TORREIRA, AVVIATA LA TRATTATIVA PER IL RISCATTO. IL GIOCATORE ALL’ARSENAL: VOGLIO RESTARE A FIRENZE. ODRIOZOLA, RINNOVO DEL PRESTITO. CABRAL, ECCO COSA SUCCEDE. LE STRADE PER L’EUROPA

15.03.2022 10:25 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
TORREIRA, AVVIATA LA TRATTATIVA PER IL RISCATTO. IL GIOCATORE ALL’ARSENAL: VOGLIO RESTARE A FIRENZE. ODRIOZOLA, RINNOVO DEL PRESTITO. CABRAL, ECCO COSA SUCCEDE. LE STRADE PER L’EUROPA

E’ iniziata la trattativa per riscattare il cartellino di Lucas Torreira. La Fiorentina sta parlando da giorni con l’Arsenal e la scorsa settimana ha incontrato anche il procuratore del giocatore. Si stanno percorrendo due strade che dovranno alla fine combaciare nella firma su un contratto quinquennale, da una parte si discute con la società inglese per comprarlo e dall’altra con il giocatore per l’ingaggio.

Una notizia che di sicuro farà piacere ai tifosi viola visto che Lucas Torreira ancora prima della strepitosa partita con il Bologna, era entrato nei cuori di tutti. E il commento che arriva dalle parti in causa è uno e uno solo: c’è grande ottimismo.

Soprattutto, come sempre in queste questioni, è fondamentale la volontà del giocatore che attraverso il suo procuratore ha già fatto sapere all’Arsenal chiaro e tondo che lui vuole solo e solamente Firenze, vuole rimanere alla Fiorentina.

Proprio da questa decisione di Torreira è partito tutto il lavoro che dovrebbe chiudersi a breve.

Il riscatto, come ricorderete, era stato fissato in quindici milioni di euro l’estate scorsa al momento del prestito e la cifra vista oggi, per un giocatore di 26 anni, appena entrato nella maturità calcistica, con almeno cinque anni davanti ad alto livello, è da considerarsi un affare. Nell’accordo per il prestito ci sono ovviamente degli altri parametri e bonus sui quali si sta discutendo, tutta una parte burocratica che oggi, come spiegato più volte, rende sempre complessa la stipula di qualsiasi contratto fra clausole e contro-clausole.

Di massima, dopo un iniziale freddo fra le due società per la vicenda Vlahovic, trovare l’intesa non sarà difficile. Servono i tempi normali. Come ricorderete gli inglesi avrebbero voluto fortemente il centroavanti serbo, erano arrivati anche a offrire 90 milioni, ma dopo un irrigidimento iniziale hanno capito che non è stata la Fiorentina a voler dare il giocatore alla Juve, ma assolutamente il contrario: Vlahovic voleva solo e solamente i bianconeri. Sgombrato il tavolo da tutto questo, le due società hanno un buon rapporto e una volta che Torreira ha fatto sapere di voler restare a Firenze, per gli inglesi è inutile cercare altre strade o forzare la mano verso altre direzioni.

Il giocatore, dopo aver faticato in Premier e nella Liga, ha capito che il calcio italiano è il più adatto alle sue caratteristiche tecniche e in una piazza come Firenze può esaltarsi. Torreira ha bisogno di sentirsi al centro di un progetto calcistico, deve avere le chiavi di una squadra per rendere al meglio e questo sta succedendo nella Fiorentina dove Italiano l’ha messo al centro della sua idea di calcio. Un’idea che si sposa con il dinamismo, l’aggressività e la velocità di pensiero di questo giocatore che senza essere un gigante, gioca da gigante per la sua intelligenza calcistica. Il progetto tecnico e le ambizioni della Fiorentina, ma anche l’ambiente, lo hanno convinto, ovvio che parallelamente ci dovrà essere l’accordo economico che il suo procuratore sta cercando con la società viola. All’Arsenal guadagnava una cifra molto vicina ai quattro milioni, ora i tre milioni netti offerti dalla Fiorentina per cinque anni sono una solida base di partenza della trattativa già accettata dal procuratore e dal giocatore. Tre milioni netti sui quali è presumibile che saranno inseriti dei bonus individuali e di squadra.

La Fiorentina ha deciso di partire proprio da Torreira nella costruzione della squadra della prossima stagione perché, come detto, è centrale per Italiano, per la società e adesso anche per i tifosi che lo adorano per il senso di appartenenza che manifesta ad ogni occasione. La società viola non vuole perdere tempo, le idee sono chiare e alla riapertura del mercato questo sarà il primo contratto da depositare in Lega.

Il giocatore è felice a Firenze. Arrivato acciaccato, con un infortunio da smaltire e una scarsa forma fisica per il poco utilizzo nell’anno scorso con il Cholo Simeone, ora sta toccando l’apice della sua carriera per continuità di rendimento condita da qualche golletto. Siamo già a tre e ieri il giocatore ha raccontato a un giornale uruguagio che “segna tutte le volte che parla con Cavani”.

Facciamolo telefonare tutte le settimane…

L’altra pratica da risolvere in fretta e anche qui i contatti sono già stati avviati con il procuratore Bozzo e il Real Madrid, è quella di Alvaro Odriozola. Bozzo è l’uomo che ha portato il giocatore a Firenze, ha spianato la strada a un’operazione che sembrava impossibile (l’anno scorso era al Bayern) e adesso sta facendo di tutto per farlo restare ancora qui. Il giocatore ha dato l’ok, come abbiamo già scritto diverse settimane fa e adesso arrivano tutti, si punterà al rinnovo del prestito per un altro anno. L’unico ostacolo potrebbe essere una maglia da titolare o quasi nel Real, ma i Blancos per sostituire Carvajal avrebbero in mente altre opzioni. Insomma un prestito oneroso può convenire a tutti, con discussione finale rinviata al 2023. A quel punto Odriozola potrebbe essere ancora cresciuto e il Real potrebbe richiamarlo per evitare di incorrere in casi Hakimi o Hernandes, oppure aver trovato la sua reale dimensione nella Fiorentina.

Se facciamo mente locale, sia Torreira che Odriozola sono i giocatori che dall’inizio dell’anno forse sono cresciuti di più di tutti, ideali per il calcio di Italiano. Due caselle da rimettere a posto subito.

Un segnale anche questo da cogliere sull’intenzione di Commisso di programmare per tempo per costruire una squadra ancora più forte in grado di competere stabilmente per l’Europa, con l’obiettivo di raggiungerla.

Sul mercato poi, come già anticipato, punterà decisamente all’acquisto di un portiere, un difensore centrale, un altro esterno d’attacco molto forte (trattativa già avviata), un centroavanti se Piatek non esploderà da qui a fine anno e un centrocampista se da oggi a maggio Castrovilli non farà il salto che tutti si aspettano.

Venendo al presente, la partita con il Bologna non mi ha entusiasmato per come ha giocato la Fiorentina, ma è una vittoria che profuma di salto in avanti, di squadra, di crescita. Facile fare punti quando tutti sono al massimo e si gioca alla grande, difficile nei momenti di calo e di difficoltà per il periodo dell’anno o per la partita. Sono questi i punti che valgono doppio, vincere le partite “sporche” è una prerogativa di gruppi forti, fino a domenica la Fiorentina non ci riusciva, era quasi costretta a giocare sempre bene. Col Bologna ce l’ha fatta, perché parlo di crescita…

E’ dura farlo capire, ma ci insisto. Leggo cose allucinanti e mi diverto. C’è chi anche ieri suggeriva a Italiano di cambiare non so bene cosa…oppure concludeva che se Torreira segna, va al tiro lui e non gli attaccanti, vuol dire che la Fiorentina non funziona. O altre minchiate sparse. Cambiate mestiere o studiate, documentatevi con meno presunzione, siete ancora in tempo, visto che queste cose le scrivono anche i giovani.

Il movimento dritto per dritto verso la porta di Torreira è studiato in allenamento per avere un’arma in più, l’uruguagio diventa difficilmente marcabile dal centrocampista che resta sorpreso dall’inserimento e ancora meno dai difensori che si vedono arrivare uno inatteso…Insomma sono meccanismi che una squadra deve avere e la Fiorentina è squadra. Soluzioni quando il gioco sugli esterni funziona meno. Può giocare più o meno bene, fare punti o meno, ma che sia squadra ormai credo sia un concetto passato o da far passare. Difficile per tanti, mi rendo conto…ma è così. Per non parlare delle pagelle. Visto un 5,5 per Igor e se esistesse un Sant’Uffizio è lì che bisognerebbe andare…Meno male che si giocava a mezzogiorno e c’era pure il tempo per riflettere.

Comunque voglio tornare ai numeri. Sapete questa settimana quanti sono quelli in più per la Fiorentina rispetto all’anno scorso?

Sedici. Se volete lo scrivo in numero: 16. Ma a qualcuno non va bene lo stesso, come se nella vita avessero sempre seguito il City, il Real, il Barca o il Bayern di Monaco. Vaiavaiavaiava…

Poi, per carità, come dico sempre c’è tanto da migliorare in questa squadra. Sono state messe le basi e su queste per costruire non è mai facile. Ma non si può negare neppure la crescita della squadra che all’inizio giocava da Dio, ma prendeva troppi gol. Ora l’equilibrio è migliorato, i meccanismi difensivi sono cresciuti.

In questo momento manca un po’ di brillantezza generale, la Fiorentina m’è parsa una squadra meno spensierata e quando si gioca a un ritmo e una velocità più bassi, si diventa più prevedibili. Ma nessuna squadra tiene lo stesso ritmo per nove mesi. Senza dimenticare il “trauma sportivo” per l’addio di un giocatore fondamentale come Vlahovic. Sapete cosa ha dovuto fare Italiano negli ultimi due mesi?

Inserire nei meccanismi tre giocatori (Piatek, Cabral e Ikonè) lontani dalla sua idea di calcio, e cercare di cambiare un po’ i movimenti (ho detto di Torreira) per il nuovo corso senza Vlahovic. Vi pare poco?

Fra i nuovi Piatek è quello che si applica di più, quello che ha fatto prima anche perché conosceva l’italiano e la serie A. Ma è come se tutti e tre, anche lui, fossero in preparazione estiva.

Più evidente è la scarsa condizione di Cabral. Qualcuno si sta già chiedendo se può essere un nuovo Dertycia…Senza limiti. Invece sta semplicemente accadendo che il giocatore brasiliano è arrivato fuori condizione, a naso anche sovrappeso, con una reattività lontana dagli standard italiani. Gli è stata fatta una preparazione personalizzata, con carichi di lavoro che vanno smaltiti, venerdì scorso non s’era allenato perché affaticato.

Sono imbastiti, si diceva una volta dei giocatori durante la preparazione estiva quando perdevano le amichevoli con le squadre minori, e allora possiamo dire che Cabral è imbastito. Ma il lavoro paga e pagherà e se è vero che Italiano non lo conosceva, il garante delle qualità di Cabral è Burdisso, uno che l’ha visto giocare molte volte, l’ha seguito, e in genere ci azzecca. Aspettiamolo con fiducia, mi sembra che davanti alla porta si faccia trovare.

Anche da Ikoné era logico aspettarsi di più, ma abbiamo già detto mille volte: era abituato a giocare un altro calcio, in contropiede. Le qualità sono tante e su queste sta lavorando Italiano.

Comunque la vittoria “sporca” con il Bologna ha rimesso la Fiorentina nella scia giusta per centrare l’obiettivo Europa. Sabato c’è l’Inter in difficoltà e questa potrebbe essere un’aggravante, ma giocare senza pesi sulle spalle può aiutare a ritrovare energie e brillantezza. Non c’è nulla da perdere e giocare un bel calcio a San Siro può essere tanta benzina nella testa e nei muscoli della Fiorentina. La prima mezz’ora dell’andata contro i nerazzurri resta la più bella della stagione, roba da spettacolo puro. Anche troppo, diciamolo. Oggi quella squadra bellissima è cresciuta e sa che bel calcio ed equilibrio devono andare di pari passo, giocare bene non può essere fine a se stesso, ma un passaggio per ottenere anche i risultati. “Attaccare benissimo e difendere bene”, è lo slogan di Italiano. Dai che ci s’arriva…