SUICIDIO VIOLA SFIORATO, LO PSICODRAMMA COL POZNAN. FORSE A CAUSA DELLA VELLEITÀ DI RECUPERARE TUTTI, OCCHIO CHE C’È LA COPPA ITALIA
E mentre l’Italia si dimostra ancora un paese da operetta che anche se la chiami nazione sempre da operetta rimane, rimettendo in discussione (parlando forbito si dice congelando) la ‘ferma e severa’ punizione che era stata comminata alla Juventus per la brutta vicenda plusvalenze, alla quale invece è pure probabile regaleranno la Champion’s League a fine anno in nome di un ripensamento della giustizia sportiva che taluni chiamano appunto 'congelamento della decisione', ma è un modo per tastare il terreno riguardo le reazioni della pubblica opinione.
Infatti la società bianconera è già balzata terza in graduatoria con 59 punti. Intanto, dicevamo che nella nazioncella succedeva la solita storia che distrae le masse e poi le fotte ben bene, Mentre tutto ciò accadeva, al Franchi calavano gli affamati polacchi e regalavano agli astanti, presenti e televisivi, emozioni memorabili delle quali avremmo fatto a meno.
Infatti, è il largo risultato dell’andata a dare ai viola la pericolosa sensazione, che si svelerà illusione, di essere già in semifinale, tanto è vero che Italiano regala spazio a Jovic tenendo in panchina Cabral certamente più in forma del serbo.
Jovic risponde alla chiamata con il nulla pneumatico per tutta la gara e al 58’ si mangia pure un gol succulentomesso davanti al portiere da una magia di Bonaventura.
La Fiorentina era andata sotto già nel primo tempo, ma è il rigore al 62’dato al Var ai polacchi ad inaugurare lo psicodramma, condito da un arbitraggio sbilenco e discutibile che avrebbe dovuto mettere sull’avviso la panchina gigliata.
Invece la Fiorentina va in bambola e consente al Poznan di riaprire il discorso qualificazione, mutando una partita che andava gestita con la testa, e magari con il palleggio congelata in fretta tanto per tornare all’incipit, in virtù di un ottimo risultato di andata.
Fortuna la gara viene rimessa sui binari dal liberatorio gol di Sottil, giunto da un involontario assist di un avversario, poi i viola si mettono sul sicuro con una rete di Castrovillinel recupero e passano il turno approdando in semifinale.
Tuttavia palesano, tutte le loro fragilità e i limiti di una squadra che se vorrà andare avanti fino alla finale di Praga, dovrà essere consapevole dei propri limiti, soprattutto psicologici, anche perché dopo il Poznan le toccherà incontrare verosimilmente squadre più attrezzate e più ciniche della volenterosa, ma modesta compagine polacca.
Intanto una tra Nizza e Basilea, per il dopo eventualmente se ne riparlerà. E poiché Pascal disse che l’uomo non è che una canna, ma la più fragile di tutta la natura, eppure è una canna pensante. Codesto pensiero va usato in profondità applicandolo ai casi, un quasi suicidio sportivo come quello del ritorno col Poznan, impone delle riflessioni.
Intanto sugli uomini ai quali affidarsi, è forse velleitario e inutile voler tentare di recuperare ogni pecorella smarrita, Italiano non è un pastore d’anime e il club viola non è un’opera pia, dopo aver riportato nei ranghi tanti calciatori come Dodo, Cabral e altri, dinanzi all’ennesima prova incolore di Jovic, sembra infruttuoso incaponirsi a dargli nuove chance in gare decisive come quella col Poznan: giochino i migliori se sono disponibili e comunque le valutazioni definitive si faranno a fine stagione, quando ragioneremo ineluttabilmente sui fatti e sui numeri.
Meglio dirlo chiaro oggi poiché è alle porte un’altra gara di ritorno che potrebbe far accedere la Fiorentina ad una finale di coppa e che ha avuto una partita di andata con risultato favorevole, quella di giovedì prossimo con la Cremonese al Franchi.
Psicodrammi anche basta.