TUTTI A ROMA, FIRENZE NON PARLA D’ALTRO. LA SECONDA FINALE SAREBBE UN TRIONFO. LA STAGIONE DIVENTEREBBE STORICA. LA SAGGEZZA TATTICA È LA VERA NOVITÀ. OCCHIO ALLA SAMP, PARTITA TRAPPOLA. STADIO: ATTENDIAMO SVILUPPI DECISIVI

29.04.2023 10:03 di  Mario Tenerani   vedi letture
TUTTI A ROMA, FIRENZE NON PARLA D’ALTRO. LA SECONDA FINALE SAREBBE UN TRIONFO. LA STAGIONE DIVENTEREBBE STORICA. LA SAGGEZZA TATTICA È LA VERA NOVITÀ. OCCHIO ALLA SAMP, PARTITA TRAPPOLA. STADIO: ATTENDIAMO SVILUPPI DECISIVI
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© foto di Giacomo Falsini

La Fiorentina in città è parte considerevole di ogni discussione quotidiana. Critiche ed esaltazioni si alternano a seconda dei momenti, scandiscono emozioni, seminano amore in qualunque modo. Chi non capisce questo è fuori. Chi non comprende non conosce Firenze. La grande festa è cominciata giovedì verso le 23, minuto più minuto meno, quando dopo 9 anni i viola hanno meritato di tornare in finale di Coppa Italia. Sono cambiati i volti dei fiorentini, anche caffè e cappuccino ieri mattina avevano un sapore diverso. Sorrisi sparsi sul selciato come fossero coriandoli. Perché quando c’è da brontolare, Firenze non prende lezioni da nessuno, ma quando c’è da amare anche. C’era voglia di gioire coi viola e quella pulsione è stata soddisfatta. Alla fine critiche e complimenti fanno parte di un unico contenitore: si chiama sentimento. Da quell’istante il mantra è partito come una frustata che attraversa Firenze: “tutti a Roma”. Il grande esodo, il baco viola che si fa serpentone sull’Autosole. La vecchia Capitale - Firenze lo fu dal 1865 al 1861, dopo Roma la più longeva - che si trasferisce nella Capitale definitiva (dal 1861 anche se tecnicamente lo divenne 10 anni dopo quando si trasferirono i Savoia). Con un ricordo brutto da far sparire, dateci una grande cimosa: la maledetta notte del 3 maggio 2014. Morto un tifoso del Napoli dopo scontri furibondi tra ultrà napoletani e giallorossi. Si erano dati appuntamento prima della finale. 

“Tutti a Roma”, Firenze è pronta a rimettersi in marcia. Dopo una coreografia della Fiesole, semplicemente sontuosa. Figlia del genio fiorentino di questi tifosi, dei loro tanti sacrifici anche economici. 

La prima finale è stata centrata, adesso Firenze sogna la seconda, quella di Conference. In semifinale il Basilea si presenta come avversario duro da masticare, ma non impossibile. I viola possono andare a Praga il 7 giugno. 

Con due finali conquistate, a prescindere dall’esito definitivo, la stagione - per chi scrive - diventerebbe concretamente positiva. Il dibattito è aperto. Consapevoli che in tanti non la pensino così, ma anche questo è il bello del calcio. Due finali per la Fiorentina sarebbero un evento storico e su questo ci sono poche discussioni. 

Il campionato vede un ritardo di 8 punti rispetto ad un anno fa, un po’ di rammarico esiste però ci sono anche delle attenuanti, dovute alla stagione disputate su tre fronti. Con una rosa che non era stata allestita per reggere questo tipo di urto. Invece per adesso la Fiorentina ha tenuto botta. Grande lavoro di Italiano. 

Ma ogni ragionamento non può prescindere da un punto di partenza: come si giudicava la squadra viola nello scorso agosto? Sempre per chi scrive, la Fiorentina ne aveva come minimo 7 migliori sulla carta e allora si capisce perché riteniamo più che positivo, complessivamente, il cammino dei viola fino ad oggi. 

Ci sono anche quelli, non pochi per la verità, che hanno arricciato il naso di fronte alle modalità di gioco adottate da Italiano nella sfida con la Cremonese. Ognuno, come sempre, si abbandona alle elucubrazioni che desidera, ma non sottolineare quanto la Fiorentina sia stata saggia giovedì notte, significa negare la realtà. I viola ci hanno provato, come sempre, a governare la gara, ma di fronte hanno trovato una Cremonese ordinata, tosta e soprattutto rinunciataria. I lombardi non hanno fabbricato nemmeno un tiro in porta. Che avrebbe dovuto fare la Fiorentina? Lanciarsi con 9 effettivi all’assalto della porta di Sarr in modo scriteriato? Prestando il fianco al contropiede bruciante? E se avesse messo in gioco la qualificazione cosa avrebbero detto della Fiorentina?

E pensare che quest'anno per questa ragione i viola qualche gol balordo lo hanno preso, sbagliando la gestione della partita nelle battute conclusive. Invece Italiano e i suoi uomini hanno mostrato saggezza, freddezza, maturità. La Fiorentina sta crescendo, eccome. Un bel passo in avanti. Ottima controllo della sfida che contava. Questa è la vera novità. 

Arriva la Samp, domani, ultima in classifica con 17 punti. Sembra di rivedere la Fiorentina prima del fallimento. I liguri rischiano di ripartire dalla serie D. Sono feriti, ma ancora vivi. Non vanno sottovalutati neppure loro. Il rischio, per i viola, è di avere le batterie scariche perché la testa è alle coppe. Ma la situazione della Juventus è pesante, i bianconeri potrebbero essere presto nuovamente penalizzati, la loro Europa adesso sembra una chimera. Se la Fiorentina, con un bello sforzo, riuscisse ad arrivare ottava - l’Atalanta settima è a 10 punti -, potrebbe ritrovarsi in zona Europa se la Juventus dovesse riprecipitare in classifica. Una chance da sfruttare, ammesso che ci siano le forze necessarie perché le coppe, si sa, prosciugano tutto. 

Non c’è solo il campo, si parla tanto anche di stadio: vecchio, nuovo, da ristrutturare, ce n'è per tutti i gusti. Intanto è arrivata la convenzione nuova tra Palazzo Vecchio e Fiorentina per il 23/24. Un accordo, almeno, è stato trovato. Il resto si vedrà. E oggi ascolteremo con interesse il presidente Commisso rispetto a questo tema. Attendiamo sviluppi decisivi.