ORA I DELLA VALLE DEVONO PRENDERE AL VOLO QUESTA GRANDE OCCASIONE PER IL RILANCIO. TUTTI UNITI PER L’EUROPA. UNA SQUADRA GIA’ NELLA STORIA. SPORTIELLO VERSO IL RISCATTO. OLTRE A BRIGNOLA IDEA SANDRO SE PARTE BADELJ
Il sogno continua e oggi sarebbe una realtà: la Fiorentina è settima in classifica, quindi ai preliminari di Europa League. I viola hanno dimostrato anche a Roma, contro un avversario di altra levatura, di essere un grande gruppo, di avere acquisito una mentalità e una coesione che garantisce quasi una sorta di invulnerabilità. Stanno inseguendo un obiettivo, hanno forti motivazioni, quasi una missione e tutto questo regala una spinta e una resistenza incredibili. Nello sport, ma anche nella vita, succede. Può succedere. Nel calcio è successo con la nazionale del 2006 che qualcuno non voleva mandare ai Mondiali. Per uscire fuori dal gorgo di Calciopoli quel gruppo si è detto "ora ve lo facciamo vedere noi" e spinti anche dal condottiero Lippi sono arrivati fino in fondo. Successe anche a Bearzot e ai suoi nel 1982 che vinsero quel mondiale contro la critica e un paese intero scettico sul loro valore. Uniti contro tutti.
La Fiorentina è unita per Astori e l’obiettivo è regalare alla memoria del capitano un posto in Europa, quello che lui inseguiva e avrebbe fortemente voluto. Ce la farà la Fiorentina? Non lo so. Ce lo auguriamo. Comunque vada, però, questo gruppo è già nella storia viola. Accanto al dramma di Astori saranno ricordati per sempre anche l’allenatore Pioli e tutti i suoi ragazzi che si sono rivelati straordinari, dai valori morali altissimi, capaci di coagulare con il loro atteggiamento attorno alla maglia viola un’intera città, una tifoseria e la proprietà. Sei vittorie in fila non succedeva da 54 anni e il sogno continua….
La speranza è una e soltanto uno, che davvero i Della Valle, come si dice, come si percepisce, abbiamo recepito fino in fondo il messaggio e abbiano voglia di raccogliere il testimone per il rilancio. Oggi, e non è un paradosso, il campo è di nuovo libero come accadde nel 2002 quando i Della Valle arrivarono a Firenze. Sono caduti tutti i pregiudizi, è stato sgombrato il campo. C’è solo una cosa che interessa tutti senza distinzione: il bene della Fiorentina.
Con questi presupposti se la famiglia Della Valle ha deciso di restare ancora a Firenze come sembra ormai chiaro, può ricominciare a costruire alla grande, perché nessuna città e nessuna tifoseria al pari di quella fiorentina, può spingere con l’enorme passione e la partecipazione.
Se i Della Valle vogliono continuare a far calcio, qui si può farlo bene. Se hanno capito che oltre alla managerialità sono necessari anche la passione e la partecipazione, rinsaldare tutto e ripartire sarà cosa semplice.
Per questo siamo in attesa per quello che dirà Diego Della Valle che entro il mese di aprile dovrebbe tornare a parlare, a spiegare, ad annunciare i programmi futuri. Forse i tempi slitteranno un po’. Si aspetterà il verdetto definitivo del campionato. Europa o non Europa un po’ sposta. Perché se è vero che questa squadra sta andando oltre i propri limiti, come ci racconta Pioli e confermano i giocatori, è altrettanto chiaro che questo trend non potrà continuare all’infinito. I valori morali sono una base importante, il gruppo è fondamentale, ma i programmi messi in cantiere prima del dramma di Astori non possono cambiare più di tanto. Rispetto alle valutazioni di febbraio c’è un Saponara in più e si vede quanto la squadra sia cresciuta con la sua genialità, soprattutto Simeone.
Ma c’è anche uno Sportiello che è migliorato, si è dimostrato all’altezza, che sarà riscattato. Per il resto si ripartirà da quei 9-10 che hanno costituito l’ossatura base, poi è chiaro che i giocatori non da Fiorentina (cinque o sei ci sono) andranno sostituiti, il mercato in entrata andrà fatto per dare a questa squadra un senso anche tecnico oltre che morale. L’obiettivo dovrà essere uno e un solo: tornare stabilmente a competere per il sesto posto. Quelli che resteranno oltre a Saponara e Sportiello lo abbiamo già scritto. Chiesa, Simeone, Veretout, Benassi, Hugo, Milenkovic, Pezzella formano l’ossatura-base. Saranno riscattati anche Biraghi (cresciuto) e Laurini, ottimi professionisti. Ma anche Dabo con la sua fisicità, nel gruppo ci può stare. Oltre a questi, 4-5 giocatori importanti serviranno per completare. Poi cinque-sei giovani da lanciare fra i Primavera e quelli in entrata.
Uno che piace e lo sapete è Brignola del Benevento, 19 anni. Corvino lo è andato a vedere personalmente, se ha passato l’esame sarà bene bloccarlo perché ogni giorno che passa la sua quotazione si alza. Già che c’era, Corvino ha dato un’occhiata anche a Sandro. E’ un giocatore importante, 29 anni, finito all’Antalya e poi in prestito al Benevento per strane ragioni. Se è ancora integro come sembra e c’è la casella giusta, potrebbe essere un’idea per sostituire Badelj qualora e speriamo di no, il croato decidesse di andar via.