TEMPI DI MONDIALE E RIFLESSIONI: LA FIORENTINA PENSA A GENNAIO. IL TEMA DELL’ATTACCO È CENTRALE, IL MERCATO IN GENERALE È GIÀ ATTIVO
E’ partito il Mondiale con la sua presentazione imponente ed esagerata, una dimostrazione muscolare del potere economico, gli sceicchi non scherzano. La propaganda è stata usata fino in fondo. Comunque andrà finire questo campionato del mondo passerà alla storia per il suo carico di polemiche e di diritti negati. Oltre ad una striscia di sangue di morti sul lavoro, oltre seimila. Ma il carrozzone mediatico è partito e alla fine chi avrà tempo di districarsi tra questi orari particolari, si guarderà le partite. Quando il pallone rotola ha pochi paragoni. Fino a prova contraria è lo sport del pianeta.
Il preludio ha subito spiegato come il calcio qatariota sia ancora indietro, mentre quello dell’Ecuador tutto sommato sia meno modesto di quanto si potesse immaginare. Del resto il cammino di avvicinamento dell’Ecuador alla competizione iridata non è stato banale. Abbiamo visto qualche giovane interessante e un attaccante 33enne sempre molto lucido, Enner Valencia: al Fenerbahce ha fatto 32 gol in 71 gare. Peccato non sia più un ragazzo.
Le luci della boutique del Mondiale si sono accese, il mercato allunga lo sguardo. Ma si sa, il listino può montare come la panna, a seconda delle prestazioni. Può bastare un gol a far crescere di qualche milione la valutazione. Insomma, non è il contesto ideale per aprire il portafogli, a meno che una società non abbia limitazioni economiche.
Il mercato delle idee non si sviluppa certo in Qatar. Per quelle bisogna rivolgersi altrove. Nel frattempo, però, tra cammelli e deserto si possono seguire i propri calciatori, per capire come si muovono su un palcoscenico così complesso. La Fiorentina, dopo il forfait di Gonzalez - è in buona compagnia vendendo cosa è accaduto anche a Benzema -, ne ha 4 in Qatar.
Il periodo di pausa può consentire al club viola di operare opportune riflessioni circa la ripartenza della stagione a gennaio. Mese che coinciderà con l’apertura ufficiale della sessione invernale delle trattative anche se in realtà il mercato, in quanto tale, è come fosse già iniziato.
Le società in generale si stanno già muovendo.
Il tema centrale per il club viola è l’attacco, su questo ci sono pochi dubbi. Un punto interrogativo su Cabral, molto generoso ma poco prolifico e un altro su Jovic che qualcosa in più ha fatto rispetto al brasiliano, senza però abbandonarsi a pericolose esaltazioni. Il Mondiale potrebbe aiutare però il serbo: Vlahovic è in condizioni precarie, la pubalgia lo tormenta e in coppia con Mitrovic ci dovrebbe essere proprio il viola. Per Luka una grande chance, da sfruttare in pieno. Certi treni passano una volta sola. La Serbia potrebbe restituire ad Italiano un attaccante rigenerato. Speriamo. Detto ciò, i dirigenti devono porre sul tavolo la possibilità di intervenire sul mercato per migliorare il reparto offensivo, consapevoli però che gennaio non sia il terreno ideale.
Per adesso i nomi che girano sono rivolti più al centrocampo offensivo: la suggestione Luis Alberto sembra più un sogno che una concreta trattativa. Servono una ventina di milioni e uno stipendio vero: sarebbe un gran colpo, bello quanto difficile da realizzare.
Da un po’ circola anche la candidatura Sabiri, uomo di fantasia di una Sampdoria versione Titanic. Come minimo occorrono 10 milioni, ma da Genova sparano 15, che ci paiono un po’ troppi. Ottimo elemento, per carità, ma da assestare nella continuità, fino a questo momento mai stata sua compagna di viaggio. Senza dimenticare la speranza di rivedere in campo finalmente Castrovilli, calciatore di qualità mancato moltissimo alla Fiorentina di Italiano.
Riflessioni, appunto, e diplomazia. Il recupero di Gonzalez è fondamentale, la squadra con lui in forma può darsi prospettive diverse. La vicenda dell’argentino sarà divisa tra infermeria e ricucitura dello strappo (stavolta i muscoli non c’entrano) con la società. In questi casi un passo indietro da parte di tutti può risultare deciso. E’ tornato due giorni fa, intristito per aver perso il Mondiale all’ultimo istante. Qualche parola a Sara Meini della Rai e poi di corsa in taxi verso casa. Non c’era nessuno della Fiorentina a prenderlo. Magari è colpa del volo…