SETTIMANA DECISIVA PER IL MERCATO, VOGLIA DI ACCELERARE IN VISTA MOENA. JOVIC RINFORZO DI QUALITÀ INTERNAZIONALE. MANDRAGORA: IL TORINO NON MOLLA. DODÔ, C’È ANCORA DA LIMARE QUALCOSA. STAGIONE ANOMALA: SARÀ CHIARO PER TUTTI?
Anche se siamo solo alla fine di giugno, i segnali che sta inviando la Fiorentina sono confortanti. Si percepisce un movimentismo sul mercato che negli anni passati, quantomeno in questo periodo, era molto più blando.
La dirigenza ha compreso quanto sia importante, nei limiti del possibile, assicurare ad Italiano un profilo di squadra per il 10 luglio quando a Moena aprirà il cantiere della nuova Fiorentina.
Il periodo della preparazione sarebbe, in linea teorica, il periodo più importante. Dove si gettano le fondamenta, non soltanto del carburante per i motori dei giocatori, ma soprattutto per mettere sul campo le linee guida della tattica. Esercitazioni costanti, senza ansia per la partita che bussa alle porte, con la dovuta serenità. Se un allenatore, poi, organizzatore di gioco come Italiano, può contare su alcuni volti nuovi, tutto diventa più semplice. La società ci sta provando. Questa settimana potrebbe diventare decisiva per accaparrarsi qualche preda. Se ci sono i margini di azione perché dilatare lo spazio dell’intervento.
Il club viola è sano dal punto di vista economico, rispetto ad altre realtà italiane nettamente più in difficoltà.
Ha le munizioni per muoversi con largo anticipo.
Tra indiscrezioni e sensazioni, par di capire che il giocatore più vicino al momento sia Jovic, attaccante del Real Madrid. Il serbo è convinto della scelta, le società oltre a coltivare rapporti eccellenti sono d’accordo sulla formula, insomma non sembra che ci siano altri ostacoli all’orizzonte. Il prestito è scritto sul marmo, il pagamento dell’ingaggio un po’ meno, ma alla fine non è escluso che si torni sul cinquanta per cento per uno, come nel caso di Alvaro Odriozola. Sono 3 milioni netti, non coriandoli. Ma è pur vero che la Fiorentina con Ribery ne pagava di più e con Callejon c’è andata vicina. Jovic è il rinforzo di qualità ed esperienza internazionale. Da rilanciare? Non c’è dubbio. Al Real ha giocato pochissimo e segnato meno. Ma è del ’97, quindi ancora giovane, e ad un tipo così serve poco per riaccendersi come una torcia, scatenando l’incendio nei cuori dei tifosi viola. Vero che pronti, via, la squadra viola ripartirebbe sulla carta da un esiguo numero di gol - nell’anno passato, escluso Vlahovic, gli 8 calciatori di profilo offensivo hanno realizzato la miseria di 20 reti -, ma come detto Jovic potrebbe subito risalire la corrente.
La Stampa ieri ha scritto che il Torino vorrebbe fare un nuovo tentativo per Rolando Madragora che nell’ultima stagione ha giocato in granata e non è stato riscattato (la Juve detiene il cartellino) perché il club di Cairo ha ritenuto troppa esosa la cifra di 14 milioni. Il Toro per adesso arriverebbe a quota 7,5 milioni, pochi per la Juve.
A Torino raccontano anche che lo stesso centrocampista resterebbe volentieri con Juric se vi fosse, appunto, una chance per trattenerlo. In quello spogliatoio si è trovato a meraviglia, lì ha tanti amici. Ma la Fiorentina fa sul serio e con la Juve ha già una sorta di accordo per una cifra intorno ai 10 milioni. Non ci sarà da aspettare molto, per fortuna, perché Mandragora domani sarà a Torino di ritorno dalle vacanze. Il ragionamento da fare per è un altro. Se la Fiorentina riuscirà a chiudere l’operazione, come pare, il centrocampista dovrà essere convinto al cento per cento del percorso in viola. Italiano ha bisogno di elementi più che determinati, che credano nella scelta fatta, altrimenti meglio indirizzarsi su altri obiettivi.
Per il terzino destro, sostituto dell’ottimo Odriozola, non ci sono dubbi e per ora nemmeno novità. Speriamo che arrivino tra oggi e domani. Il prescelto è Dodo e vale minimo 15 milioni. Con lo Shaktar la Fiorentina deve trovare l’intesa economica che vada incontro alle esigenze dei due club. Col giocatore sarebbe già tutto concordato. Le sensazioni, anche in questo caso, sono positive e ci inducono a ritenere l’affare in dirittura d’arrivo.
Le scelte estive e la preparazione fisica saranno le stelle polari della nuova stagione. Forse a tutti non è ancora chiaro che il campionato sarà inedito e anomalo. Non ci sono precedenti, dunque non ci sono modelli a cui riferirsi. Dal 13 agosto alla metà di novembre le squadre impegnate in coppa saranno in un frullatore di impegni. La Fiorentina, ad esempio, se passerà il play off di Europa League (18-25 agosto) arriverà a disputare in pochi mesi la bellezza di 23 partite, cioè giocherà sempre. Poi ci sarà la sosta di una cinquantina di giorni per i Mondiali in Qatar e a gennaio riprenderà il campionato che finirà il 4 giugno. Un viaggio infinito, spezzato in due tronconi, quasi fossero due film completamente diversi. Con la grande incognita degli stranieri: in quali condizioni torneranno a gennaio? Gli italiani, loro malgrado, resteranno a casa col telecomando in mano a guardarsi i Mondiali. Di solito, infatti, quando i calciatori rientrano da una competizione tanto prestigiosa quanto stressante, trovandosi nel periodo estivo, vanno in vacanza. Saltano il classico ritiro e si aggregano successivamente al gruppo. Tutto nella norma. Stavolta no. Non potranno andare in ferie dopo i mondiali, ricominceranno a giocare subito. Sarà un massacro sul piano psico-fisico. Un elemento su cui allenatori e staff dovranno studiare per poi adottare la soluzione migliore. Non è un dato secondario. Il prossimo campionato sarà veramente un gigantesco punto interrogativo.