MACCHÉ JUVE, OGGI C’È LO SPEZIA. ORA CONTA SOLO IL CAMPIONATO. ITALIANO CERCA CONFERME DOPO LA COPPA. A PIATEK LO SCETTRO DELL’ATTACCO. ESTERNI: SOTTIL E POI BALLOTTAGGI
Ci sono partite più importanti di altre perché capitano in frangenti particolari o semplicemente perché contano di piu’.
La tappa di Spezia potrebbe sembrare qualcosa di molto normale, senza sussulti o fascino, ma invece non è così. La sfida del Picco arriva a pochi giorni dalla sinfonia viola di Bergamo e le parole che ne sono scaturite: tutte dedicate al fuggiasco Vlahovic che tornerà da nemico al Franchi il 2 marzo, con la sua nuova famiglia (la citazione è del serbo), da sempre indigesta allo stomaco dei fiorentini. Benissimo, fa parte della narrazione del calcio, col sapore forte della rivalità. Giusto dedicarsi all’argomento, a patto di non esagerare. Perché l’eccessivo interesse sulla Coppa Italia può distogliere l’attenzione dal campionato. E per i viola sarebbe un errore esiziale. Macché Juve, per carità, oggi c’è lo Spezia. Altro che storie. Le premesse, poi, non possono far stare tranquilli, a cominciare dall’accoglienza non esattamente calorosa che sarà rivolta all’ex idolo del Picco, Vincenzo Italiano. L’allenatore della Fiorentina ha chiesto scusa, tornando sull’argomento dell’addio nell’estate scorsa. Ha parlato di comunicazione sbagliata da parte sua. Rende onore all’onestà intellettuale del nuovo leader viola, Italiano, appunto.
Senza dimenticare poi che lo Spezia da quando Thiago Motta è stato “esonerato” di fatto, ha cominciato ad inanellare risultati in serie. Motta è sempre seduto sulla panchina dei liguri e adesso lo Spezia è fuori dalla zona retrocessione, con qualche punto di vantaggio. Non solo: nelle ultime 7 gare ha messo insieme 4 vittorie (a Napoli, a Milano coi rossoneri, a Marassi col Genoa e al Picco con la Samp) e 2 pareggi (con Empoli e Salernitana). Una sola sconfitta, in casa col Verona. Questo basta e avanza per capire che stasera la Fiorentina, facile alle distrazioni, dovrà mettere la testa sulla e nella partita con grande determinazione. Fare quello che non fu fatto ad esempio a Venezia, quando fu sbagliato l’approccio alla partita. Italiano cerca conferme dopo il trionfo di Bergamo, invoca la famosa continuità. Come dargli torto. Uno squillo convincente stasera avrebbe molti significati.
Lo scettro dell’attacco sarà nelle mani, anzi nei piedi di PIatek. Le parole di Italiano ieri in conferenza stampa non hanno necessità di traduzione… Adesso il titolare è il polacco e non solo per i 3 gol realizzati in Coppa Italia, ma soprattutto per come si è calato nel contesto viola e per come sta giocando. Cabral ha bisogno del tempo necessario per ambientarsi, starà per adesso alle spalle di Piatek. Italiano ha le idee molto chiare, questo non può che far piacere.
Mancheranno Bonaventura e Torreira per squalifica: per il primo dovrebbe esserci Castrovilli, mentre Amrabat come sostituto del regista. L’altro interno potrebbe essere Duncan. Per Amrabat sarà una bella occasione, la chance giusta per rimettersi in corsa. Dovrà sfruttarla perché fino ad oggi non ha mai convinto.
Al fianco di Piatek dovrebbero muoversi Sottil e forse Gonzalez. Perché ci sono dei bei ballottaggi. L’argentino a Bergamo ha avuto luci e ombre. Numeri ed errori. Tra questi anche la gazzarra inscenata sul calcio di rigore, bravo Castrovilli a farlo ragionare e poi la maglia gettata a terra in panchina dopo il cambio. Italiano dovrebbe rinnovargli la fiducia, altrimenti ci sono Ikonè o Saponara o Callejon. Dietro, infine, non dovrebbero esserci dubbi: Odriozola, Milenkovic, Quarta e Biraghi davanti a Terracciano.
Testa allo Spezia, dunque. Non facciamo scherzi.