I PIANI VIOLA PER UNA SQUADRA VOTATA AL GIOCO. VLAHOVIC RESTA, OLIVEIRA LA PRIORITÀ, POI DUE ESTERNI E UN CENTRALE. IL CROLLO DEL FATTURATO E L’ATTESA SULLO STADIO. OGGI LA SENTENZA SUL VIOLA PARK: COMMISSO NON ACCETTEREBBE UNO STOP
Una squadra votata all’attacco, con un gioco e un’identità precisa, basati sul possesso palla e sulla voglia di far divertire i tifosi. La Fiorentina ha le idee chiare e si è messa in testa di alzare il livello per tornare finalmente competitiva. Rino Gattuso è il regista del restyling viola, a Pradè e Barone il compito di accontentarlo. A partire dall’arrivo di Sergio Oliveira, la mezzala scelta per coprire il buco a centrocampo e consegnare all’allenatore un leader di metà campo che manca e che sappia dettare i tempi e prendere per mano la squadra. Il Porto spara ancora alto (oltre 20 milioni), ma il portoghese vuole la Fiorentina e questo lascia ben sperare: si può chiudere entro l’inizio della prossima settimana, ovvero prima del debutto europeo di CR7 e compagnia, fissato per martedì. Sugli esterni invece c’è ampia possibilità di scelta: Brekalo piace, Corona costa troppo, in Italia, con Politano e Berardi difficilissimi da raggiungere, occhio a Orsolini, ottimo mancino, giovane e con tanta voglia di imporsi. Siamo solo alle battute iniziali comunque, lo stesso Gattuso infatti porta in dote decine di relazioni di scout di fiducia che serviranno moltissimo per sondare diverse piste. Il desiderio di tutti è far arrivare gente motivata, di talento, che faccia innamorare Firenze come Cuadrado o Joaquin qualche anno fa. C’è bisogno di divertire e divertirsi, e l’arrivo di Rino, unito all’entusiasmo di Rocco, in questo senso sono una garanzia.
In difesa si aspettano novità soprattutto su Milenkovic, a cui è stato promesso di poter andare in caso di offerta di una big ma che a fine estate, a sorpresa, potrebbe anche rinnovare. Rino in ogni caso ha chiesto di fare presto, l’ambizione è tanta, ma anche il lavoro da fare è enorme. Moena allora dovrà diventare una specie di palestra della nuova Fiorentina, dove plasmare la mentalità e verificare sul campo i precari come Kouame, Duncan, Callejon e qualche altro. Della batteria degli esterni farà parte anche il giovane Sottil, così come Kokorin, a patto naturalmente che il russo finalmente sia abile e arruolato, mentre Castro e Bonaventura si giocheranno il posto da trequartista. Non semplice invece la conferma di Ribery, che per restare dovrebbe accettare un ruolo da comprimario. Franck è una leggenda del calcio, perderlo non sarebbe banale anche per quello che rappresenta nello spogliatoio, ma il francese si sente ancora di poter essere protagonista e anche per questo si sta guardando intorno.
Fin qui, la cronaca del pensiero viola e di quella che potrebbe essere la prima Fiorentina di Gattuso. Prima di tutto però, servirà tenere le dita incrociate. Oggi infatti è il giorno della sentenza sul Viola Park, dopo lo slittamento del mese scorso si saprà se le ruspe potranno continuare a scavare o se invece il ricorso di Italia Nostra bloccherà tutto. La Fiorentina è fiduciosa, ma una bocciatura del Tar, Commisso la prenderebbe malissimo: “Se fermano tutto me ne vado a casa”, disse prima di tornare negli Usa. Una frase detta non a caso che fa capire quanto sia importante la scelta dei giudici per il futuro del club. Sullo stadio invece si aspetta il bando per il Franchi, la priorità è quella, anche se Commisso ha già fatto preparare anche il masterplan su Campi. A proposito di futuro però, nel giusto e comprensibile entusiasmo del momento, c’è un altro aspetto che preoccupa non poco. Con il Covid e gli stadi chiusi infatti, il fatturato della società è crollato a 72 milioni di euro (quando arrivò Rocco era intorno ai 95), a fronte di circa 70 spesi per il monte ingaggi. In pratica tutti i ricavi viola attuali finiscono nelle tasche dei giocatori. Così è dura continuare e infatti la Fiorentina spera che molto presto il Governo riapra gli stadi e con loro anche le campagne abbonamento. I tifosi in fondo aspettano solo un cenno. Poi sono tutti pronti a mettersi in coda al botteghino e riempire il Franchi. Con loro e quattro acquisti come si deve, Firenze sarebbe pronta a dare battaglia.