"VERSO BOLOGNA", Il derby del... cuore
Derby dell'Appennino o derby del cuore? I latini dicevano: "Nemo propheta in patria", e come spesso accade ci videro lungo. Chiedetelo ad Emiliano Viviano e Alessandro Gamberini, rispettivamente fiorentino e bolognese purosangue, che domenica si troveranno a giocare contro il loro passato, rischiando l'incidente diplomatico con parenti ed amici. Per dovere di ospitalità iniziamo col numero 1 rossoblù. Emiliano nasce a Fiesole (non è proprio Firenze, ma...) il 1° dicembre 1985 e cresce calcisticamente nel vivaio della Fiorentina. Possiamo definirlo un figlio del fallimento, e sarà il Brescia a bruciare tutti sul tempo acquistandolo a tempo di record. Nel 2004-2005 passa in prestito al Cesena, ed a soli 18 anni esordisce in serie B. L'anno successivo torna al Brescia e comincia la scalata. Fino ad arrivare al 2 febbraio 2009 quando l'Inter, convinta dalle sue prestazioni, si assicurà la metà del suo cartellino per 3,5 di euro. Il 13 luglio 2009, invece, sarà il Bologna a scommettere su di lui acquistando l'altra metà dal Brescia (pensate, con un giocatore preso dal curatore fallimentare le "rondinelle" ci hanno tirato sù ben 7 milioni di euro).
E quì cominciano le coincidenze che vedono per protagonista, sempre e comunque, il colore viola. Innanzitutto una piccola premessa personale. Emiliano Viviano, da buon fiorentino d.o.c, tifa spudoratamente viola. Quando può non si perde una partita al "Franchi", spesso rifrequentando la curva Fiesole. Fece un'eccezione il 26 agosto 2009, quando la Fiorentina affrontò lo Sporting Lisbona per il ritorno del preliminare di Champions League. Il caso volle che il biglietto gli riservasse un posto appena sotto la postazione in tribuna stampa del vostro umile cronista. Accanto a lui...Osvaldo, allora suo compagno di squadra. Ebbene, quella di Emiliano fu una partita nella partita: tifo sfrenato, partecipazione attiva ad ogni azione della squadra viola, addirittura intonazione dei cori della curva con tanto di mimica e gestualità tipiche. Fino al gol qualificaziione di Stevan Jovetic che liberò definitivamente l'animo ultras di Emiliano. Avanti con gli incroci. Emiliano Viviano ha esordito in serie A il 22 agosto 2009 proprio in un Bologna-Fiorentina. La partita finì 1-1 e Adrian Mutu lo punì ad inizio ripresa, ma Emiliano sfoderò lo stesso un'ottima prestazione. Ancora un esordio, quello con la nazionale di Cesare Prandelli. La data è il 7 settembre 2010, l'avversario le isole Far Oer. Lo stadio? Manco a dirlo, l'Artemio Franchi di Firenze. Secondio esordio importante, secondo esordio fatto in casa, davanti al proprio pubblico, nonchè amici, parenti e famigliari. A chiudere il cerchio la primogenita, di nome Viola. E se non è amore questo... Il suo futuro (ahimè) non sarà a Firenze (per lui è pronta l'eredità di Julio Cesare all'Inter) ma fateci caso: quando meno ve l'aspettate, magari quando la Fiorentina gioca in casa, lo potreste trovare dalle parti del Campo di Marte.
Alessandro Gamberini è l'alter-ego di Emiliano Viviano. Il "Gambero" nasce a Bologna il 27 agosto 1981, a due passi dal Dall'Ara. Fin da bambino respira l'aria della curva San Luca, l'amore per la maglia rossoblù, e ben presto comincia a giocare nelle giovanili del Bologna. Nel gennaio 2000 esordisce in serie A con i felsinei, mentre nel 2005 retrocede in B perdendo lo spareggio contro il Parma del futuro amico Sebastien Frey. In estate lo cerca Pantaleo Corvino, appena approdato alla scrivania di viale Fanti, lo paga 3,5 milioni di euro ed avrà ragione. Dopo 6 anni Alessandro Gamberini veste ancora la maglia viola e, sentendolo recentemente, non ha nessuna voglia di andarsene. A questo punto la domanda sorge spontanea: Emiliano Viviano, Alessandro Gamberini...per voi Fiorentina-Bologna è più derby dell'Appenninio o più derby del cuore? A questo potrebbe rispondere una terza persona, che al Dall'Ara vivrà un conflitto d'interessi col proprio cuore difficilissimo da dirimere, da indirizzare. Il suo nome è Alberto Malesani, attuale (anche se per poco) tecnico del Bolgna, già promesso al Genoa. La storia di Malesani a Firenze ha dell'incredibile se pensiamo all'affetto che ancora provano i fiorentini nei suoi confronti. Per l'Alberto da Verona una sola stagione col giglio sul petto (1997-98), un quinto posto all'insegna del gioco, dello spettacolo, ed un rapporto con Firenze indissolubile nel tempo. Per lui altro che derby del cuore. I tifosi viola non dimenticano, sono riconoscenti verso chi, come Malesani, ha fatto vivere loro un sogno lungo tutta una stagione. Firenze, del resto, fa storia a se, ed è unica anche per questo.