I VIOLA ADESSO SONO IN CRISI: URGE RITROVARE ANIMA E IDEE. CHIESA, PROBLEMA FISICO DA GIORNI. A GENNAIO SERVE UN BUON MERCATO. MISTERO PEDRO: QUALCUNO CE LO SPIEGHI. AUGURONI ROCCO: BUON COMPLEANNO
Se non è crisi, poco ci manca. Ci eravamo illusi. Lo ha detto anche Pradè, uno che è dentro la Fiorentina fino al collo. Il diesse ha pure aggiunto: “Siamo ridimensionati”. Tra Cagliari e Verona presi 6 gol, fatti 2, senza un’anima, senza idee, una squadra irriconoscibile se ripensiamo alle sfide con Napoli, Juventus, Milan e Atalanta. A Verona sono mancati anche protagonisti importanti: Pulgar e Castrovilli squalificati, Chiesa fermato dai guai fisici, Pezzella out dopo 3 minuti: a proposito, in bocca al lupo a German vittima dello stesso brutto infortunio del maggio scorso, un colpo tremendo allo zigomo dell’ex Di Carmine (che poi tramite una telefonata si è scusato) che forse avrebbe meritato il rosso. Assenze pesanti, ma non bastano a giustificare un’altra prestazione vuota della Fiorentina. Visti da fuori i viola si sono mostrati lenti e prevedibili, senza nessun cambio di marcia, senza ritmo. Sempre a bassa velocità rispetto agli avversari. Se non è un problema di condizione fisica, è qualcosa allora legato al gioco, allo sviluppo della manovra. La Fiorentina corre male. L’altro dato che colpisce è la latitanza della determinazione: i viola sembrano poco inclini al combattimento. Nel calcio la testa la fa da padrona e forse il rebus da risolvere si trova lì. E dovrà essere Montella a trovare la soluzione più idonea, anche l’allenatore è chiamato a dare qualcosa in più.
Era immaginabile che le sberle di Cagliari lasciassero il segno. Riprendersi non era facile, Verona è stata la testimonianza. Non è semplice rialzarsi, ma la Fiorentina deve farlo e in fretta. Al Bentegodi c’erano 4mila tifosi che alla fine hanno fischiato, tanto erano delusi di fronte a quello spettacolo deprimente. La Fiorentina deve trovare la spinta giusta proprio pensando alla propria gente.
Dopo 13 giornate siamo ad un terzo del campionato, è possibile stilare un primo bilancio. La Fiorentina è decima, perfettamente incastrata a metà classifica, stante i valori dell’organico. Questo non autorizza nessun viola a non spingere per migliorare la graduatoria, ma c’era da aspettarselo di trovare in quel posto la Fiorentina. E’ l’anno della ricostruzione e non è mai agevole ripartire e volare. A gennaio servirà un bel mercato, operazioni robuste volte ad accrescere lo spessore tecnico della rosa. Ci vogliono innesti di qualità, almeno un paio, per innalzare il livello della Fiorentina. Un primo passaggio è stato fatto in estate anche se per adesso non tutti gli affari hanno dato l’esito sperato. Lirola è indietro, Badelj pure, Boateng anche e poi c’è Pedro, anzi non c’è mai. Anche a Verona era in panchina dopo una comparsata nella sua nazionale Under 23. Pedro è stato un investimento importante per la Fiorentina, poco meno di 15 milioni, in un ruolo altamente strategico, ma per adesso siamo a zero. Pedro è un mistero che speriamo qualcuno possa spiegare in tempi brevi: perché non è ancora pronto? E’ arrivato a Firenze all’inizio di settembre reduce da un’annata di sofferenze dopo l’infortunio al ginocchio (settembre 2018): da quell’incidente si era ripreso a primavera, salvo poi fermarsi ad agosto, ma non sembrava niente di grave. E invece siamo quasi a Natale e quello che si sa di lui e che è ancora indietro con la condizione. Francamente si fa fatica a comprendere. Eppure un centravanti a questa Fiorentina servirebbe come il pane. Vlahovic ha grandi prospettive, ma è ben visibile a tutti come non sia ancora pronto per concorrere a certi livelli. Per avere 19 anni Dusan sta facendo anche troppo.
A Verona si è riparlato di Chiesa: perché è finito in panchina, perché si è riscaldato a lungo e perché dopo non è entrato. Montella ha chiarito tutto, compreso il discorso legato ad un problema mentale, oltre che fisico. Infatti dopo si è venuti a sapere che una volta rientrato dalla Nazionale Federico aveva accusato un acciacco negli ultimi tre giorni. Pradè ha parlato di problema al pube, le indiscrezioni invece raccontano di dolori all’adduttore. Se avesse ragione il diesse la gestione fisica di Federico diventerebbe più complessa. Speriamo che in pochi giorni si risolva tutto perché la Fiorentina per riprendere il cammino interrotto ha bisogno del miglior Chiesa e al contrario non ha necessità che Federico diventi un caso.
Rocco Commisso taglia il traguardo dei 70 anni, età prestigiosa della vita, e lo fa da presidente viola. Dal 6 giugno a oggi sono accadute tante cose, Rocco è diventato in pochissimo tempo un fiorentino d’adozione. Arriverà in città mercoledì, ma intanto anche da parte nostra i migliori auguri. Buon compleanno presidente Rocco.