TRA FONSECA, MARCELINO E GARCIA: ORE DECISIVE PER L’ALLENATORE. GATTUSO, ULTIMI TENTATIVI. TUTTA LA VERITÀ SULLA ROTTURA. IDEA DE ROSSI. VLAHOVIC, TRE MILIONI PER RESTARE. ROCCO SALUTA E RILANCIA LE AMBIZIONI VIOLA
E’ l’allenatore il grande tema che impegna in queste ore tutti i dirigenti della Fiorentina. Sembrava una questione brillantemente risolta, dopo un mese e mezzo di corteggiamento, l’ok di Gattuso era arrivato direttamente al presidente Commisso, la trattativa sui programmi avviata, la definizione dello staff già in corso prima di arrivare alle firme sul contratto a fine campionato, quando come sappiamo, lunedì scorso l’allenatore ci ha ripensato. Ora che succede?
La Fiorentina, ovviamente, ha un piano B. Altri profili erano già stati presi in considerazione fra marzo e aprile, prima della stretta finale su Gattuso. Ricorderete il tentativo su De Zerbi che però ha scelto lo Shahktar e un ritorno di fiamma su Juric.
Ma sono anche altri i nomi che circolano in questi giorni in attesa della decisione finale che sarà, ovviamente, di Rocco Commisso. Qualcuno sostiene che stiano crescendo le quotazioni di Fonseca, l’allenatore già liquidato dalla Roma. Fa parte dei giochisti, come lo sono Gattuso e De Zerbi. Con i giallorossi ha fatto buone cose, ha dato personalità alla squadra, anche se ci sono stati troppi infortuni e la fase difensiva ha lasciato a desiderare in diverse occasioni. E’ comunque un buon allenatore di livello internazionale e vanta due anni di esperienza nel campionato italiano, prima della Roma ha allenato lo Shahktar. Sulla pista Juric, invece, c’è già pesantemente il Torino. E un altro problema: piace a Barone e Pradè, ma l’anno scorso era stato bocciato da Rocco. Ha cambiato idea dopo il secondo buon campionato con il Verona? Difficile. Gli intermediari hanno proposto anche Garcia, ora al Lione, ex Roma pure lui, nella capitale aveva fatto bene, vorrebbe tornare in Italia.
All’inizio della ricerca dell’allenatore il presidente viola aveva chiesto un professionista di livello alto, un uomo di prima fascia, tant’è che qualcuno s’era messo in moto attorno ad Allegri prima e Sarri poi. Ma è tutto molto complicato perché i Grandi Giochi non sono ancora cominciati.
Non si sa se la vittoria in coppa Italia salverà la panchina di Pirlo. Conte non ha ancora detto sì all’Inter, l’incontro dovrebbe esserci oggi. Perfino Pioli sembra essere a rischio se non dovesse centrare la Champions, secondo voci milanesi. E poi c’è il Napoli lasciato da Gattuso e la Lazio dove Inzaghi non ha ancora rinnovato. E’ normale che si aspettino queste mosse per capire. Quello che si chiama valzer delle panchine coinvolge anche la Fiorentina, ma ci vuole ancora qualche giorno. Primo perché il campionato non è finito, secondo perché dal giro potrebbe rimanere fuori qualche profilo importante e allora la Fiorentina potrebbe diventare una piazza interessante, da rilanciare, come la sarebbe stata per Gattuso.
Da tempo dalla Spagna arrivano pure voci di un interessamento della Fiorentina su Marcelino, l’uomo che fa grandi cose con l’Athletic Bilbao e accostato all’Inter prima dell’arrivo di Conte. Sono sempre attuali? Per non parlare di Blanc che era stato cercato per sostituire Montella.
Ma la cosa più logica da pensare è proprio questa: serve pazienza. Lo stesso Sarri è accostato al Tottenham, qualcuno lo vede al Milan se davvero Pioli dovesse andare in difficoltà. Spalletti è stato chiamato da De Laurentiis, ma il Napoli aspetta anche Allegri in orbita Real. Come si vede, tantissimi tasselli da sistemare. E con Gattuso è proprio finita?
Secondo indiscrezioni i contatti ci sono stati nella giornata di martedì, c’è chi ha tentato una mediazione e un chiarimento. I fatti accaduti durante e dopo la gara con il Napoli “offese gravi” e tensioni oltre misura secondo l’allenatore, possono anche essere ricomposti. Il Grande Freddo che ha sentito e il fastidio per la guerra mediatica di Rocco di qualche giorno prima, volendo, possono essere elementi gestibili. C’è da sperare? L’entourage del giocatore dice no, ma come sappiamo bene nel calcio bisogna aspettare fino in fondo.
Qualcuno sospetta che Gattuso abbia avuto offerte da squadre più importanti come Juve e Lazio, ma anche dall’estero. La Juve non risulta, le altre pare lo avessero contattato già prima e lui avesse scelto la Fiorentina per una Grande Sfida e il feeling con Rocco. Sappiamo come è andata, peccato.
L’ho detto e lo ripeto: Gattuso sarebbe stato l’uomo giusto. C’erano profilo internazionale, personalità e Mendes come procuratore. Lo stesso di Mourinho. La Fiorentina, comunque, è una società forte e appetibile, nessuno si strappi i capelli, sono sicuro che arriverà comunque un allenatore di livello. Perché? Dalla scelta della panchina si capirà molto del futuro. Un allenatore di nome e ambizioso sarebbe garanzia di un programma di rilancio che Firenze e il Popolo Viola aspettano e meritano.
Segnalo anche una voce insistente che da Coverciano gira nel mondo del pallone: Daniele De Rossi. L’ex romanista che ora è nel team della Nazionale, è un pallino di Pradè, era già stato accostato alla Fiorentina un anno fa, ma arrivò la decisa smentita di Commisso. E’ cambiato qualcosa? O sono solo idee di ritorno? Sembra un allenatore nato, potrebbe essere una scommessa interessante, ma in questo momento la Fiorentina forse ha bisogno di certezze.
La società è chiusa a riccio, vuole valutare tutto attentamente, fino in fondo, l’allenatore è una scelta difficile, sa che non si può assolutamente sbagliare. Fra l’altro Rocco sta partendo per tornare negli Usa, evidentemente nella programmazione c’era la certezza-Gattuso e un problema risolto, ma comunque il presidente con le videoconferenze può intervenire e decidere anche dagli States, il suo pensiero è ben noto ai manager e le consegne le ha lasciate.
Dovrebbe aver parlato anche con Vlahovic, almeno secondo indiscrezioni. E questo è l’altro tema caldo. Il presidente non lo vuole cedere per nessuna ragione e dovrebbe averlo ribadito con forza e simpatia al ragazzo che è diventato un suo figlioccio. I suoi procuratori sono a Firenze, è probabile che ci sia stato un abboccamento anche con la società. Sono ossi duri e lo sappiamo. Lo vorrebbero portare via e anche questo è noto da tempo. Vlahovic però ha un contratto fino al 2023 e il presidente viola lo terrà a tutti i costi. Anche senza il rinnovo, almeno un altro anno. Il contratto però sarà sottoposto, sembra a tre milioni graduali con i bonus incorporati e probabilmente una clausola rescissoria molto alta. Sarà così? Lo sapremo, questa trattativa forse è più complicata della scelta dell’allenatore, ma aspettiamo fiduciosi.
In questi giorni di Viola Park il presidente ha più volte sottolineato che la sua ambizione e la sua voglia di rilancio sono intatte nonostante le polemiche e gli ostacoli nelle infrastrutture. “Voglio un allenatore vincente”, aveva detto. Lo vuole tutta la città, aspettiamo solo di capire come si risolverà il rebus.