SOUSA RIFLETTE NELLA SOSTA. OBIETTIVO: SQUADRA MENO LEGGIBILE. BABACAR METTE LA FRECCIA. LA VECCHIA GUARDIA DEVE TORNARE IN FORMA
Le soste di solito fanno bene a chi va male e frenano la corsa invece a chi viaggia spedito. Non è scienza, ma sovente accade questo. La Fiorentina dovrebbe appartenere alla prima categoria. Sousa sta usando la sosta per riflettere, il lungo colloquio di ieri con Pantaleo Corvino, ha avuto anche questa valenza. Il portoghese è troppo preparato ed esperto per non sapere che questa squadra non gira. C’è qualcosa che frena l’ingranaggio: la Fiorentina non gioca bene, neppure male. Gioca in modo anonimo. Non la battezzi questa formazione, non la cataloghi, c’è qualcosa di indefinito nella Fiorentina. Una formazione che non suscita entusiasmo per quel modo compassato di leggere la gara.
Molti addetti ai lavori sostengono che gli altri allenatori abbiano studiato a dovere la Fiorentina. Adesso le sorprese sono finite. E forse c’è un filo rosso che unisce il girone di ritorno dei viola a questo frangente. Come se da febbraio qualcuno avesse spento la luce nella Fiorentina. Sousa sta pensando alla soluzione e dovrà trovarla in fretta. Se hanno ragione quegli addetti ai lavori, qualcosa nel gioco dovrà cambiare. L’elettricista Sousa dovrà accendere un’idea che possa rendere meno leggibile la Fiorentina. Questo è l’obiettivo da tener vivo durante la sosta.
Intanto c’è Babacar che mette la freccia. Il senegalese segna un gol ogni 75 minuti, eppure non è titolare. Ha segnato già 4 gol. Nella penuria delle reti fatte, uno così non può essere accantonato. In coppia con Kalinic, da solo, in qualsiasi altro modo, ma Babacar dovrà per forza essere preso in considerazione. Sousa ha bisogno anche di notizie, buone possibilmente. Attende di rivedere al meglio la sua vecchia guardia: gente come Borja e Ilicic deve tornare a far la differenza. Pure Bernardeschi deve raggiungere la vetta della condizione. Se tutto questo andrà a regime, la Fiorentina sarà meno neutralizzabile e tornerà a far sorridere i propri tifosi. Che meritano allegria e non tristezza.