resterebbe che reperire al più presto un sostituto valido, credibile, e il nome di Viviano è, ovviamente, il primo che viene in mente, per tutti quei motivi che abbiamo prima elencato. Ma c'è di più: Emiliano ha più volte dichiarato che sarebbe un sogno per lui difendere un giorno i pali della Fiorentina contravvenendo al principio storico del... "Nemo profeta in patria". Emiliano è giovane (25 anni, è nato il 1° dicembre 1985), costa poco, chiede il giusto d'ingaggio e vanta già una buona esperienza internazionale (ha girato tutte le nazionali giovanili, Olimpica compresa). Unico neo... l'ombra dell'Inter, proprietaria di metà del suo cartellino. Julio Cesar non è eterno e Moratti vede nel ragazzone di Fiesole l'erede naturale del portiere brasiliano.
Stiamo correndo troppo? Lo stesso Corvino ci insegna che le squadre si costruiscono a marzo, e giugno ha le gambe corte. Nel dopo partita, col suo solito candore, Viviano ha confessato di volersi portare a casa quello striscione e che dovrà stare attento al fratello (anch'esso tifosissimo viola) che deve aver mal digerito le prodezze del fratello più famoso. Una cosa è sicura: la prova vincente di oggi è sembrata davvero quella generale per un futuro colorato viola, e se son rose...