VIOLA COSÌ NON VA. SENZA ESTERNI, GIOCO PREVEDIBILE. MA SERVE ANCHE UN ALTRO SPIRITO

02.02.2014 00:00 di  Lorenzo Marucci  Twitter:    vedi letture
VIOLA COSÌ NON VA. SENZA ESTERNI, GIOCO PREVEDIBILE. MA SERVE ANCHE UN ALTRO SPIRITO

Doveva essere la partita per restare in corsa per la Champions e invece la Fiorentina giocando così, molle e senza cattiveria, rischia di perdere il treno per la competizione più importante. Davvero strano vedere la squadra viola così apatica, incapace di creare un solo pericolo durante la gara. Eppure la Fiorentina ci aveva abituati a partite con occasioni a raffica, anche nelle giornate meno brillanti. Le attenuanti sono legate ovviamente agli infortuni e ad alcuni giocatori fuori forma o che stanno lavorando per trovare la miglior condizione. Anderson ad esempio pur volenteroso non è ancora pronto e l'assenza di Borja Valero si fa sentire in modo fin troppo pesante. In difesa nonostante il rientro di Gonzalo Rodriguez, Roncaglia continua a mostrare il suo lato debole: il fallo su Sau è una pura ingenuità, assolutamente evitabile. Ma anche in altre circostanze l'argentino ha evidenziato alcune lacune, dando l'impressione di una certa insicurezza. 

   Ci sono poi altri giocatori che sono in una fase di involuzione. Vargas ad esempio dopo essersi rilanciato sembra avere quasi il freno a mano tirato, mentre Ilicic è andato incontro ad un'altra partita da dimenticare. Nè l'uno nè l'altro sono stati capaci di saltare l'avversario. L'impressione però è che anche alcune decisioni sulla disposizione e sulla scelta degli uomini non abbia convinto: tanti interni in formazione all'inizio e nessun esterno (Vargas in quella posizione non dà il meglio di sè), senza che vi fosse quindi la possibilità di allargare la manovre nè di arrivare all'assist per Matri. Ecco così spiegata la mancanza di cross e di occasioni da rete. Tutti ingolfati al centro, senza sbocchi.  

   E resta il fatto che nelle ultime due partite - considerate abbordabili - la Fiorentina ha raccolto un solo punto. E' una battuta d'arresto dolorosa. Ma preoccupa soprattutto l'atteggiamento della squadra: poco cattiva e reattiva. E' mancato quel ritmo tambureggiante che sarebbe necessario quando si è in svantaggio. Ed è difficile pensare che la testa fosse già alla Coppa Italia perchè in campionato restavano - e restano ancora - obiettivi prestigiosi da inseguire. Una squadra ormai sulla via della matiurazione come la Fiorentina non potrebbe - nè dovrebbe - incappare in simili errori. 
   Di sicuro adesso l'andata della semifinale di Coppa che si giocherà tra due giorni a Udine diventa ancora più importante. E' pur sempre una strada per arrivare in Europa, ma c'è anche la possibilità di vincerla (anche se l'avversario dovesse chiamarsi Roma). Anche perchè poi da qui al tre maggio, data della finale a Roma, tante situazioni, dalla forma all'entusiasmo, possono cambiare. 
   Per la corsa Champions occorrerà invece attendere il risultato di oggi del Napoli, impegnato contro l'Atalanta a Bergamo: se i viola dovessero finire a sei punti la rincorsa diventerebbe complicata. Ma siamo solo alla quarta di ritorno. Certo, servirà una Fiorentina con un piglio diverso, più deciso e intraprendete.  
Lorenzo Marucci