FIORENTINA, NUOVE SENSAZIONI E TUTTE POSITIVE: LA CONTINUITÀ A QUESTO GIRO PUÒ DURARE. I DIFETTI ORIGINALI NON SPARISCONO MA IL FUTURO PUÒ ESSERE VISTO SOTTO UN'ALTRA PROSPETTIVA
Ciò che porta a guardare il futuro più immediato con una prospettiva diversa è il fatto che finalmente la Fiorentina è riuscita a dare continuità al suo percorso, prima nelle prestazioni e successivamente nei risultati che sono una logica conseguenza. Meglio tardi che mai, anche perché sono proprio questi i mesi decisivi per provare ad indirizzare positivamente un’annata difficile, complicata, nata male, e che a prescindere da come andrà a finire dovrà portare la società a delle profonde riflessioni su diversi temi. Ad esempio sul perché una squadra ambiziosa e che punta a migliorarsi costantemente – come sottolineato da club, allenatore e calciatori – tira fuori il meglio del proprio repertorio soprattutto nel momento esatto in cui sta per toccare il fondo. Un punto a cui non si dovrebbe arrivare, ma tant’è. Nell’ultimo periodo il picco più basso è coinciso con il pareggio in casa nel derby contro l’Empoli solamente a pochi giorni di distanza dalla bellissima vittoria in Portogallo con il Braga. Da li in poi fra campionato e Conference League sono arrivate quattro vittorie consecutive, tutte assolutamente meritate e convincenti. E per la prima volta la Fiorentina sta dando l’impressione che il periodo contraddistinto da successi e risultati possa durare ancora a lungo.
Purtroppo però i difetti di fabbricazione non scompaiono. Possono essere parzialmente corretti, modificati in corsa, ma non vanno via dall’oggi al domani. L’imperfezione che questa squadra si porta dietro dal primo giorno della stagione è l’incapacità di concretizzare le occasioni, ultimamente davvero tante, che crea in mezzo al campo. Con il Sivasspor l’ennesima conferma: l’1 a 0 meno 1 a 0 che si ricordi, perché per chance avute la Fiorentina avrebbe potuto (e dovuto) vincere con uno scarto maggiore. La qualificazione al prossimo turno non può e non dev’essere comunque un problema, sia perché è un obiettivo dichiarato e soprattutto perché il Sivasspor, con il massimo rispetto per il club turco, è almeno tre spanne sotto rispetto alla squadra di Vincenzo Italiano.
A proposito di traguardi su cui concentrarsi, la trasferta allo Zini con la Cremonese è una prova generale per quando ci si ritroverà a giocare la semifinale di Coppa Italia. Quella di Davide Ballardini è una formazione quadrata, con una propria identità, che riesce nell’intento di far giocare male gli avversari specialmente quelli più quotati. Il destino della Cremonese in campionato appare segnato, ed a meno di qualcosa fuori dall’ordinario la retrocessione in Serie B appare complicata da evitare. Paradossalmente le difficoltà possono nascere proprio su questo terreno apparentemente fertile per la Fiorentina, specie se viene meno l’approccio giusto alla partita. Per la prima volta però a questo giro viene da pensare che non sarà così. Dopo tanti bassi e qualche alto finalmente c’è la sensazione che il percorso possa essere lineare.