I RICAVI DELL'ERA COMMISSO. SI CRESCE COI RISULTATI, NON BASTANO LE PLUSVALENZE.
Negli scorsi approfondimenti sui bilanci della Fiorentina abbiamo visto come a fronte di costi elevati (monte ingaggi, ammortamenti, ecc.) la squadra viola, rispetto al passato, non abbia raccolto i risultati che la vecchia Proprietà viola aveva ottenuto, ma quali sono i ricavi dell'era Commisso e come si possono incrementare?
Analizzando i bilanci del 2019 (a metà con la passata gestione), il semestrale del 2020 (per allinearsi alla stagione sportiva) e quelli relativi al 2020-21 e 2021-22 si evidenzia un'inversione di tendenza nell'ultimo esercizio. Il 2019 si chiuse con un passivo di 27,7 milioni di euro, il semestrale 1 gennaio-30 giugno 2020 con una perdita di 29,8 milioni e nel 2020-21 il risultato negativo fu pari a 10,4 milioni. Ma nel 2021-22 la Fiorentina ha registrato un utile di 46,8 milioni (73,2 milioni ante imposte).
Il passaggio da risultati negativi ad un utile decisamente positivo (che ha imposto il pagamento di quasi 30 milioni di tasse) è principalmente dovuto alle plusvalenze registrate con Chiesa e Vlahovic, più altre operazioni minori, che hanno fatto entrare nelle casse gigliate 114 milioni di euro (contro i 10,2 delle cessioni della stagione precedente).
Analizzando l'evoluzione dei ricavi negli esercizi presi in considerazione bisogna tenere conto di diversi aspetti. Il 2019 (chiuso al 31 dicembre) comprende metà gestione della vecchia Proprietà; il 2020 è di soli sei mesi (che andando dal 1 gennaio al 30 giugno non è gravato dal peso del calciomercato estivo, tradizionalmente più movimentato rispetto a quello invernale) e vide lo scoppio della pandemia (partite annullate o giocate senza pubblico sugli spalti); il 2020-21 in estate segnò il recupero di molte partite della stagione precedente non disputate a causa del Covid-19 (con relativi introiti per sponsorizzazioni e diritti TV); il 2021-22 è stato caratterizzato una capienza variabile degli stadi che solo in primavera (col Covid in regressione) è tornata al 100%.
Ciò premesso, i ricavi da quando Commisso è proprietario del Club viola sono stati: 105,5 milioni di euro nel 2019; 34,7 nel semestrale 2020; 160,7 nel 2020-21; e 233,2 nel 2021-22. Ogni stagione la Fiorentina può contare sulla sponsorizzazione della Mediacom (società di proprietà dell'italoamericano) che, dopo un assestamento iniziale, dal 2020-21 vale ben 25 milioni di euro per esercizio.
Se dai ricavi di ogni esercizio togliamo plusvalenze e sponsorizzazioni (che per la quasi totalità sono riconducibili a Mediacom e quindi soldi immessi direttamente da Commisso), i proventi che incidono maggiormente sono i diritti TV, oltre a quelli pubblicitari, da stadio (biglietti e abbonamenti), da gestione calciatori (prestiti, bonus maturati, ecc.) e dalla Lega Nazionale Professionisti.
Senza plusvalenze e sponsorizzazioni, dunque, i ricavi sono: 82,2 milioni nel 2019; 29,4 nel semestrale 2020; 105,6 nel 2020-21; 89,2 nel 2021-22 (vedi tabella allegata col totale del valore della produzione e alcune voci che la determinano).
Qual è la ricetta per trovare un equilibrio finanziario sostenibile senza ricorrere alla sistematica vendita dei calciatori più appetibili per far tornare i conti? La risposta è ottenere risultati sportivi migliori. In questa stagione i viola stanno disputando la Conference League (la Cenerentola delle coppe europee) e quando sarà disponibile il relativo bilancio (verosimilmente nel prossimo autunno), tra i ricavi spunteranno finalmente i proventi dalla partecipazione al torneo europeo (arrivare a vincerlo si tradurrebbe in circa 20 milioni di euro). Raggiungere l'Europa League nelle prossime stagioni o addirittura la Champions significherebbe dare un significativo impulso ai proventi.
Come abbiamo scritto più volte, questa Proprietà non può certo essere accusata di non aver investito, ma si può affermare che ha investito male, arrivando a produrre costi elevati non compensati dai risultati e dai conseguenti introiti. Lo studio presentato dal Club gigliato nel settembre 2020 prospettava con un nuovo stadio ricavi significativi, ma osservando la ripartizione dei proventi nel documento si leggeva che l'80% dei guadagni era determinato dai diritti TV, Lega, sponsor e qualificazioni alle coppe europee. Le plusvalenze saranno sempre determinanti per le casse di un club di calcio, ma senza un progetto di crescita che preveda di costruire un'ossatura con calciatori di alto livello, difficilmente si potrà aprire un ciclo che vedrà i viola tornare a lottare per i traguardi che storicamente competono alla squadra di Firenze.