FIORENTINA, VECCHI DIFETTI E QUALCHE NUOVO PREGIO. CON QUESTO PASSO È COMPLICATO USCIRE DALL'ANONIMATO. IL MERCATO ESTIVO UN FLOP, QUELLO DI GENNAIO DA (PRESUNTI) SPETTATORI. EPPURE QUALCOSA SERVE

08.01.2023 10:35 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, VECCHI DIFETTI E QUALCHE NUOVO PREGIO. CON QUESTO PASSO È COMPLICATO USCIRE DALL'ANONIMATO. IL MERCATO ESTIVO UN FLOP, QUELLO DI GENNAIO DA (PRESUNTI) SPETTATORI. EPPURE QUALCOSA SERVE

Non ha convinto ma almeno contro il Sassuolo la Fiorentina ha vinto, ed è l’unica cosa che contava e serviva soprattutto dopo il pari contro il Monza. In totale nelle prime due partite dell’anno al Franchi sono 4 i punti raccolti, pochi per pensare di ridurre lo svantaggio rispetto al settimo posto che inevitabilmente resta distante. Al di là dei numeri, dei risultati e della classifica la prima versione della Fiorentina del 2023 ricalca per certi versi quella vista (nel bene e nel male) nello scorso anno: idee interessanti, sprazzi di buon gioco, alcuni momenti di pausa e la cronica incapacità di chiudere le partite. Con queste caratteristiche non si va lontano e di sicuro non aiutano ad uscire dall’anonimato in cui si trova adesso una squadra con diversi giocatori che hanno convinto poco in precedenza e continuano a lasciare più di un dubbio adesso.  

I calciatori arrivati nella scorsa sessione estiva di mercato ad esempio, che a conti fatti al momento non sono riusciti ad incidere ed al contrario girano ancora a vuoto. Dodò è il lontano parente del terzino ammirato anche in Champions League con lo Shakhtar Donetsk. E’ vero che purtroppo per lui e per la Fiorentina il suo percorso è stato costellato da diversi infortuni e contrattempi fisici ma è altrettanto vero che quando è sceso in campo non ha mai brillato. Fra Monza e Sassuolo l’andamento lento è stato confermato. Al di sotto delle aspettative anche Barak, mai  realmente visto a Firenze come ai tempi dell’Hellas Verona. Di Mandragora invece si sono perse le tracce tanto da finire indietro nelle gerarchie di Vincenzo Italiano. Non solo i nuovi, ma anche chi c’era già in questa Fiorentina non ha compiuto il salto di qualità auspicato. Insomma, il quadro non è il massimo ma qualche nota lieta c’è. Bonaventura sta dimostrando con i fatti e con le prestazioni di essere fra i più affidabili in assoluto. Dove lo metti sta, dove lo metti fa bene. Leader in tutto e per tutto, in campo e nello spogliatoio. Il suo rinnovo imminente non solo è meritato ma fondamentale per una squadra che bisogno di profili come il suo. Merita spazio ed attenzione anche Bianco, titolare contro il Monza e confermato in mezzo anche con il Sassuolo. Ha numeri e qualità importanti, chiaramente da sviluppare con il tempo, con il lavoro sul campo e l’esperienza. Quella che la società ha deciso di fargli maturare con la prima squadra. Una scelta saggia e condivisibile, anche per valorizzare ancor di più il calciatore stesso e l’ottimo lavoro che la Fiorentina porta avanti da anni con il proprio settore giovanile.  

Gennaio è il mese in cui il campo incrocia il mercato. Il primo ha certificato ad oggi il flop di quello estivo. Impensabile diversi mesi fa ma è la realtà dei fatti. In quello in corso invece la Fiorentina non parte come una possibile protagonista. A meno di sorprese infatti non sono previste mosse in entrata e l’idea di massima è quella di cedere i giocatori in esubero come Zurkowski destinato allo Spezia. Vista la stagione della Fiorentina è un peccato non provare a correggere in corsa i difetti usciti alla distanza.