LJAJIC: LA VERITÀ TRA POCHE ORE. DE ROSSI E JULIO CESAR: NOMI AL CENTRO DI UN'ESTATE PAZZESCA
Il presidente Cognigni e il patròn Della Valle solo pochi giorni fa avevano rilasciato dichiarazioni all'insegna dell'ottimismo circa il rinnovo di Ljajic. Montella, invece, sabato sera dopo la partita con il Limassol, ha sparigliato: "Vedo Ljajic un po' in conflitto...". Insomma poco tranquillo. Tanto da spingere il tecnico a spiegare: "Se lo vedrò sereno bene, lo terrò in considerazione per il gruppo, in caso contrario no".
E così dall'ottimismo siamo passati all'incertezza. Ciò che pareva quasi sicuro fino a poco fa, e a dirlo erano stati i due dirigenti più alti in grado nell'organigramma viola, adesso è diventato una variabile. Ma che è successo a Ljajic negli ultimi giorni?
Una cosa molto banale: il suo procuratore gli ha portato buone notizie economiche. Ci sono squadre come Milan e Tottenham, ad esempio, pronte ad esprimere offerte rilevanti al giocatore. Tutto da stabilire, invece, che siano altrettanto interessanti per la Fiorentina, visto che tra un anno Ljajic si svincolerà a zero euro. I conflitti di cui parla Montella, cioè un giocatore confuso dalle lusinghe di mercato e contestualmente dalla voglia di restare comunque a Firenze, sono questi. Il tecnico, per altro, con grande saggezza - aggiungiamo noi - ha consigliato in due occasioni a Ljajic di restare a Firenze, quantomeno ancora un anno. Per completare quel percorso di maturazione necessario dopo 6 mesi fantastici nella scorsa stagione, ma preceduti da tre anni di anonimato. In fin dei conti il serbo è del '91, avrebbe tutto il tempo di esplodere in viola e poi scegliersi la soluzione migliore per il proseguo della carriera.
La società non può più indugiare: tra poche ore ci sarà un summit decisivo tra il presidente Cognigni e Fali Ramadani, agente di Ljajic. E stavolta non ci saranno ulteriori rinvii: se si troverà l'accordo su ingaggio e soprattutto clausola (13 milioni?) bene, altrimenti subito il via alla cessione del talento viola. E con quei milioni, il mercato di Pradè e Macia potrebbe indirizzarsi su altri lidi. Nonostante tutto il vertice societario resta ottimista sulla prosecuzione del rapporto con Adem, ma adesso il quadro è molto più complicato.
C'è anche però un mercato parallelo, quello dei sogni dei tifosi. Anche ieri si sono rincorse voci e indiscrezioni su De Rossi e Julio Cesar. I sostenitori viola non parlano d'altro e la Fiorentina, nonostante le smentite, a fari spenti segue queste piste.
De Rossi, giova ricordarlo, ha ancora due anni di contratto a Roma a 6,2 milioni netti a stagione... Diventare dura, anzi impossibile, anche davanti ad una decurtazione dell'ingaggio, trovare la formula per portarlo a Firenze, oltre al fatto che la Roma chiede un minimo di 15 milioni. E se anche in giallorossi scendessero fino a 10 sarebbero comunque troppi. Un'operazione economica francamente non da mercato italiano. Solo De Rossi potrebbe far saltare il banco, tagliandosi del 50 per cento lo stipendio. E in più la Roma, se davvero volesse disfarsi di quello che nella Capitale chiamano da sempre "capitan futuro", dovrebbe chiedere pochissimo del cartellino. Uno scenario, dunque, ai limiti dell'impossibile. Però la Fiorentina non molla la presa e quindi stiamo attenti a sorprese belle che sembravano irrealizzabili...
Julio Cesar ha 35 anni, guadagna 4,5 milioni netti all'anno e vuole lasciare il QPR dopo la retrocessione. Pareva sul punto di trovare squadra, l'ultima il Napoli, ma per le sue alte richieste di ingaggio ha visto naufragare le trattative. Julio Cesar nell'anno del Mondiale ha bisogno non solo di giocare, ma anche in categorie di spessore, non certo la serie B inglese.
Anche in questo caso la Fiorentina sta alla finestra, come se aspettasse un calo rispetto alle prime richieste di Julio Cesar, per piazzare il grande colpo. E' vero, i viola sperano che Neto confermi le ottime impressioni del ritiro, ma sono costretti comunque a monitorare il mercato.
Possibilità ridotte ai minimi termini per i viola, ma vale lo stesso discorso di prima: occhio alle sorprese...
Mario Tenerani