LE PAROLE DI SARRI SONO UN ASSIST CHE VALE QUELLI DI RUI COSTA, LASCIARLE CADERE NEL VUOTO SAREBBE UN DELITTO. GORETTI SUPERA MACIA PER AFFIANCARE PRADÈ

21.05.2024 12:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
LE PAROLE DI SARRI SONO UN ASSIST CHE VALE QUELLI DI RUI COSTA, LASCIARLE CADERE NEL VUOTO SAREBBE UN DELITTO. GORETTI SUPERA MACIA PER AFFIANCARE PRADÈ
FirenzeViola.it

Le parole di Maurizio Sarri rilasciate ieri a margine della presentazione del Memorial Niccolò Galli sembrano un assist di quelli che Rui Costa sfornava per Gabriel Omar Batistuta a metà degli anni novanta. Una di quelle verticalizzazioni che il Re Leone tramutava in gol schiantando il pallone in fondo alla rete, per la gioia di un Franchi che in quegli anni si riempiva per serate di gloria in attesa che una coppa Italia tornasse da Bergamo o assistere a match di Champions League o ancora di Coppa delle Coppe. “L'unico modo per andare a lavorare a Firenze sarebbe quello di andare al Viola Park, suonare e vedere se qualcuno apre - ha detto ieri l’ex tecnico di Napoli, Juventus e Lazio - Io sono disponibile a tutti i progetti che mi intrigano e non ho preclusione verso nessuno”.

Sarri la locandina ideale sulla prossima stagione - Non è la prima volta che il nome di Sarri viene accostato alla Fiorentina, seppure dal primo contatto non sortirono effetti idilliaci. Se il club s’irrigidì molto (eufemismo) per la fuga di notizie, al contatto tra la dirigenza e l’allenatore non seguirono nuovi colloqui e non se ne fece più di niente. Tuttavia tre anni più tardi l’ipotesi paventata da Sarri sarebbe manna dal cielo per il club, e non solo per la qualità indubbia dell’allenatore. Oltre al gioco e alla gestione del gruppo garantita dal tecnico, una figura del genere sarebbe la locandina ideale per la ripartenza viola, nonché un garante su qualsiasi tipo di progetto (e ambizione) immaginato dalla proprietà.

Un’opzione senza controindicazioni - Perché Sarri ha saputo vincere, perché avrebbe la giusta esperienza per gestire un ambiente non semplicissimo, perché in altri momenti ha avuto la fila fuori dalla sua porta e poi perché è un figlio di questa terra. In più l’uscita allo scoperto di ieri, seppure possa mettere la Fiorentina all’angolo, racconta di una disponibilità ad affrontare ogni tipo di percorso per niente scontata, che si tratti di un gruppo giovane da coltivare all’interno del Viola Park, di un mercato da seguire senza grandi pretese (tanto più dopo il trattamento ricevuto da Lotito nell’ultimo anno) e pure di disponibilità economiche non così ampie come le paventate perdite inerenti lo stadio anticipate da Commisso farebbero pensare.

Il sorpasso di Goretti su Macia per affiancare Pradè - Insomma la sua apertura alla Fiorentina è una garanzia sul prossimo anno che lasciar cadere nel vuoto sarebbe delittuoso, anche soltanto nell’ottica di un confronto da avviare dopo la finale di Atene per capire quali margini esistano per un accordo. D'altro canto se radiomercato racconta del sorpasso di Goretti su Macia per affiancare Pradè sul mercato significa che il club sta comunque programmando il futuro, dunque perchè non togliersi la curiosità di capire che tipo di progetto potrebbe esser strutturato con Sarri in panchina? In fondo dover gestire un’annata di ripartenza come si preannuncia la prossima, in campo e in società, dovendo anche difendere allenatori giovani come Palladino o Aquilani per forza di cose bisognosi di sostegno fin dalle prime battute potrebbe rappresentare un surplus di oneri che l’arrivo di Sarri invece azzererebbe. Ridando a tutta la piazza quell’entusiasmo che finale di Conference a parte in questo momento è difficile riscontrare.