IL BORGONOVO DAY, Per non dimenticare...

Fu la festa di tutta Firenze, stretta intorno a Stefano Borgonovo. E' di queste ore il caso di Giancarlo Galdiolo, anche lui un ex-viola come Stefano, anche lui colpito dalla Sla. Firenzeviola ricorda così quella serata, per non dimenticare...
08.10.2010 00:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
IL BORGONOVO DAY, Per non dimenticare...
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Sono passati due anni, ma sembra ieri. Era l'8 ottobre del 2008 e all'Artemio Franchi andò in scena una serata unica, incredibile, per certi versi irripetibile. Fu denominata il "Borgonovo day", o ancora "Borgonovo and friends". Non era importante il nome, perchè ciò che contò veramente fu la partecipazione compatta, commossa, del mondo del calcio (e se rileggete la lista dei partecipanti vi accorgerete che non stiamo esagerando...) Firenzeviola c'era, e poche ore dopo che si spensero le luci provò a raccontare quella serata nella quale (anche se solo per due ore) Firenze distrusse la "stronza".

Questo l'articolo apparso su Firenzeviola all'indomani di quella splendida serata:

BORGONOVO AND FRIENDS, IN 30.000 UN GIORNO POTRANNO DIRE... "IO C'ERO": "E' finita 4-1 per la Fiorentina, ma non se ne è accorto nessuno. Per una volta la partita è stato un futile pretesto, un'innocente occasione per poter dire un giorno...io c'ero. C'erano tanti amici di Stefano Borgonovo, e non importa che fossero amici della prima o dell'ultim'ora. Era importante che ci fossero, tutti insieme, con un unico obiettivo...distruggere "la stronza". Precedenza, ovviamente, a Roberto Baggio. Era dal 17 maggio del 1990 che Roby (come lo ha chiamato ripetutamente Stefano) non vestiva la maglia viola. 18 lunghissimi anni, durante i quali tutta la Firenzeviola avrebbe voluto sapere la verità di quella cessione che ebbe il potere di scatenare una vera e propria "guerra civile" per la strade di Firenze. Capelli brizzolati, passo incerto per i soliti problemi alle ginocchia ed un rigore che nel 1991 il "divin codino" si rifiutò di tirare. Stasera è l'occasione giusta, lo stadio ed il portiere (Gianmatteo Mareggini) sono gli stessi, vai Roberto facci vedere...Breve rincorsa e gol, imparabile, a fil di palo. Applausi scroscianti, la pace attesa da tanti anni fra lui e la curva Fiesole è finalmente siglata.



Dal numero 2 al numero 6 l'altoparlante dello stadio recita: Tassotti Mauro, Maldini Paolo, Albertini Demetrio, Costacurta Alessandro, Baresi Franco...mamma mia, ma sono proprio loro? La forza di Stefano Borgonovo è stata anche questa. Stringere un legame d'affetto con tutti, grandi o piccini, famosi o sconosciuti, non importa per quanto tempo si è giocato insieme, era importante condividere un sogno, una parte di vita vissuta, e loro sono qui per ricordare quei momenti, per dimostrare che il tempo non può separare ciò che il sentimento ha unito. Ah, dimenticavamo...dalla cintola in su col numero 7 c'è Donadoni Roberto, con l'11 Massaro Daniele, in panchina Ruud Gullit accanto al mago di Fusignano, al secolo Sacchi Arrigo. Li abbiamo chiamati per cognome e nome, come a scuola. Stasera anche per loro è stata una scuola di vita, dove hanno toccato con mano la sofferenza di un uomo che ha deciso di provarci, di andare avanti, per la moglie Chantal, per le quattro figlie, per se stesso.

Dall'altra parte del campo, i piedi sono un pò più ruvidi ma il cuore è grande così. E' il cuore di Beppe Iachini, osannato dalla curva secondo il famoso coro: "Picchia per noi Beppe Iachini". E' il cuore di Alberto Di Chiara che viene richiamato in difesa dallo stesso Borgonovo (Stefano può comporre delle frasi con lo sguardo che comanda un computer, pensieri che vengono poi visualizzati dal tabellone elettronico dello stadio). E' il cuore di Marco Nappi al quale Stefano chiede di fare il numero della "foca monaca", virtuosismo di stampo circense che lo rese famoso alla fine degli anni 80'. E' il cuore di Mario Faccenda, per tutti "La leggenda". E' il cuore di "muffa" Carobbi (Borgo non risparmia nessuno, è lui che scopre questo curioso soprannome sconosciuto ai più...) E' il cuore infine di Giancarlo Antognoni che torna al Franchi dopo anni di esilio che lui stesso si è imposto, deluso per non aver avuto dai Della Valle l'opportunità di mostrare il suo amore per la maglia viola, per la Fiorentina. Stasera non è tempo di rancori e "Antonio" è ben felice di riabbracciare il suo pubblico che, come al solito, gli dedica il coro: "Unico dieci, Antonio unico dieci".

La serata volge al termine, ma non resterà da sola, ce ne saranno altre come questa. Fatih Terim ha già annunciato di voler replicare l'evento in Turchia. Albertini, per conto della federazione, ha promesso iniziative importanti a sostegno della ricerca, Montolivo e Giovinco si sono fatti promotori dell'idea di devolvere l'1% dello stipendio di ogni calciatore per finanziare strutture e macchinari che possano curare i malati di SLA. Insomma, ancora una volta Firenze e la sua gente fanno da amplificatore per una corsa alla solidarietà che, una tantum, fa onore al mondo del calcio. Nessuno si è tirato indietro, l'obiettivo è dichiarato. Tutti insieme vogliamo sconfiggere la "stronza", parola di "Borgonovo and friends".

Stefano Borgi