"IL TORMENTONE", Dieci motivi perchè... Prandelli resta, Prandelli se ne va!
Quello dei "dieci motivi perchè..." è un giochino che abbiamo già sperimentato per il caso Cassano. Senza voler professare falsa modestia, l'iniziativa ha raccolto un larghissimo consenso fra i lettori di FV. Da quì la decisione di ripeterlo per il nuovo caso che scuote la Firenzeviola: il futuro (a dir poco incerto) di Cesare Prandelli sulla panchina gigliata. Per "Fantantonio" elencai "dieci perchè..." senza tuttavia schierarmi, nè da una parte nè dall'altra. Per Cesare Prandelli no! Per Cesare Prandelli ho delle idee (magari poche) ben...precise. Considero l'allenatore bresciano elemento imprescindibile per lo sviluppo del famoso progetto Fiorentina, come tecnico, come uomo, a 360° insomma. Tutto il resto, come cantava qualcuno... è noia. Partiamo con 5 perchè Cesare Prandelli resterà alla Fiorentina, con la premessa che il "mago di Orz" ha il contratto in scadenza 2011 (come Corvino) e che il discorso rinnovo (a rigor di logica) è quantomeno anacronistico...ma tant'è...
PRANDELLI RINNOVA E RESTA ALLA FIORENTINA PERCHE':
1) Ha un rapporto strettissimo con i Della Valle.
Cesare lo ha ripetuto fino alla noia: "Finchè ci saranno i Della Valle alla guida della Fiorentina, io rimango quà." Quindi, delle due l'una: o i Della Valle stanno per lasciare (c'è chi dice anche questo...) ed allora Prandelli se ne va, oppure Prandelli resta alla Fiorentina. O forse qualcuno ritiene il mister viola uomo capace di rimangiarsi la parola? Chi ha osato pensarlo scagli la prima pietra...sappia, però, che potrebbe tornargli indietro, e con gli interessi.
2) Ha un rapporto strettissimo con la città.
Tutto nasce il 6 dicembre 2007, quando 9 giorni dopo la scomparsa della moglie Manuela, arriva l'Inter a Firenze ed il pubblico del "Franchi" dedica un minuto di silenzio alla memoria della signora Prandelli. Come dicono a Firenze..."non volò una mosca" e fu la prima volta in assoluto. Non un applauso, nè un urlo, ancor meno un fischio, un'imprecazione...niente di niente. Silenzio e basta, come dovrebbe sempre essere. Fu, anche, la domenica della nascita del "terzo tempo" per la sublimazione della civiltà sportiva di Firenze. Ecco, da quel momento Prandelli capì che Firenze è la sua seconda patria, che di Firenze si sente cittadino e figlio adottivo, che Firenze non va tradita...mai!
3) "Voglio vincere qualcosa a Firenze..."
Parole e musica di Cesare Prandelli (fra l'altro ripetute più volte). Ora, a meno che la Fiorentina non vinca la coppa Italia (difficile) piuttosto che la Champions League (con un eufemismo...improbabile) la bacheca di Cesare, anche per quest'anno resterà vuota. Quindi, cosa c'è di meglio l'anno prossimo di un nuovo assalto alla coppa Italia o, ancora meglio, all'Europa League (l'ex-coppa Uefa già sfiorata due anni fa) ovviamente con indosso la maglia viola?
4) Contratto canta e villan dorme...
Il proverbio, in realtà, reciterebbe "carta canta e..." Ma cos'è un contratto se non un pezzo di carta dove sta scritto..."scade nel 2011"? Cesare Prandelli avrà i suoi difetti (ben nascosti in verità) ma è persona corretta, coerente, sincera. Quindi, per prima cosa rispetta i contratti, seconda di poi confesserebbe quanto prima, apertis verbis, la sua intenzione di lasciare. E per ora io non ho sentito niente del genere...
5) Vedi la nazionale e poi muori...
Premesso che riteniamo impossibile che Prandelli lasci la Fiorentina per un'altra squadra di club (italiana o straniera non fa differenza) facciamo un gioco: chi ricorda un tecnico andato ad allenare la nazionale italiana che è poi tornato (con successo) a guidare una squadra di club? Noi vi suggeriamo due nomi, che però, per diversi motivi, non fanno testo anzi...avvalorano la nostra tesi: Sacchi e Donadoni. Il primo tornò al Milan, è vero, dopo l'esperienza azzurra (mondiali 94' ed Europei 96') ma naufragò ben presto per ritirarsi poco dopo. Il secondo fu messo in nazionale come tappabuchi ai tempi di calciopoli, poi, dopo il fallimento dello scorso europeo ha deluso anche al Napoli. Gli altri, da Trapattoni, a Bearzot, a Vicini ed ancor prima Bernardini, Valcareggi... sono morti (calcisticamenbte) con la nazionale. E poi ce lo vedete Prandelli lavorare solo due mesi l'anno?
5 bis) Ma secondo voi, Prandelli se ne va ora che finalmente gli fanno il mini centro sportivo? E quei famosi sei/sette punti in più, li lascia a qualcun altro?
PRANDELLI NON RINNOVA E LASCIA LA FIORENTINA PERCHE':
1) Va alla caccia di nuovi stimoli.
Umano, comprensibile, giustificato. Non aggiungo altro...
2) Progetto Fiorentina... Che barba che noia, che noia che barba...
Prandelli arriva a Firenze nel 2005 e da allora tre quarti posti, un terzo, quattro qualificazioni virtuali alla Champions League, quattro miracoli (come dice Corvino). Più di questo però...non si può fare. Il picco massimo è stato raggiunto, l'asticella non si alza più di così e allora meglio cambiare aria. Anche questo ha un fondo di verità.
3) Corvino...c'eravamo tanto amati...
Secondo noi non è mai successo ma ci piaceva il titolo...Prandelli e Corvino non si sono mai presi e mai si prenderanno. Si stimano, si sopportano ma a tutto c'è un limite ed un altro anno in queste condizioni sarebbe troppo anche per uno paziente come Prandelli.
4) Non c'è più...rispetto
Lo cantava Zucchero qualche anno fa, lo ripete oggi Prandelli. Questa motivazione è una diretta conseguenza della precedente ed ha un mandante ed un esecutore: Pantaleo Corvino. Due ruoli, un'unica firma. Basta corvinate (direbbe Prandelli), acquisti di giovani, bravi ma sconosciuti (allo stesso Prandelli), cessioni selvagge in nome di un budget sempre più opprimente. Mutu venduto a sua insaputa, Jorgensen trattato così, un vice-Gilardino che si chiama Castillo quando due giorni prima si chiamava Crespo (ancora come si dice a Firenze..."è come mangiare e stare a vedere...") Insomma, ai Della Valle la scelta: o Corvino o Prandelli. Per tutti e due non c'è più posto.
5) Alla fine è il motivo più plausibile (e in fondo è un gioco...)
Avevamo promesso 10 motivi e manteniamo la promessa, ma per mancanza di idee eravamo fermi a nove ed allora...ci inventiamo di sana pianta il decimo: Prandelli è improvvisamente impazzito e lascia una città che lo adora, un popolo che lo ama, una piazza che lo idolatra e che (qualche anno fa) gli ha intitolato persino una via... In questo caso non capiremmo lo stesso, però ci adegueremmo e ci ritireremmo in buon ordine... ma solo in questo caso!