MONTELLA È GIA’ L’EX ALLENATORE DELLA FIORENTINA. MA GATTUSO VA AL NAPOLI. ORA SI CERCA UN TRAGHETTATORE. PER IL FUTURO NO DI ALLEGRI. NEL MIRINO SPALLETTI E EMERY. A GENNAIO MERCATO PESANTE, ALMENO TRE GIOCATORI. ROCCO PARTE OGGI

10.12.2019 00:01 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
MONTELLA È GIA’ L’EX ALLENATORE DELLA FIORENTINA. MA GATTUSO VA AL NAPOLI. ORA SI CERCA UN TRAGHETTATORE. PER IL FUTURO NO DI ALLEGRI. NEL MIRINO SPALLETTI E EMERY. A GENNAIO MERCATO PESANTE, ALMENO TRE GIOCATORI. ROCCO PARTE OGGI

Vincenzo Montella è di fatto l’ex allenatore della Fiorentina senza essere mai stato esonerato. 

Situazione pirandelliana o se preferite Ionesco, degna del teatro dell’assurdo. Rocco e i dirigenti viola in un tumultuoso vertice a caldo a Torino, dopo la quarta sconfitta consecutiva, hanno deciso di andare avanti così fino a Natale non perché non si siano resi conto che Montella non può più avere un futuro, ma soltanto per non bruciare l’allenatore che verrà, evitandogli lo stress-test di una falsa partenza con due partite dal risultato (purtroppo) quasi scontato con l’Inter e la Roma.

Il più deluso, ovvio, è Rocco Commisso. Diciamo fortemente deluso che è meglio, ma se siete inclini a un sano turpiloquio, non sbagliate a pensarlo incazz… nero. Ieri sera ha ribadito: “Non sono venuto qui per perdere, sono uno che ha sempre vinto”. Chi vuol capire capisca.

Ma era stato proprio lui, lo zio Rocco, in nome e per conto di una apprezzabile filosofia del “non licenzio nessuno”, a insistere per la conferma di Montella. Ha voluto dargli un’altra chance convinto che il clima positivo made in Usa lo avrebbe rilanciato e invece forse sarebbe stato meglio rispettare le leggi del calcio che impongono altre cose. Un allenatore che si porta dietro le negatività di Montella (22 gare in viola, 4 vittorie) andava cambiato, ma ormai l’ho detto e scritto troppe volte. Ora la cosa più importante è rimediare all’errore fatto e non sarà semplice per diverse ragioni, una delle quali drammatica: la classifica.

Ma andiamo con ordine, cerchiamo di capire. E per onestà intellettuale c’è pure da dire che a Montella, comunque, l’ultima ciambella di salvataggio Rocco l’ha lanciata: se riesce a battere Inter e Roma è salvo. Come dire a uno sul Titanic “arrangiati come puoi”. 

In teoria potrebbe anche succedere, ma non so se sarebbe augurabile o meno. Proprio le partite con Napoli e Juve hanno illuso che questa fosse una squadra e Montella fosse ripartito. Dopo quindici gare è evidente invece come questa sia una situazione non curabile e l’allenatore primo responsabile. Va risolta alla radice, punto e stop. 

Sta fallendo perfino l’idea, l’estrema ratio del resistere resistere resistere, maturata nelle scorse settimane: si pensava di passare questa stagione alla meno peggio, con Montella in panchina, per poi prendere un grande allenatore a giugno. Purtroppo di questo passo c’è il rischio di finire in serie B, a dimostrazione che gli anni di passaggio sono pericolosissimi, e allora un intervento traumatico va fatto.

Come? Non è facile. Gattuso che piaceva l’estate scorsa e piacerebbe anche oggi, s’è accordato con il Napoli. Dopo la partita di domani sera contro il Genk è destinato a sostituire il suo maestro Carlo Ancelotti.

Serve un traghettatore, ovvio, un allenatore che accetti un ingaggio secco fino a giugno con l’obiettivo di ritrovare una dignità calcistica. Chi? Scelta complicatissima per molte ragioni. C’è da trovare un profilo all’altezza, sei pur sempre la Fiorentina, e soprattutto c’è da convincere il prescelto ad accettare un contratto senza futuro. Barone e Pradè dovranno individuare un mister che veda questa proposta della Fiorentina come una vetrina, un’occasione per il rilancio professionale. Non faccio nomi (fra i disoccupati ne potrei trovare almeno dieci) perché i dirigenti viola non hanno ancora cominciato lo screening. Lo faranno, hanno due settimane di tempo e comunque dovranno anche dire al traghettatore che l’accordo è vincolato ai risultati delle prossime due partite. Visto con l’occhio della Fiorentina sperare fino in fondo che Montella faccia il miracolo è giusto…

Ma l’attenzione al presente drammatico, ai dirigenti viola non dovrà far trascurare il futuro. Per giugno Rocco vuole un allenatore di prima fascia e una grande squadra. La parola d’ordine è sempre la stessa: tre anni per tornare in Champions. Detta oggi sembra un’utopia, ma Rocco ha energia e voglia da vendere. L’importante è fare scelte di calcio e non più legate ad altre esperienze. Il pallone è un mondo strano, spiegate a Rocco che in Fiorentina c’è ancora molta gente da esonerare...il vecchio regime va cancellato prima possibile a tutti i livelli.

Dunque, il traghettatore va scelto subito, ma anche per l’allenatore del futuro le scelte vanno fatte per tempo. Per il futuro, di Spalletti abbiamo già detto. E’ una possibilità. Mi risulta che sia stato fatto un sondaggio anche con Allegri che ha cortesemente rifiutato. Ieri girava il nome di Emery ex Siviglia, appena esonerato dall’Arsenal. Come si vede si cercano davvero allenatori di prima fascia.

Detto della panchina, però c’è da pensare anche al campo. La campagna acquisti non è stata granché, le ragioni e le giustificazioni ci sono, Pradè è arrivato soltanto il primo luglio. Il caso-Chiesa gestito malissimo e risolto soltanto una settimana fa, ha condizionato parecchio. Alcuni giocatori di buon livello (Lirola, Ghezzal e Pedro) faticano a inserirsi. Di Boateng, oggettivamente, se ne poteva fare a meno. Ai nostalgici corviniani, tanto per mettere il sale sulla bistecca, però ricordo che Dragowski, Ceccherini, Vlahovic, Milenkovic, Pezzella, Benassi, Cristoforo, Zurkowski, Terzic (l’ossatura di questa rosa) sono acquisti dell’ex Dg. Come muoversi sul mercato di gennaio? 

S’è deciso di andare su giocatori pronti subito e mi sembra logico. Pradè sta parlando con società importanti italiane, ma anche straniere. Si punterà su esuberi di qualità delle grandi, giocatori da rilanciare. Un nome che gira è Politano dell’Inter. Se Marotta prende Giroud, il giro va a dama. Ma ci sono contatti anche con la Roma e la Juventus in Italia, il Siviglia e il Monaco all’estero. Come minimo si prenderanno anche un centrocampista di gamba, un difensore che sappia far ripartire l’azione e un attaccante d’area. Per gennaio dimenticatevi però Amrabat sul quale Pradè s’era fiondato per primo, ha già due tesseramenti in questa stagione, il terzo sarebbe vietato dai regolamenti. Cambiare allenatore è ormai inevitabile, ma se non si allarga la rosa di questa squadra sarà difficile tornare in una posizione di classifica dignitosa.

Rocco riparte oggi per gli Usa dove passerà le feste natalizie. Tornerà dopo la Befana quando riaprirà il mercato e ci sarà da aprire la borsa e ieri sera lo ha promesso: “Faremo un gran mercato”. Aspettiamo fiduciosi.