TENDI, BORGOGOL, BATI E PEPITO, DAVIDE PUO' BATTERE GOLIA. RONALDO FA PAURA, MA SE MONTELLA RISCHIA NEPPURE SARRI PUO' STARE TRANQUILLO. PRONTA LA COREOGRAFIA: ROCCO SOGNA DI ENTRARE NELLA STORIA
Cavallo Pazzo Chiarugi, Tendigol, Passarella, Branca e Borgonovo, Laudrup, Osvaldo e naturalmente Batistuta, fino ad arrivare alla mitica tripletta di Pepito. Non c’è tifoso viola che non ricordi ogni singolo trionfo sulla Juve, non c’è tifoso viola che nella “settimana santa” non ripeschi nella memoria la gioia di quei momenti, la speranza di riviverli, anche ora che la Vecchia Signora è quasi imbattibile. Se il calcio fosse solo logica non ci sarebbe partita. La Juve spende quasi 300 milioni d’ingaggi (la Fiorentina si ferma a 50), ha Ronaldo (4 gol anche ieri in Lituania col Portogallo!) e due squadre in panchina, neppure convoca Mandzukic e Emre Can per la Champions, vanta 10 degli 11 giocatori più pagati dell’intera serie A (solo Lukaku, coi suoi 7,5 milioni annui, tiene testa ai bianconeri) e non a caso arriva da otto scudetti di fila. E’ una superpotenza, al punto che il suo presidente è stato riconfermato anche numero uno della Eca, l’associazione europea dei club che si è messa in testa di rivoluzionare la formula della Champions.
Eppure la Fiorentina può sognare l’impresa. La partita contro il Napoli l’ha detto chiaramente: vincere qui sarà dura per tutti. Soprattutto se i viola giocheranno con quella foga, con quella voglia di correre e aiutarsi l’un l’altro su ogni palla, su ogni contrasto, su ogni raddoppio di marcatura. Testa, cuore e coraggio. Non ci sono altre formule per rincorrere l’impresa. La tattica è importante, ma in partite così l’orgoglio può fare la differenza. E i fiorentini ne hanno da vendere. Lo stadio sarà stracolmo, la Fiesole prepara la coreografia, ma anche Chiesa e Ribery non vedono l’ora di lasciare il segno. Montella non vince da una vita e si gioca tanto, Sarri però dall’altra parte non può dirsi tranquillo. Le polemiche per le esclusioni dalla lista Champions hanno minato lo spogliatoio, Dybala chiede spazio, Berna non gioca mai, eppoi ci sono Rabiot e Ramsey, finora neppure comparse nonostante ingaggi da star. La Juve insomma non ha alternative. E' condannata a vincere sempre, anche a casa degli storici rivali. Un piccolo vantaggio sarà l’assenza di Chiellini, il faro della difesa bianconera. Certo, De Ligt è il giovane più forte che c’è in quel ruolo, ma la partita col Napoli dimostra che ancora l’ex capitano dell’Ajax non è entrato completamente nelle logiche sarriane: a Vlahovic, o addirittura Pedro (se Montella lo riterrà pronto) il compito di approfittarne. Resta, come detto, una sfida ai limiti dell’impossibile. Una battaglia del Davide viola contro il Golia bianconero. Montella prima della partita farebbe bene a far rivedere quell’apoteosi viola del 2013. Chi segna e batte la Juve però entrare nella storia. E’ un’occasione unica, il modo migliore possibile per cancellare lo zero in classifica e far godere Rocco, l’ex juventino con Firenze nel cuore. Non succede, ma se succede…