LA FIORENTINA DI DICEMBRE È EVAPORATA. PRIMO TEMPO ASSURDO E 4 MINUTI DI FOLLIA. UNA FASE CALANTE CHE PREOCCUPA. IL MERCATO DEL "POTREI MA NON VOGLIO". IL CLUB NON HA VOLUTO SPENDERE PER CRESCERE. BALDANZI E GUDMUNDSSON ERRORI GRAVI

03.02.2024 10:53 di  Mario Tenerani   vedi letture
LA FIORENTINA DI DICEMBRE È EVAPORATA. PRIMO TEMPO ASSURDO E 4 MINUTI DI FOLLIA. UNA FASE CALANTE CHE PREOCCUPA. IL MERCATO DEL "POTREI MA NON VOGLIO". IL CLUB NON HA VOLUTO SPENDERE PER CRESCERE. BALDANZI E GUDMUNDSSON ERRORI GRAVI
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La Fiorentina di dicembre è evaporata. I viola non hanno mai vinto nel 2024 - tranne ai rigori in Coppa Italia col Bologna -, la miseria di 1 punto su 12 disponibili nelle ultime 4 gare. Ci sono segnali preoccupanti: troppe distrazioni, approccio sbagliato, alcuni giocatori fuori rendimento anche per questioni fisiche e la mancanza di un esterno, come ribadito da Italiano in sala stampa, ma di quello parleremo dopo. Se la prima frazione a Lecce fosse finita 3-0 per i salentini nessuno avrebbe potuto aprire bocca. Un gol su punizione (era stato dato rigore, ma il Var ha optato per la punizione dopo un intervento scellerato di Quarta), due legni con Kaba e Krstovic, più una chance clamorosa per Blin sventata da un super Terracciano che già aveva salvato su Almqvist. Della Fiorentina nessuna traccia. Nzola esterno infilzato da Gallo, Faraoni a farfalle su Banda, Bonaventura spaesato.

Nella ripresa Italiano con i cambi ha alzato il baricentro e Mandragora ha trovato il jolly per il pareggio. Falcone ha regalato a Beltran l'1-2 (per l'argentino settimo gol stagionale): a quel punto, senza grandi meriti i viola avevano ribaltato la gara e la dovevano stringere tra le mani, ma così non è stato. Teracciano ha fatto un altro miracolo su Banda, mentre Krstovic si è pappato una rete incredibile. Belotti, all'esordio ha preso una traversa e Parisi ha fallito una chance incredibile. Doveva suonare l'allarme, serviva un finale sporco per recuperare 3 punti fortunati, ma fondamentali. Perché il calcio è questo. Invece tra il 45' e il 47' i viola hanno subito i gol di Piccoli e Dorgu, sprofondando nell'abisso. Ci sono limiti caratteriali sui quali Italiano dovrà lavorare: dal quarto al settimo posto in pochi giorni, in attesa degli altri risultati. Ma c'è anche altro.

Ci sono due parti nella narrazione viola di quest'anno: una stagione fino ad oggi positiva e un periodo buio, all'insegna della mediocrità, fabbricato dalla società nel mese delle trattative. Due temi distinti che devono e possono essere dibattuti diversamente. 

Ma proprio perché il posizionamento nella zona alta della classifica, sommato agli ottavi di Conference League e alla semifinale di Coppa Italia, aveva creato più o meno volontariamente un palcoscenico ideale sul quale esibirsi, risulta incomprensibile (agli occhi della maggioranza dei tifosi) il profilo bassissimo assunto dalla società rispetto al mercato di gennaio. La Fiorentina ha speso 750mila euro per il prestito di 6 mesi per Belotti e basta. Faraoni gratis. Poi ha incassato 200mila euro per il passaggio temporaneo di Brekalo all'Hajduk Spalato. Morale: le spese sono state in totale 550mila euro. Qualche cifra in ordine sparso: l'Atalanta ha messo sul piatto 8,5 milioni, il Bologna 17,5, il Milan 4,5  il Napoli 21, l'Inter 7 milioni, il Verona 6,5... 

Non è un problema di soldi, ma della volontà di investirli. Molto prosaicamente il messaggio che il club viola ha inviato in questo primo mese dell'anno è stato il "potrei ma non voglio". 

Perché? Questa la mega domanda che corre di bocca in bocca a Firenze. Stante, appunto, la possibilità in classifica e nelle coppe di togliersi delle soddisfazioni. Tra l'altro anche con un pensiero in meno per lo stadio dopo l'annuncio del sindaco Nardella: almeno per la stagione prossima nessun trasferimento da Firenze e una perdita di capienza limitata se ripensiamo ai discorsi di poche settimane fa. E allora? Caduto questo alibi un rischio sul mercato era legittimato. Una sessione difficile per antonomasia quella invernale, ma le occasioni non sono mancate: Baldanzi, gioiello dell'Empoli, era a portata di FIPILI e invece ha scelto il Tevere. Uno sbaglio inspiegabile perché nell'estate scorsa, quando Castrovilli stava trasferendosi in Inghilterra (affare saltato per questioni fisiche), Baldanzi era praticamente viola per 18 milioni circa. La Roma lo ha pagato 15 milioni bonus compresi. Cosa è cambiato in 6 mesi? E' inutile cercare l'impossibile lontano da casa, quando ha il possibile sul pianerottolo. 

Nel frattempo, a sorpresa, a poche ore dalla fine del mercato è scoppiata la bomba Gudmundsson. Indiscrezione che aveva letteralmente scatenato i tifosi viola. Attaccante maturo, già 11 gol complessivi realizzati, piede educatissimo sui calci di punizione. Il Genoa ha chiesto subito 30 milioni, ma non lo ha dichiarato incedibile, così come la Fiorentina non ha mai smentito nessuna voce che portava a Genova. I dirigenti viola si sono fermati a 20 milioni? A 22 compresi i bonus? Forse a 25...? Delle due l'una: se si vuole veramente un calciatore si arriva a quota 30, si paga e si torna a casa con la preda. Altrimenti la trattativa è fasulla, una sorta di fiction. Ma per chi? Se fosse vera questa seconda ipotesi sarebbe una pazzia del calcio a giudicare dalla reazione polemica della piazza. C'e' un'altra strategia dietro a questa storia che beninteso ricorda da vicino il mancato acquisto di Berardi un paio di anni fa? Può darsi, ma facciamo molta fatica a individuarla. Una certezza però emerge: i mancati arrivi di Baldanzi e/o Gudmundsson sono stati due errori gravi. 

Italiano non l'ha presa bene, ma sarebbe stato curioso il contrario. Il mercato non gli ha portato l'esterno che voleva, anzi ne ha uno in meno. In difesa il gruppo si assottiglia con la partenza di Mina anche se è stato promosso Comuzzo. Ne occorreva uno in più, soprattutto per avere una variante tattica giocando anche a tre. Buono l'innesto di Faraoni, da inquadrare però come una emergenza per la falla creatisi dopo l'infortunio a Dodò e sensato l'arrivo di Belotti, nella speranza che non sia arrugginito: ieri sera è apparso in buon stato di forma. Siamo ottimisti: qualche palla sporca in area avversaria il Gallo la butterà dentro.

Ma presidente e dirigenti dovevano fare tanto di più in questo gennaio, capire che poteva essere la volta buona per fare un bel salto. Prima o poi spiegheranno perché hanno fermato le macchine nel momento più bello.