IL GRIDO CORAGGIOSO DI MONTELLA E LA VOGLIA DI RESTARE. CLAUSOLA E MILAN: LA SITUAZIONE
Vincenzo Montella ha detto quel che avrebbe voluto dire qualsiasi tecnico. Qualsiasi tifoso. Qualsiasi calciatore. Qualsiasi dirigente. "La mia squadra va rinforzata". La squadra in questione è la Fiorentina ma avrebbe potuto essere qualsiasi club italiano. Chi non deve esser migliorato? L'errore, semmai, è stato quello di tirare in ballo la categoria giornalistica e di sbagliare toni dell'uscita. Però ha dimostrato carattere, pelo sul petto e pochi sulla lingua. E' conscio del suo valore ed ha mandato un grido che, giorni dopo, tutta Firenze sembra condividere. La Fiorentina va rinforzata e, come è logico che sia, vuole allenare una squadra che si voglia migliorare e che lo faccia concretamente.
La voce di Montella è quella coraggiosa che spesso gli allenatori mascherano dietro silenzi o falsi sorrisi. Ha avuto coraggio, difficile biasimarlo. La stortura è un calcio dove le parole vengono sottaciute, dove i calciatori ed i dirigenti sono chiusi sotto una teca di vetro impenetrabile e dove al tanto vituperato mondo dei media non è permesso neppure sfiorare la serratura. Ha sbagliato i modi, semmai, l'Aeroplanino deve imparare meglio il rapporto con il mondo della comunicazione ma per questo c'è tempo ed ha l'intelligenza giusta per crescere anche in questo.
Nel frattempo, Silvio Berlusconi ha sfruttato il tutto per inserirsi nella suturabilissima discussione con fare sornione. "Montella mi è simpatico". Meno simpatica, magari, è la clausola presente nel contratto dell'Aeroplanino con la Fiorentina da 6 milioni. Che il Milan, che dubita di riscattare Adil Rami dal Valencia per la stessa cifra, difficilmente vorrà pagare. Visto che ha ancora sul libro paga un tecnico da 5 milioni all'anno lordi come Clarence Seedorf e pure Massimiliano Allegri, anche se per l'estate è in odore di Tottenham. Poi c'è la voglia di Montella. Quel che filtra, s'intende e s'intuisce, è che la sua intenzione sia di vedere un progetto che non si fermi, che vada avanti, che non perda il passo con le dirette concorrenti. E' in fondo il grido che vorrebbe fare ogni altro allenatore, che condivide pure Firenze. Ha sbagliato i modi ma, nella sostanza, centra il cuore di ognuno. Ah. La voglia è quella di restare alla Fiorentina. Repetita iuvant: lo scorso 25 aprile disse "resto al 100%, non ci sono altri pensieri da parte mia". A meno che il club non pensi altrimenti.
Di Marco Conterio
Responsabile di redazione, Tuttomercatoweb.com