LA DELUSIONE ARABA PORTA ALCUNE DOMANDE: QUALCUNO PENSA CHE LA SQUADRA SIA GIÀ FORTE? IL CLUB VIOLA HA AMBIZIONE O SI ACCONTENTA? PER QUESTO A RIYAD NON C'ERANO RINFORZI? ITALIANO MERITA DI ESSERE AIUTATO OPPURE NO? IKONÉ, FUTURO IN BILICO

20.01.2024 10:40 di  Mario Tenerani   vedi letture
LA DELUSIONE ARABA PORTA ALCUNE DOMANDE: QUALCUNO PENSA CHE LA SQUADRA SIA GIÀ FORTE? IL CLUB VIOLA HA AMBIZIONE O SI ACCONTENTA? PER QUESTO A RIYAD NON C'ERANO RINFORZI? ITALIANO MERITA DI ESSERE AIUTATO OPPURE NO? IKONÉ, FUTURO IN BILICO
FirenzeViola.it

E' passato un giorno dalle sberle di Simeone - ex viola che nella Fiorentina farebbe il titolare per 60 partite - e di Zerbin, - sbocciato improvvisamente contro la Fiorentina - ma la delusione non tramonta. Anzi aumenta. 

Un'occasione sprecata e come poi. Un Napoli così si trova di rado anche se Mazzarri, versione Allegri, ha capito tutto fin dall'inizio e ha infilato i viola con l'arma del cinismo. La stessa che avevano invocato alla vigilia Italiano e Milenkovic, ma quella della Fiorentina si è inceppata. 

Una chance buttata perché c'era profumo di trofeo, anche se la finale sarebbe stata comunque in salita. Ma proprio perché l'aroma era buono in campo bisognava fare una partita diversa. Si doveva capire che 2 partite giocate alla morte avrebbero fruttato un trofeo e la vita dei viola sarebbe cambiata in meglio. La Fiorentina invece ha sbagliato in pieno la gara: dalla preparazione, all'interpretazione finendo all'atteggiamento. Eppure le motivazioni non mancavano. Una delusione per tutti i tifosi rimasti a casa perché andare a Riyad è logisticamente ed economicamente non agevole. La gente si aspettava tanto e ha ottenuto zero, quindi è delusa. E' vero che gli ultimi gol del Napoli sono arrivati ad un passo dello scadere però il 3-0 fa male, brucia, mette tutti davanti alle proprie responsabilità. 

L'ennesima possibilità di fare una fuga in avanti è evaporata. Sta diventando un classico che stordisce i tifosi prima che farli arrabbiare. 

La stagione, però, resta interessante al netto del primo obiettivo fallito. Ne restano tre e tra questi il quarto posto in classifica. Questa Fiorentina è in piena corsa, ma paradossalmente proprio questo aspetto pare diventare un problema. Perché ci sono cose che non tornano, soprattutto che sfuggono ai più. Ecco che la cocente delusione che nessuna cimosa riesce per adesso a cancellare, innesca una serie di domande alle quali ameremmo abbinare risposte esaustive.

Qualcuno pensa che la Fiorentina sia già forte così per aggredire la zona Champions, la semifinale di Coppa Italia e gli ottavi di Conference oppure no? Stando alla metafora del frigo pieno espressa dal demiurgo del mercato viola, parrebbe di sì. Morale: la squadra è già molto competitiva e in sede di trattative serve poco o niente per rinforzarla, questione di dettagli, insomma. L'elettrodomestico in questione, però, per la maggior parte dei tifosi e della critica ha qualche scaffale vuoto. La Fiorentina per arrivare al quarto posto e andare avanti in Europa ha fatto qualcosa di molto grande. In campionato si è superata perché la squadra in partenza valeva il settimo-ottavo posto. In Arabia c'è arrivata grazie alla Coppa Italia dello scorso anno, mentre per mantenere la zona Champions e sperare di fare altre due finali (Coppa Italia e Conference) ha necessità di innesti. Italiano fa gli straordinari da settimane senza Gonzalez, con Bonaventura a scartamento ridotto, vari acciacchi e giocatori come Ikonè e Brekalo nettamente insufficienti. E farà bene a metterli un po' a sedere dando spazio ad altri, sempre che i dirigenti non li cedano, rimediando all'errore di averli presi. Ikonè, infatti, potrebbe avere le valigie in mano. Senza un attacco poi che punga. Criticità persistente ormai dalla cessione di Vlahovic. 

Chi scrive pensa che la squadra non sia già forte così. 

Il club viola ha l'ambizione di raggiungere questi traguardi oppure si accontenta? Se ritiene di farcela senza ritocchi crediamo che stia commettendo un clamoroso errore di sottovalutazione del problema. Se invece è conscia e non investe, significa che non c'è la voglia di crescere. E' felice a prescindere da quel che arriverà... Anche perché stagioni come quella passata non si ripetono a caso. La società ha dimostrato di essere molto abile sul fronte infrastrutturale e assai determinata: quel furore agonistico che il vertice del club ha tirato fuori per realizzare in tempi brevi un centro sportivo tra i più belli al mondo e per attaccare a testa bassa istituzioni e burocrazia sul fronte stadio, facendo capire a tutti che la proprietà tiene tantissimo ad un nuovo impianto, beh, sul terreno tecnico non lo abbiamo mai riscontrato in quasi 5 anni di attività. La voglia di avere, legittimamente uno stadio di proprietà, non si riproduce nel desiderio di avere un centravanti da 20 gol. E poi a scalare sugli altri ruoli. 

L'obiettivo infrastrutturale viaggia a braccetto con quello del risultato sportivo? Crediamo di no.  

Per questa ragione i viola sono sbarcati in Arabia senza rinforzi, eccetto il bravo Faraoni preso però per un'evidente emergenza in difesa. E' un altro errore, un messaggio sbagliato. Non perché si debba spendere per il gusto di farlo, ma per migliorare. E questa squadra doveva avere un aiuto dal mercato per giocarsi, un frangente così incerto della stagione, le proprie carte fino in fondo. Italiano meritava un sostegno dalla finestra di gennaio? Crediamo di sì perché ha dimostrato in due anni e mezzo di lavorare molto bene, riscuotendo risultati, anche se qualcosa ha sbagliato pure lui. Ma solo chi non lavora non commette errori. La sensazione è che il tecnico da settimane stia rischiando il barile e ora il fondo è lucido... 

Una decina di giorni alla fine del mercato. La risposta a queste domande potrebbe arrivare dal campagna trasferimenti. 

Intanto crescono le indiscrezioni su Ikonè: ieri è stata una giornata frenetica su questo terreno, non si esclude una cessione a breve.