LA PARTE SANA DEL CALCIO: DOLORI E GIOIE DEL CAMPO. E ANCHE ITALIANO. SULL’AFFISSORE DI PONTE VECCHIO UNA CACCIA ALLE STREGHE. OCCHIO AL 2 MARZO, NIENTE RAZZISMO. COMUNQUE L'AMBIENTE SI DISINTOSSICA
Questa è la parte sana del calcio: il campo, la squadra, i dolori, le gioie e i sogni... Insomma il calcio, lo sport. A dimostrarlo in maniera plastica, è la partita che tutti abbiamo ancora negli occhi, come un bel riverbero di sole, come un magnifico e memorabile panorama, la vittoria dei viola sull’Atalanta in Coppa Italia, certo ad analizzare a freddo la gara, non si può negare che gli episodi abbiano girato a favore della Fiorentina: i due rigori, dei quali uno parato e poi ribadito in rete da Piatek, l’arbitraggio in generale, i due legni atalantini.
E persino quello scatto di rabbia di Gonzalez al momento del cambio, nulla inficia, ma dimostra come il giocatore abbia sangue nelle vene e non quattrini, tanto per usare un’efficace immagine di George Orwell. La parte sana è anche Vincenzo Italiano, l’allenatore che sta già lavorando sodo per includere i nuovi nel suo credo di gioco, un uomo prezioso che meriterebbe lo si rispettasse e stesse a sentire di più. Già, perché erano spuntati dai tuoni e fulmini della polemica su e della classica contrapposizione coloro che per difendere la propria idea sulla cessione di Vlahovic (sulla quale non ho cambiato opinione penso ancora dovesse semmai partire a giugno )quelli che dicevano amenità del tipo:l’allenatore non insegna a difendere, il modulo è sbagliato e simili lampi di genio da virologi-allenatori della domenica che son come i pittori della domenica: fan delle croste, ma si sentono Picasso.
Come vedete niente balzi su presunti carri, non ne ho il fisico né l’età. Né tuttavia, lancio cacce alle streghe, come fanno quelli che invocavano indagini dell’antiterrorismo sull’affissore del famigerato panno su Ponte Vecchio. Ora, pare che gli inquirenti, evidentemente non oberati da inchieste di particolare calibro, abbiano visionato fotogramma per fotogramma i filmati, individuando il responsabile, un ultra cinquantenne, del quale i commentatori forcaioli chiederanno la crocefissione al Franchi, a centrocampo. Resta tuttavia la domanda: se sul lenzuolo ci fosse stato scritto "Rocco eroe" o lo stesso fosse stato ritratto come un Cesare, un Napoleone, un Alessandro Magno, si sarebbe lo stesso attivata cotanta indagine e si parlerebbe di deturpazione di monumento per l’autore del gesto?
Attenzione alla legge che s’attaglia ai desiderata del padrone, che s’assoggetta al più forte, al più ricco, perché oggi tocca a lui, ma domani a me. A te. Infine, quel che ha ancora di buono la vittoria di Bergamo è che oltre a proseguire il cammino in coppa disintossica l’ambiente. Ma chiosando sulla coppa: diciamolo subito, poi ci sarà modo di ribadirlo di qui al 2 marzo quando i viola si troveranno di fronte la Juve e l’ex Vlahovic: i fischi, l’ironia e gli sfottò, stanno nella storia e nel gioco del calcio. Le offese razziste o peggio, invece non si giustificano neppure dinanzi ad un amore calcistico tradito di una città orgogliosa come Firenze. Perciò, cerchiamo di non fare figure di merda (quando ci vuole il francese, ci vuole il francese), facendo passare Firenze per quel che non è, una città becera, violenta e razzista.