FRANCHI, PROGETTO DEFINITIVO IN ANTICIPO. SETTIMANE CRUCIALI PER IL VIA AI LAVORI
ARUP, lo studio internazionale di progettazione che si è aggiudicato il concorso per ristrutturare lo stadio Artemio Franchi di Firenze (e riqualificare l'area limitrofa all'impianto), ha consegnato al Comune il progetto definitivo per rendere più funzionale la casa che ospita le partite della Fiorentina, con un anticipo di due settimane sulla scadenza fissata a fine gennaio.
Il rispetto dei tempi conferma l'impegno della Pubblica Amministrazione (e l'efficienza di ARUP) verso un intervento per il quale da decenni si è dibattuto a lungo, ma mai si è arrivati alla progettazione definitiva. La Proprietà del Club viola antecedente all'attuale, infatti, per anni aveva tenuto in attesa Palazzo Vecchio del documento del nuovo stadio nell'area Mercafir, ma, a parte i proclami, gli elaborati necessari non arrivarono mai negli uffici di piazza della Signoria. Tant'è che nella primavera del 2019, in piena campagna elettorale, il Sindaco Nardella alla fine sbottò invitando i marchigiani passare dalle parole ai fatti, ma di lì a poche settimane si concluse l'esperienza degli imprenditori della moda con la Fiorentina, che fu venduta a Rocco Commisso.
Adesso, come abbiamo sottolineato più volte, si apre la fase più delicata dell'iter necessario ad avviare i lavori. Tutti i soggetti coinvolti dall'intervento (39 in tutto, tra cui: Ministero della Cultura, Questura, Regione Toscana, Città Metropolitana, ARPAT...) dovranno verificare nella Conferenza dei Servizi il rispetto di quanto prescritto in sede preliminare, ovvero gli “aggiustamenti” che consentano la successiva approvazione e il via libera alla fase esecutiva.
Sarà una Conferenza dei servizi in modalità asincrona, ogni soggetto sarà chiamato a dare il proprio parere singolarmente, evitando riunioni dove partecipano contemporaneamente tutti i componenti. Il termine ultimo entro il quale inviare al Comune le risposte è il prossimo 16 febbraio. Prima, il 25 gennaio, per via telematica, si terrà un incontro con ARUP che potrà offrire chiarimenti ai componenti della Conferenza.
Entro marzo-aprile, se tutti i pareri saranno positivi, il progetto definitivo sarà approvato. In caso contrario si dovrà rimettere mano a quanto ideato, individuando le soluzioni che consentano di superare gli eventuali giudizi negativi. In questi mesi ARUP ha interloquito con i componenti della Conferenza dei servizi che avevano evidenziato elementi ostativi ai successivi atti di assenso, affinché la progettazione definitiva li superasse. Se i tempi di approvazione saranno rispettati, si potrà pubblicare la richiesta di offerta tecnica ed economica per l'appalto integrato per aggiudicarsi i lavori di ristrutturazione e la progettazione esecutiva degli stessi (si prevede di determinare l'aggiudicazione della gara entro il prossimo 30 giugno).
La sfida più complessa è la tutela del monumento: rendere moderno e funzionale un impianto progettato alla fine degli anni '20, senza interferire pesantemente sul disegno dell'ingegner Pier Luigi Nervi. Perciò il parere del Ministero della Cultura (chiamato ad esprimersi con la Soprintendenza speciale, istituita da decreto per snellire le procedure che sfruttano fondi del PNRR), è indubbiamente il più atteso.
E la Fiorentina che fa? Stando a quanto dichiarato in più occasioni da Palazzo Vecchio, il Club viola avrebbe dovuto comunicare se durante i lavori di ristrutturazione abbandonerà o meno l'impianto di Campo di Marte, ma ad oggi tutto tace. Conseguentemente viene da domandarsi come sia stato predisposto il progetto definitivo che, tra l'altro, dovrebbe contenere le tempistiche dei lavori, ma una nota di Palazzo Vecchio spiega che “Entro febbraio Arup dovrà completare la redazione dei documenti necessari per l’appalto integrato ad oggi non consegnati in quanto non necessari per la conferenza dei servizi”. Scommettiamo che tra le carte da consegnare c'è anche il cronoprogamma coi giorni necessari per completare la ristrutturazione? Intervenire con la squadra viola che rimane a giocare le partite casalinghe al Franchi è possibile, ma causerebbe un significativo aumento dei tempi di ristrutturazione, nonché dei costi. Inoltre va ricordato che nella fase avanzata dei cantieri la capienza dello stadio sarebbe severamente compromessa.
Fino ad oggi Comune e ACF Fiorentina hanno viaggiato su binari paralleli. L'augurio è che presto le rette convergano e si giunga a una soluzione condivisa.