L'ENTUSIASMO DI TECNICO E SQUADRA È LO STESSO DELLA PROPRIETÀ: ROCCO, CARPE DIEM. BESTE-NGONGE, STRETTA FINALE. VIOLA, UN 2023 DA URLO: SEMINATO IL MILIONARIO MOU

02.01.2024 10:35 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
L'ENTUSIASMO DI TECNICO E SQUADRA È LO STESSO DELLA PROPRIETÀ: ROCCO, CARPE DIEM. BESTE-NGONGE, STRETTA FINALE. VIOLA, UN 2023 DA URLO: SEMINATO IL MILIONARIO MOU

Sembra, tutto un tratto, di essere tornati alle stagioni d’oro di Vincenzo Montella (la prima era) e di Paulo Sousa. Ovvero quando il sogno Champions era di casa più o meno tutti gli anni a Firenze e l’entusiasmo, dentro e fuori lo stadio, si tagliava a fette. Tra zamponi con lenticchie, pandori e panettoni e qualche immancabile mortaretto di San Silvestro, i tifosi della Fiorentina avranno certamente riservato parte dei loro pensieri per il veglione di Capodanno anche alla grande festa che Vincenzo Italiano e i suoi giocatori hanno fatto al termine del successo contro il Torino di venerdì scorso ai piedi della curva Fiesole. Un tripudio legittimo che - era la speranza un po’ di tutti - ha finito per contagiare anche i dirigenti viola, che nel mese di gennaio saranno i veri protagonisti all’interno di una sessione di mercato che si annuncia mai così importante.

Il primo mese del 2024 sarà del resto uno dei più delicati di tutta la gestione Commisso. E non soltanto perché la Fiorentina tornerà a giocarsi - a ventitré anni dall’ultima volta - la vittoria della Supercoppa italiana: dalle mosse che nel corso della finestra invernale verranno messe in atto nelle segrete stanze del Viola Park si capirà tanto anche del futuro percorso della società, che in un gennaio che si annuncia già oggi congestionato (per il torneo in Arabia, così come per le sfide di campionato e il quarto di finale di Coppa Italia col Bologna) dovrà fare a meno di ben tre dei cinque esterni oggi in rosa. Nico sarà out fino a inizio febbraio (stessa sorte, probabilmente, anche per Sottil) mentre Kouame sarà impegnato in Coppa d’Africa per un arco di tempo imprecisato. Servono - e al più presto - due esterni offensivi di ottimo livello e i nomi di Beste dell’Heidenheim e di Ngonge del Verona restano per adesso in cima alla lista dell’area tecnica.

Che nel frattempo si è potuta godere un 2023 eccellente, sotto l’aspetto della resa in campo della squadra e in rapporto alle potenzialità delle concorrenti. Per il 31 dicembre su Firenzeviola.it vi abbiamo proposto la classifica dell’anno solare della Serie A che ci siamo appena messi alle spalle (41 partite tra la seconda parte della stagione 2022/23 e la prima del 2023/24) e i risultati conseguiti da Biraghi e compagni sono strabilianti: Fiorentina al sesto posto con 70 punti, a -3 dalla zona Champions (dove staziona il Milan, quarto con 73) e a +6 sulla Roma di Mourinho, nona e "seminata". Fin qui, forse, nulla di troppo eclatante ma basta analizzare il monte ingaggi delle squadre citate per capire che quella che ha realizzato il club di Commisso è stata una vera e propria impresa: la società viola ha un tetto stipendi di 60 milioni di euro mentre la Roma è il terzo club di A in quanto a monte salariale, con 102 milioni lordi. Subito dopo c’è proprio il Milan, i cui ingaggi totali toccano quota 86 milioni.

Guai, però, a cullarsi sugli allori: il 2023 che è appena finito e l’attuale quarto posto in solitaria che ha dato lustro, fin qui, tanto al lavoro dell’allenatore (un fenomeno, per chi vi sta scrivendo...) quanto a quello della dirigenza e della proprietà (che questa rosa l’hanno costruita pezzo dopo pezzo) devono essere solo il punto di partenza per programmare con ambizione il futuro. Il poeta latino Orazio, nelle sue “Odi” vergate nel I secolo a.C., parlava dell'arte di saper cogliere l’attimo con la sua fortunata locuzione “carpe diem”: mai espressione si addice di più a quello che dovrà fare (ed essere) la Fiorentina nell'anno appena iniziato.