FIRENZE GODE, SE LO MERITA. NOTTE MAGICA, IN ATTESA DI ALTRE… ITALIANO E LA SQUADRA: UN MIRACOLO. EUROPA: LA FIORENTINA È GIÀ NELLA STORIA. COMMISSO ORA INCASSA EMOZIONI FORTI. UNO SPOGLIATOIO PIENO DI VALORI

20.05.2023 10:35 di  Mario Tenerani   vedi letture
FIRENZE GODE, SE LO MERITA. NOTTE MAGICA, IN ATTESA DI ALTRE… ITALIANO E LA SQUADRA: UN MIRACOLO. EUROPA: LA FIORENTINA È GIÀ NELLA STORIA. COMMISSO ORA INCASSA EMOZIONI FORTI. UNO SPOGLIATOIO PIENO DI VALORI
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La cifra dell’amore viola è misurabile nei volti in cui ci siamo imbattuti nella notte di Basilea. Una miscellanea di felicità, incredulità ed estasi allo stato puro. “Ma davvero è toccata a noi?” La domanda che attraversava come una frustata gli occhi delle duemila anime viola dello stadio di Basilea. Solo chi ha patito tanto nell’amare una squadra può comprendere quegli attimi di entusiasmo in purezza, nei quali si torna fanciulli. Una sorta di esclusiva invocata da tempo. Firenze gode, tantissimo. E lasciatela godere. Per una volta spetta a lei. 

La gioia è esplosa dopo una partita infinita, dentro un supplementare extra large. Però la Fiorentina aveva giocato meglio del Basilea, creando più occasioni da gol, ma il verdetto era rimasto in bilico. Così tanto da ringraziare Ranieri, entrato in campo benissimo, prodigioso in un salvataggio in piena area. Nell’aria, comunque, si respirava l’atmosfera della grande impresa. E questa non è tardata ad arrivare. In quel pallone scaraventato da Barak appena subentrato a Bonaventura, abbiamo trovato tutto quel che serve: tecnica, senso del gol, freddezza, precisione. Chi ha dimestichezza col segnare diventa spesso decisivo nei frangenti in cui è richiesto che lo sia. Questo gli aveva ordinato Italiano e questo l’ex Hellas ha fatto. Sembra facile a dirlo, ma non è così. 

L’1-3 che consegnava la finale di Praga ai viola, è stato il detonatore di una festa in curva pazzesca. Un altro paradigma della vita: poco prima i tifosi avevano richiamato l’attenzione dei giocatori viola che si stavano scaldando in attesa di sostituire un compagno. Venuti, Saponara, Sottil e gli altri hanno recepito all’istante l’input attivando lo staff medico a bordo campo, compresi i sanitari della Fiorentina. C’era uno di loro che stava rischiando la vita, bisognava intervenire. L’arbitro ha interrotto immediatamente la gara e i soccorsi hanno fatto il loro lavoro. Un applauso liberatorio ha segnalato allo stadio intero che l’uomo si era ripreso. Ma se una vita è stata salvata è anche o soprattutto grazie ai giocatori della Fiorentina. Per questo i tifosi della Fiesole li hanno ringraziati sottolinenando come il rapporto adesso sia molto più forte. Un plauso va ai giocatori di Italiano: non siamo abituati sui nostri campi ad assistere a scene simili. Questa drammatica situazione ci ha mostrato una squadra diversa.

Il gruppo ha dentro dei valori di acciaio e anche questo spiega come mai la Fiorentina, partita ad inizio stagione per un percorso normale di crescita, ora si ritrovi a lottare su tre fronti: due finali, e già questo basterebbe e avanzerebbe, oltre al campionato dove la classifica potrebbe regalare sorprese. La Fiorentina è una squadra imperfetta, altrimenti si sarebbe battuta per lo scudetto, ma che ha pescato dentro se stessa risorse inaspettate. E’ andata oltre i propri limiti. Ancora non ha vinto nulla, ma è in corsa per farlo. Questa è una prima vittoria tangibile. E’ stato un miracolo Italiano, realizzato con i suoi uomini. Seppure ancora nessun trofeo sia stato alzato al cielo, a loro va riconosciuto un grande lavoro. Hanno provato ad alzare l’asticella, ora si tratta di superarla. Basilea è stata una notte magica, ma Firenze ne attende altre ancora più belle: in agenda ci sono 24 maggio e 7 giugno. 

Due finali mancavano dal ‘61 e questo invece è un successo formidabile. Eccezionale è l’altro dato, quello che consegna allo storia la formazione di Italiano: la prima squadra italiana a partecipare alle finali delle 4 competizioni continentali della Uefa. Prima la Coppa dei Campioni (oggi Champions League), poi la Uefa che adesso si chiama Europa League (in passato Coppa delle Fiere), quindi la Coppa delle Coppe (vinta nel ’61) e infine la neonata Conference. Giusto per ribadire che la Fiorentina è una cosa seria, con una tradizione alle spalle che in pochi possono vantare.

Tra le tante istantanee che ci portiamo di ritorno dal St. Jakob-Park c’è l’immediato post gara, quando il presidente Commisso è andato a salutare i tifosi sotto la curva. Ha teso la mano, scambiato qualche battuta, in un clima semplice e potente. Rocco si è commosso nell’incassare quelle emozioni così robuste che sicuramente cercava da molto tempo. I tifosi gli hanno tributato un coro e anche questa è stata una novità. In questo abbraccio spontaneo ci può essere una ripartenza per tutto il mondo viola. Un passo avanti sostanziale. Commisso ha un carattere di carta vetrata, ma è innegabile la generosità che profonde nell’immettere tante energie nella Fiorentina e nel difendere la propria squadra. I tifosi lo hanno compreso e forse anche lui ha capito che Firenze è meravigliosa.