SCONFITTA CHE BRUCIA. STANCHEZZA E POCA QUALITA'. ILICIC FALSO NUEVE: ESPERIMENTO CHE NON CONVINCE. CHAMPIONS PIU' LONTANA
Una notte da dimenticare in fretta. Ieri sera è arrivata la sesta sconfitta in campionato ed è un ko che brucia per svariati motivi, non ultimo il gol di Icardi in netto fuorigioco, una svista che se sommata a quella in casa col Napoli diventa pesantissima e rallenta la corsa dei viola. Certo, non bisogna fermarsi qui nell'analisi: è il secondo stop in campionato a febbraio, che consente tra l'altro all'Inter di portarsi a soli cinque punti dai viola. E in chiave Champions la Fiorentina rischia di vedersi ridurre al lumicino le speranze: il Napoli che oggi gioca a Sassuolo potrebbe allungare a più sei. Un vero peccato anche perchè i viola avevano ieri a disposizione due risultati su tre. L'unica consolazione è che dalla prossima partita la squadra riavrà Borja Valero: la sua assenza si è sentita fin troppo, è lui il vero trascinatore dei viola, è lui l'insostituibile. E magari potrà essere utilizzato anche Anderson che adesso potrebbe esser vicino ad una condizione accettabile.
Che fosse una partita difficilissima era noto a tutti fin dalla vigilia. "Per vincere, servirà la paura di perdere", ci aveva confidato Claudio Nassi prima della gara. Come dire: serve una partita accorta, concedendo pochissimi spazi agli avversari. La sconfitta però è arrivata per una serie di motivazioni abbastanza chiare: la Fiorentina era visibilmente stanca, in tutti i reparti ha risentito della fatica del match con l'Udinese. Solo a centrocampo, la squadra ha potuto cambiare un unico giocatore (Vargas) rispetto alla sfida di martedì. E l'impressione è che stavolta l'Inter con Guarin e Hernanes avesse più qualità in mezzo al campo. Alla fine vince proprio la qualità. Al calo fisico si sono aggiunti poi alcuni netti errori individuali, in una difesa che con Diakite' e Compper non convince (anche se per la verità, come detto, il gol di Icardi era in evidente fuorigioco, un episodio secondo Montella non così difficile da valutare...).
Le scelte iniziali del tecnico hanno lasciato qualche dubbio: Joaquin e Ilicic in avanti sono apparsi spenti, impacciati e incapaci di dare profondità alla manovra. L'aeroplanino ha voluto riprovare la carta dello sloveno come falso nueve, un esperimento che ad essere sinceri non era andato a buon fine nemmeno a Torino. Resta da capire come utilizzare al meglio l'ex palermitano che a conti fatti è stato dopo Gomez l'investimento più elevato (nove milioni) della campagna estiva. Anche gli ingressi di Gomez e Matri non hanno poi portato però la scossa attesa, probabilmente per l'incapacità di gran parte della squadra di alzare il ritmo. Tra l'altro proprio quando doveva essere aumentato il numero di cross, quasi nessuno riusciva ad arrivare sul fondo per servire la testa dei due attaccanti.
Ora però è già il momento di pensare alla sfida d'andata di Europa League in Danimarca contro l'Esbjerg. Una partita che sulla carta presenta insidie quasi esclusivamente dal punto di vista climatico. Per i viola sarà fondamentale non complicarsi la vita e non dover giocarsi tutto a Firenze al ritorno. In un momento così delicato l'ideale sarebbe limitare il consumo di energie.
Lorenzo Marucci