"AMARCORD", Antognoni, Malesani e Luca Toni...la "prima" non si scorda mai
...Antognoni, Malesani e Luca Toni. L’ordine è rigorosamente cronologico ma, noblesse oblige, diamo la precedenza alla “prima” volta che il capitano viola realizzò un gol di testa. Era la 19esima giornata del campionato 80-81 e pochi mesi prima i Pontello, rampante famiglia fiorentina di costruttori, avevano assunto la guida societaria. Al tempo i “gossip” del tifo viola sostenevano che “Antonio” non colpisse di testa per non scompigliarsi i capelli (la chioma bionda per il capitano era un segno di riconoscimento ed un vanto al tempo stesso). Quel giorno però il lancio di Galbiati era troppo invitante e al 77’, forse a malincuore, avvenne l’impatto vincente. Fini 1-1 e quello fu il primo dei tre gol di testa realizzati da Antognoni in carriera sui 61 totali. Gli altri furono contro la Juve nel memorabile 3-3 del novembre 83’, e ancora all’Udinese alla penultima del torneo 85-86 (sempre al 77’) e quella volta fu 1-0 per i viola. Un salto di 16 anni ed arriviamo alla prima giornata del campionato 97-98, quando la Fiorentina va ad Udine contro la squadra di Zaccheroni. Ci concediamo un’eccezione perché in questa sede siamo soliti trattare precedenti disputati al Franchi ma la coincidenza era troppo appetitosa per lasciarsela sfuggire. Allora il tecnico viola era Alberto Malesani che oggi invece siede dall’altra parte della barricata. Fu un 3-2 pirotecnico condito da una fantastica tripletta di Batistuta ma soprattutto dall’ormai epica corsa sotto la curva viola (in pantaloncini e maglietta) dello stesso Malesani in piena trance agonistica. Era la “prima” del tecnico veronese in tutti i sensi: “prima” in serie A, “prima” sulla panchina viola e “prima” vittoria di una stagione per molti versi indimenticabile.
E arriviamo ai giorni nostri. E' la terza campionato 2005-2006 e Toni si manifesta in tutta la sua potenza e abilità al pubblico di Firenze. D’accordo, Luca aveva già fatto benissimo a Palermo e anche nelle due giornate precedenti, ma contro l’Udinese appare chiaro per la prima volta che il bomber emiliano è in grado di raccogliere (o quantomeno di provarci) l’eredità di Batistuta. Il vantaggio sui friulani (il 2-1) è frutto di un missile terra-aria che piega le mani al portiere, mentre il sigillo definitivo alla vittoria (4-2) nasce da uno splendido diagonale di sinistro da posizione impossibile. Da quel giorno Fiorentina – Udinese vive sospesa tra dolori inenarrabili ed imprese roboanti. Come l'11 novembre del 2007 quando la notizia che il dj laziale Gabriele Sandri era stato ucciso all'autogrill di Ponte al Pino fece passare sottotraccia il 2-1 finale a favore dei friulani. Il 22 novembre del 2008, invece, fu Riccardo Montolivo che non passò inosservato, un po' per la splendida doppietta che dette il là al 4-2 finale, un po' per quel dito intimidatorio portato al naso a zittire la curva Fiesole, affronto che solo da poco è stato dimenticato. “Montolo”, oggi, è il capitano di una Fiorentina che, per voce di Prandelli e Corvino, vuole ancora credere ad un miracolo chiamato Champions League. E allora da questo momento e per le prossime otto finali, vietato sbagliare!