FLORENZI E GLI ALTRI NOMI PER GENNAIO. IDENTIKIT: CENTROCAMPISTA ITALIANO. DIECI ESUBERI. CHIESA, CONTATTO A FINE ANNO. TIFOSI: DUBBI SU MONTELLA, BARONE LO DIFENDE. MERCAFIR E FRANCHI, NARDELLA PROMETTE. E LE OLIMPIADI?

14.11.2019 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
FLORENZI E GLI ALTRI NOMI PER GENNAIO. IDENTIKIT: CENTROCAMPISTA ITALIANO. DIECI ESUBERI. CHIESA, CONTATTO A FINE ANNO. TIFOSI: DUBBI SU MONTELLA, BARONE LO DIFENDE. MERCAFIR E FRANCHI, NARDELLA PROMETTE. E LE OLIMPIADI?
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© foto di Federico De Luca

Quel che resta della Fiorentina ha ripreso ad allenarsi dopo la batosta di Cagliari. La parola d’ordine è resettare, dimenticare, forse sarà più facile per quelli partiti con le Nazionali, comunque questo è il problema: cancellare le paure e ripartire senza scorie mentali. Non sarà facile.

Non sarà facile neppure trovare i giocatori giusti per rinforzare la Fiorentina a gennaio, ma è evidente come questa squadra se vuol essere competitiva, abbia bisogno di interventi decisi e mirati, soprattutto a centrocampo. E ieri sera lo ha pure ammesso il direttore generale Joe Barone: qualcosa s’ha da fare. E si farà.

Cosa? Chi? Come detto da tempo, Pradè cerca un centrocampista fisico, di gamba, dai piedi buoni, ma anche capace di dare solidità e alternative a un reparto che in pratica è fatto soltanto di quattro giocatori per tre posti, con il deludente Benassi unica alternativa di fatto a Pulgar, Badelj e Castrovilli. 

I riflettori sono accesi, molti i nomi sul taccuino. Vi abbiamo già parlato diverso tempo fa di Amrabat del Verona. Continua a piacere e continua a salire anche la sua quotazione. Piace anche Verre, il giovane uruguagio Ginella capitano dell’Under 21 è stato offerto, ma in generale i criteri di investimento saranno due. Si spenderà volentieri per un giocatore pronto subito, in grado di dare immediatamente l’apporto al centrocampo o in alternativa su giovani italiani di prospettiva e non su stranieri. A questo proposito Pradè insiste con il Crotone per Zanellato, ma non è il solo. Per il giocatore esperto, il contatto con Florenzi c’è e viene mantenuto vivo. 

E’ un jolly, Montella però lo vedrebbe a centrocampo. Pradè e lo stesso allenatore che lo conoscono bene, sono pronti a inserirsi fra il giocatore e il suo rapporto difficile con Fonseca che di fatto non lo reputa una prima scelta. A Florenzi, 28 anni, è stato offerto un ruolo da leader della Fiorentina per i prossimi tre anni, con l’obiettivo di riportarla in Champions. E’ ovvio che l’operazione sia difficile e complicata. Il giocatore sta cercando di capire, gennaio calcisticamente non è vicinissimo e potrebbero ancora succedere tante cose, ha offerte anche da società più ambiziose come l’Inter. L’ingaggio vicino ai tre milioni è una questione da affrontare, ma la Fiorentina c’è. E’ alla finestra. Si parla anche di Berge, vecchio pallino del Genk, ma la sua quotazione è cresciuta troppo. Si guarda anche fra gli svincolabili e il nome di Ben Arfà gira sempre.

Pradè ha in mente pure un difensore centrale alla Gonzalo, capace di far ripartire l’azione. Più in generale questo è il momento della riflessione sui nomi, si sta facendo uno screening sui giocatori potenzialmente utili e altrettanto potenzialmente acquistabili. E’ chiaro che da qui a gennaio potrebbero cambiare molte cose, anche con Florenzi tanto per capirci, quindi fino all’inizio del mercato non c’è l’intenzione di affondare il colpo e la tattica è l’attendismo. Importante sarà anche arrivare al mercato con l’esatta misura del valore di questa squadra e le eventuali potenzialità o meno in classifica per valutare esattamente quanto e come fare.

I giocatori proposti ogni giorno alla Fiorentina da procuratori o intermediari sono tantissimi, altri nomi usciranno. Fino ad oggi, questo sia chiaro, non c’è stata alcuna trattativa particolare, si valuta e si riflette. Il budget c’è, il tesoretto da trenta milioni accantonato in estate è intatto. Il vertice di mercato con Rocco che avrebbe dovuto esserci dieci giorni fa, è slittato alla prossima visita fra fine novembre e i primi di dicembre. 

Uno dei problemi, ovvio, sarà anche liberarsi dei giocatori in esubero per non gravare la rosa di Montella già troppo piena di giocatori non graditi. E questo è il guaio vero. Oltre ai vari Cristoforo, Eysseric, Dabo e Thereau, ci sono anche Terzic, Zurkowski, Rasmussen, Montiel e altri non giudicati pronti per la serie A. A dicembre rientreranno dai prestiti pure Maxi Olivera e Gilberto. Una squadra di esuberi triste eredità di un fallimento tecnico e senza liberarsi di questi giocatori è più difficile farne entrare altri.

Comunque rispetto al passato anche qui le cose sono cambiate: si vuole spendere per comprare i giocatori utili a crescere. E si spenderà.

Perché, come detto spesso, questa squadra è nata in fretta, è in costruzione e si sapeva. Da Montella ci aspettiamo di più e in alcune occasioni ci ha delusi, però con questo gruppo è difficile tornare nelle zone da Fiorentina, ci sono tante squadre più avanti. Ovvio che l’allenatore vada accontentato, anche se il rapporto con la tifoseria non è facile. Un nostro sondaggio sul gradimento ha dato un risultato allarmante. E’ vero che i sondaggi vanno presi con le molle, però sul 71 per cento e passa dei tifosi che dice di non avere più fiducia nel tecnico, forse vale la pena riflettere. Joe Barone (giustamente) difende il lavoro di Montella, in fondo dopo dodici giornate siamo in linea con le previsioni, toccherà però all’allenatore smentire gli scettici e i critici. Lui sa che deve fare una cosa sola: far crescere la personalità di questa squadra e il livello dei giocatori per gettare le basi per il futuro. E sa anche che Rocco non tollererà più partite come quella di Cagliari. A questo proposito mi dicono che la conferma di Montella, ma anche quella di Chiesa, siano frutto di idee ferree dello zio Rocco che si prende tutte le responsabilità, e non suggerite o (peggio) imposte da Casette d’Ete negli accordi di vendita, come lasciavano trapelare alcuni cortigiani dei Fratellini a Pallini (copyright Oliviero Beha il grande). Ne prendo atto e per quel che mi riguarda non lo scriverò più.

Il rendimento e il futuro di Chiesa restano però un problema e un incontro sarebbe necessario. Si farà. Quando? Durante la sosta natalizia per programmare il nuovo anno. Probabile che si proporrà il rinnovo con cessione programmata. Il rinnovo secco al 2023-24, infatti Chiesa non lo firmerà. Vedremo.

E prima di Natale vedremo anche come evolverà il problema stadio per il quale mi dicono che i problemi siano enormi (e spero di sbagliare), fra operatori da trasferire che bubano e area da valutare che ovviamente non può essere svenduta. Con Rocco che aspetta fiducioso, più o meno come il sindaco di Campi. 

Meno male che Nardella dice che lui di stadio non parla, preferisce lavorare. Ne ha parlato anche ieri come quasi tutti i giorni, questa volta mettendo sul fuoco anche il futuro del Franchi. Dunque: ha promesso lo stadio alla Mercafir entro settembre 2023, ora anche un progetto, immagino avveniristico, per l’utilizzo del Franchi e contemporaneamente tenere vivo il quartiere. Aveva promesso anche le Olimpiadi a Firenze (sic!) ma chissà perché da un paio di mesi non se ne sente più parlare. Mi viene da pensare che anche su queste si stia lavorando sodo. Sbaglio?

Fra quelli del fare, intanto, sicuramente ci sono gli amministratori di Bagno a Ripoli e il team dell’archistar Casamonti. Il progetto del centro sportivo sarà presentato il 28 novembre, il via ai lavori in primavera con una spesa di 50 milioni. Progetto, mi dicono, straordinariamente bello. Non avevo dubbi