SETTANTA MILIONI LORDI DI MONTE INGAGGI: PER QUESTO CEDERE GOMEZ SAREBBE OSSIGENO. MA CHE VOGLIA DI VEDERLO CON PEPITO. MARTEDÌ SORTEGGIO DI COPPA ITALIA: RISCHIO MILAN AGLI OTTAVI

17.07.2015 00:05 di  Iacopo Barlotti  Twitter:    vedi letture
SETTANTA MILIONI LORDI DI MONTE INGAGGI: PER QUESTO CEDERE GOMEZ SAREBBE OSSIGENO. MA CHE VOGLIA DI VEDERLO CON PEPITO. MARTEDÌ SORTEGGIO DI COPPA ITALIA: RISCHIO MILAN AGLI OTTAVI

Un bagno di sangue, o quasi. Il bilancio d'esercizio della Fiorentina per l'anno 2014 si è chiuso in rosso di oltre 37 milioni di euro. E' più o meno quanto la scorsa estate FirenzeViola.it aveva ipotizzato (LEGGI QUI) qualora Cuadrado fosse rimasto in viola al termine del calciomercato di agosto. Andrea Della Valle lo definì un regalo alla città, e in effetti dal punto di vista economico fu così: la Fiorentina si presentò al via della stagione con il potenziale tridente da sogno Pepito-Gomez-Cuadrado, salvo poi mai poterlo schierare in campo.
Una prima lettura del bilancio - ma nelle prossime settimane FirenzeViola.it sarà in grado di fornire ulteriori approfondimenti - ci dice che i Della Valle hanno messo mano al portafogli versando 22 milioni nelle casse della Fiorentina. E che il bilancio torna a chiudersi in perdita (-37,02 milioni) dopo due anni di utile (+1,16 milioni nel 2012 e +1,44 milioni nel 2013). La causa di questo rosso, in primo luogo, è la mancanza di grandi plusvalenze: tre estati fa toccò a Nastasic, due anni fa a Jovetic e Ljajic. Stavolta la cessione di Cuadrado al Chelsea, avvenuta lo scorso gennaio, avrà benefici solo nel bilancio 2015. Curiosità: la Fiorentina - emerge dai dati ufficiali depositati in Camera di Commercio - ha esercitato il riscatto di Cuadrado dall'Udinese per €12.000.000, ma nella trattativa con i friulani rientra anche l'acquisto di Leo Beleck per ben €3.000.000. Un modo particolare, in altre parole, per versare i 15 milioni pattuiti col club bianconero per il riscatto della seconda metà del colombiano.
Alla voce ricavi sono stabili gli introiti relativi ai diritti tv (58 milioni), crescono quelli da biglietti e abbonamenti allo stadio (12,7 milioni), mentre ovviamente si fa sentire la mancanza dello sponsor.

Ma il dato più rilevante lo troviamo fra i costi operativi, ed è quello relativo alla voce "costo del personale". Si tratta, in altre parole, di tutti gli stipendi dei dipendenti della Fiorentina: ingaggi dei giocatori, dell'allenatore, dello staff, e di tutti coloro che lavorano per il club. Ebbene, questo dato è schizzato dai 52 milioni del 2012 ai 60 milioni del 2013 ai 75,5 milioni del 2014. Di questi quasi tutti sono riconducibili al monte ingaggi viola, su cui hanno pesato ovviamente gli stipendi di Mario Gomez (6-7 milioni lordi), Giuseppe Rossi (quasi 5 milioni lordi) ma anche di Cuadrado (e del suo adeguamento contrattuale in autunno). A questa fotografia dello scorso anno - oggi - dobbiamo togliere lo stipendio del colombiano (ma aggiungere quelli, ad esempio, pagati per 6 mesi a Gilardino e Diamanti) e aggiungere adesso due elementi: l'aumento dell'ingaggio di Gomez, lievitato a quasi 10 milioni lordi, e lo stipendio di Paulo Sousa e del suo staff (che si aggiunge allo stipendio di Montella, esonerato ma ancora a libro paga). Per questo la Fiorentina sa bene che la cessione di super Mario sarebbe una boccata d'ossigeno per le sue casse, e potrebbe sbloccare il mercato in entrata. Anche se resterebbe l'amaro in bocca per non aver visto mai davvero la coppia Gomez-Rossi, dopo quell'antipasto di Marassi (5-2, una doppietta ciascuno...). L'alternativa? Ad esempio che Gomez (che a Firenze vorrebbe restare) decida di spalmarsi l'ingaggio.

Ai nastri di partenza, infine, anche la nuova stagione. Se a fine mese (il 27) conosceremo il calendario di serie A, martedì prossimo (il 21) Paulo Sousa & C. avranno le idee più chiare su quale sarà il tabellone di coppa Italia. La Fiorentina entrerà in scena dagli ottavi di finale (gara secca, in casa) e potrà trovarsi di fronte una delle squadre classificatesi dall'9° posto in giù nello scorso campionato. Fra queste il Milan di Mihajlovic e Bacca, oltre al Verona di Toni e Pazzini. Poi dai quarti, come sempre, sarà possibile di tutto.