GENOVA, UN PUNTO PER LA SERENITÀ. APRILE, IL MESE DELLE DECISIONI. NETO: UN RINNOVO DOVEROSO. MERCATO: TUTTO RUOTA INTORNO A CUADRADO
Partiamo da Genova: un pareggio che non solleva l'anima degli esteti del calcio, ma che probabilmente adesso serve ai viola più per il morale che per la classifica. Un punto, infatti, sposta poco, ma incide parecchio sulle motivazioni.
La Fiorentina è arrivata a Marassi appesantita dalla mazzata del Milan, senza come al solito il suo tandem offensivo titolare - l'assenza di Rossi e Gomez è come il Martini, un classico -, con Gonzalo squalificato e Pizarro infortunato. Praticamente un'ecatombe. Si possono fare tanti discorsi, ma quando una squadra è orfana dell'asse dorsale, tutto quello che arriva è guadagnato. Un pareggio, appunto. Per altro ottenuto contro una Samp che nelle ultime 5 partite aveva ottenuto 12 punti. Uno zero a a zero che non si verificava dal 12 gennaio in campionato all'Olimpico di Torino con i granata. La Fiorentina nelle ultime 3 gare ha tenuto due volte la porta inviolata: a Napoli e ieri a Marassi. Non è poco visto la poca impermeabilità della difesa della Fiorentina.
La distanza col Parma è rimasta invariata e stasera capiremo se l'Inter sarà di nuovo a ridosso dei viola oppure no, dipenderà anche dalla rabbia del Livorno.
C'è un problema Matri, ormai è sotto gli occhi di tutti. Sbaglia gol facili, perde palloni e contrasti con troppa leggerezza. Non può essere una crisi fisica, ma psicologica. Montella, autorità assoluta del ruolo di attaccante, dovrà rimboccarsi le maniche per recuperare un centravanti che al momento ha le sembianze di un fantasma.
Intanto per la società si profila un mese intenso sul fronte delle decisioni: il 20 aprile ci sarà un altro cda che potrebbe rivelare il nome di un nuovo dirigente. E non solo: potrebbe essere la sede giusta per annunciare programmi futuri legati allo sviluppo del club. Poi ci sarà la proclamazione - finalmente - del rinnovo contrattuale di Pradè. Il diesse sta lavorando con impegno alla costruzione della squadra edizione 2014-15 insieme al suo "gemello" Macia: la notizia del prolungamento del contratto sarebbe una sorta di iniezione di fiducia per lui e i tifosi viola.
Sarà probabilmente anche il mese di un passo, speriamo decisivo, sul fronte Mercafir: ormai non c'è più tempo per procrastinare la discesa in campo della Fiorentina in questa partita. Al netto di eventuali richieste di allargamento delle aree in zona Mercafir.
L'annuncio di questa operazione avrebbe probabilmente poteri taumaturgici su tutto l'ambiente.
Neto, nel frattempo, ha incastonato nella sua personale stagione, un'altra prestazione molto convincente. Ma l'elemento che fa la differenza, soprattutto rispetto ad un recente passato, è la sicurezza che il brasiliano è riuscito a trasmettere al suo reparto. Basta osservarlo mentre esce - ora più di prima e meglio - in presa alta in mezzo all'area. I difensori intorno a lui si mostrano molto tranquilli.
Neto è una scommessa vinta da Neto stesso, poi da Montella e dalla società viola. Critici (a cominciare da chi scrive questo pezzo) e tifosi, stavolta - almeno nella maggioranza dei casi -, devono ammettere serenamente di essersi sbagliati sul conto di questo ragazzo, dai modi cortesi e il carattere di acciaio.
Il portiere è in scadenza di contratto tra un anno: la Fiorentina lo rinnoverà tenendosi stretto per molto tempo questo numero uno. Un problema in meno da gestire sul mercato, la Fiorentina non cerca più un portiere.
Il resto del mercato ruoterà intorno al riscatto di Cuadrado: domenica si ritroveranno davanti due società amiche, che però tra poco dovranno affilare le armi fuori dal teatro agonistico. La sfida è Cuadrado. La Fiorentina, su input della proprietà viola, farà di tutto per riscattarlo, a costo anche di un esborso economico pesante. Ma se non dovessero presentarsi le condizioni, il club cambierebbe strategia. Nell'uno o nell'altro caso anche il mercato muterebbe direzione. Lo stesso Montella, nel dopo gara di Marassi, ha spiegato di voler Cuadrado, ma di essere pronto ad applicare la vecchia regola: "Vendere bene per acquistare meglio...". Chiaro, no?
Mario Tenerani
Il Giornale