TRIBUNA ALL'INGLESE: PIÙ DOLORI CHE GIOIE E UNA MINORANZA DA PUNIRE. MERCATO, LA FRENATA DI BAJRAMI E L'AUTONOMIA SOCIETARIA

30.08.2022 11:10 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
TRIBUNA ALL'INGLESE: PIÙ DOLORI CHE GIOIE E UNA MINORANZA DA PUNIRE. MERCATO, LA FRENATA DI BAJRAMI E L'AUTONOMIA SOCIETARIA

L’analisi del giorno dopo il pari col Napoli non può che ripartire dall’odioso schieramento che segue l’ennesimo frame virale, aspetto forse peggiore di quanto accaduto alle spalle della panchina di Spalletti. La scena registrata in quella tribuna all’inglese che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di un’apertura inedita in Italia non è purtroppo la prima, e racconta come non sempre sia dalle curve ad arrivare il cattivo esempio. Se la tecnologia corre come tutti annunciano, si sfruttino le opportunità offerte dai tempi dell’era digitale (come del resto avvenuto in passato proprio a Firenze) per far in modo che un tifoso disposto ad alzare le mani si allontani da un settore dove si dovrebbe tenere ben altro comportamento.

Ma se è giusto respingere l’esercizio del dito puntato contro altrui comportamenti, e piuttosto provare a dare l’esempio con interventi rapidi ed esemplari, si evitino anche generalizzazioni prive di senso, relegandole (al massimo) alle tribune social, inutili per antonomasia, primo luogo ormai eletto dove dividersi (su tutto e su titti) sfogando registri comunicativi di quel tipo (che comunque Spalletti ha deciso di raccogliere a differenza di altri colleghi, avversario sulla panchina viola incluso, almeno nel giorno del suo ritorno a La Spezia quando l’accoglienza fu tutt’altro che morbida).

Intanto in campo la Fiorentina si mostra diversa partita dopo partita, muovendo i suoi primi cinque passi da imbattuta e con un gioco che si sarà fatto meno appariscente ma non per questo meno efficace. In una sorta di maturazione agonistica spicca la leadership di Amrabat, convinzione societaria che si sta rivelando azzeccata, entro una manovra forse più prudente rispetto alla passata stagione, ancora alle prese con una sterilità offensiva sulla quale lavorare, ma che sta consentendo alla Fiorentina anche di saper dosare le energie in vista del tour de force tra campionato e Conference. Una metamorfosi che ha reso la squadra di Italiano più propensa al pari come pareva non le potesse capitare nella passata stagione, ma che spinge ad affrontare la trasferta di Udine con buone sensazioni.

Tra le note post Napoli anche l’indicazione della potenziale importanza di Kouame, elemento passato dalle valigie alla permanenza a furor di popolo nel giro di pochissimo. In effetti l’impatto nella sfida di domenica sera, oltre che il buon avvio di stagione, fa pensare che alla lunga le sue doti possano tornare utili, seppure nel forte rallentamento per l’arrivo di Bajrami (che comunque non preclude il percorso inverso di Zurkowski) vi siano anche altre ragioni di fondo. Tra queste anche la volontà in casa viola di mantenere una certa autonomia in sede di rapporti con i procuratori, allentando di fatto l’esclusiva gestione Ramadani sulla maggior parte delle operazioni. Possibile ma per niente scontato, però, che da qui alla fine i viola decidano di non intervenire nuovamente sul mercato, tanto più se in difesa si dovesse continuare a cercare un eventuale sostituto di Nastasic per il quale, al pari di Benassi, molto si deciderà a ridosso del fischio finale del calciomercato in arrivo giovedì sera.