"OCCHI PUNTATI SU..." Adem Ljajic, con lui in campo la Fiorentina diventa... Real!
Un tempo non basta. 45' di una normale partita di campionato sono pochi per dire... “Lo vedi quello là? Diventerà un fuoriclasse.” Due/tre giocate, qualche discesa sulla fascia, un gol ben impattato ma alla fine sbagliato non autorizzano a definire chicchessia un campione. Però...c'è un però: Adem Ljajic ha qualcosa in più. Sarà per la naturalezza della corsa, la pulizia del tocco, la sfrontatezza con la quale affronta le partite (che non vuol dire presunzione), sarà la fiducia che riscuote dai compagni di squadra (non si calcia una punizione dal limite, a 19 anni, se la squadra non ti considera degno...) Insomma, Ljajic (almeno all'interno dello spogliatoio) ha già convinto tutti (fuori...quasi) perchè sfido chiunque a dire che l'ex stella del Partizan di Belgrado è solo un giocatore normale, che non ha le stimmate del fuoriclasse, che non tradisce i prodromi del campione. Non voglio arrivare a paragoni impegnativi (e precipitosi) tipo...”Il ragazzo che gioca guardando...” oppure “Nelle sue scarpe cantano gli angeli..." (quest'ultima fu coniata per Baggio) Noi lanciamo, anzi rispolveriamo il coro che accompagnava Francesco Flachi nel suo primo anno in viola: ”Il ragazzo gioca bene, il ragazzo gioca bene...” augurando al giovane serbo un comportamento più responsabile del “fenomeno” dell'Isolotto.
Fin qui il panegirico (doveroso, ancorchè meritato) del giocatore Ljajic come singolo elemento. Noi, però, ci vogliamo spingere oltre analizzando l'influenza tattica che Ljajic potrà avere sulla Fiorentina del futuro. Partiamo dal suo ruolo: Adem è una punta esterna, preferibilmente partente da sinistra che tende ad accentrarsi per sfruttare il destro, il suo piede naturale. Un esterno offensivo (esterno alto, direbbero i fini dicitori) più o meno il ruolo attualmente ricoperto da Vargas. Ebbe a dire Prandelli: “Vargas esterno basso? Io sono ancora convinto che quello sia il suo vero ruolo, ma fino a che gioca così non lo sposto, giocherà terzino quando andrà al Real Madrid...oppure quando la Fiorentina diventerà come il Real Madrid.” Ora, se la Fiorentina è già diventata come la pluridecorata squadra spagnola non è dato sapere ma il secondo tempo di Vargas contro il Livorno non ci può lasciare indifferenti. Ljajic fluttuante sulla sinistra con licenza di accentrarsi lascia metri e campo libero al peruviano che (guarda caso) proprio nella ripresa è diventato incontenibile (un gol ed un assist vincente...) E la variabile tattica non lascerà immune da fremiti nemmeno Prandelli. C'è stata una frase significativa espressa in sala stampa dal mister viola nel dopo gara: “Vargas è testone, perchè non vuol partire dalla difesa...” Il significato di queste parole è lampante: Vargas è pigro e non è disposto a farsi il rettangolo verde in su ed in giù più e più volte, senza soluzione di continuità. E se fosse per Prandelli il peruviano già da tempo sarebbe stato spostato 20 metri indietro, oggi a maggior ragione perchè c'è uno come Ljajic che ne può surrogare la spinta offensiva. Se avete fatto caso nel primo tempo, Vargas era chiuso in quell'angolo raddoppiato da Perticone e Pulzetti e per larghi tratti inoffensivo. Gli avversari ormai lo conoscono, gli tolgono spazio, lo costringono a partire da fermo senza sfruttare la sua tracimante velocità ed il suo allungo poderoso. Nella posizione di partenza di esterno basso, invece, il campo è lungo e non finisce mai, con il caterpillar di Lima libero di stendere le poderose leve. Tanto più (aggiungiamo noi) che le alternative su quella fascia (Pasqual e Gobbi) lasciano alquanto a desiderare ed il rimpianto di perderli piuttosto che di lasciarli fuori non sarebbe più di tanto inquietante.
Interessante anche lo scambio di ruoli con Jovetic. Jo-Jo col Livorno è stato (a nostro parere) il migliore in campo e si è sovente scambiato la posizione con Ljajic, anche perchè Stevan è stato uno dei primi a far intravedere la possibilità di un treno di sinistra con Vargas. Successe nel ritorno del preliminare di Champions League con lo Sporting di Lisbona. Fiorentina sotto di un gol alla fine del primo tempo (2-2 il risultato dell'andata in Portogallo e viola momentaneamente fuori) e Prandelli che tenta la carta della disperazione arretrando Vargas sulla linea dei terzini e mettendo Jovetic attaccante di sinistra. Risultato? Jovetic andrà a segnare l'1-1 decisivo sfruttando quei metri preziosi in avanti che il cambio tattico con Vargas gli aveva regalato. Ecco, oggi qual ruolo può essere ricoperto da Ljajic con il montenegrino tra le linee in un 4-2-3-1 certamente molto offensivo ma sorprendente e sopratutto fantasioso, caratteristica che manca alla Fiorentina di oggi. Adem Ljajic, quindi, in campo (novello Cristiano Ronaldo) per stupire, per far innamorare la gente di Firenze e per trasformare una Fiorentina normale in una...Real.