FIORENTINA: NOVE PARTITE IN APNEA. EFFETTO FRANCHI: CINQUE GARE IN CASA MA SERVONO PIÙ PUNTI CON LE BIG. SPERIAMO CHE CABRAL SIA PRONTO: DOPO DUE MESI SAREBBE GIUSTO
I viola hanno imboccato il lungo viale che porterà al traguardo della Serie A, guardano l’ammiraglia, attendono il segnale del loro ct, Italiano, e si preparano a spaccare i pedali pur di andare più forte degli agli altri, in uno sprint che vale l’Europa. La metafora del ciclismo rende bene l’idea per rappresentare quello che accadrà da domenica prossima, derby con l’Empoli di Andreazzoli, al 22 maggio, quando al Franchi si presenterà la Juventus per una chiusura che si annuncia pirotecnica.
La Fiorentina si attrezza per vivere 9 partite in apnea, senza calcoli, solo con sangue nelle vene e un po’ di testa, che non guasta mai. Le giornate in realtà sono 8 in tutto, ma i viola devono recuperare quella con l’Udinese e così le sfide salgono a 9 in totale. Tradotto nel linguaggio del calcio ci sono 27 punti in palio: i viola per essere sicuri di andare in Europa ne dovrebbero fare almeno 17-18, non pochi, tanto per chiarirci. Dove li possono raccogliere?
Le tabelle sono un esercizio naif perché un conto è leggere il calendario sorseggiando un buon caffè, un altro è giocare. Allora proviamo a fare un altro ragionamento: vediamo quanto si fermerà a Campo di Marte la Fiorentina di Italiano e quanto invece dovrà viaggiare: perché guardando le statistiche, quantomeno fino ad oggi, i viola al Franchi hanno raccolto molto di più rispetto alle trasferte.
La Fiorentina nella classifica degli incontri casalinghi è quinta con 29 punti (su 47 totali) in 14 partite: ha conquistato 9 vittorie, poi 2 pareggi e in 3 occasioni ha perso.
Fuori il curriculum è peggiore: sono 15 le partite complessive con 18 punti guadagnati dopo 5 trionfi e 3 pareggi, mentre per 7 volte i viola sono tornati a Firenze senza punti. Siamo alla fine marzo, i numeri non mentono: la Fiorentina ha una dicotomia di rendimento tra sfide interne ed esterne. Per andare in Europa servirà mantenere la tendenza positiva al Franchi e accelerare per forza in trasferta.
In queste 9 partite finali, la Fiorentina si esibirà di fronte alla propria gente 5 volte. Un piccolo, ma considerevole vantaggio di cui fare tesoro. Soprattutto alla 36esima giornata quando al Franchi sbarcherà la Roma di Mourinho, una diretta concorrente per la zona Europa League: alla prima di campionato, in pieno agosto, i viola con molta sfortuna persero all’Olimpico (l’espulsione di Dragowski in avvio di gara fece molto discutere).
Le altre partite fiorentine saranno con l’Empoli domenica prossima (ore 12,30), poi col Venezia e infine con la Juventus. In più il recupero con l’Udinese. Da segnalare, poi, che nel girone precedente i viola hanno perso a Empoli, Venezia e Torino coi bianconeri. L’unica vittoria di questo lotto di impegni fu fabbricata ad Udine, pur con qualche fatica di troppo. Questo per spiegare che la Fiorentina dovrà necessariamente migliorare il proprio cammino. E c’è di più: l’Europa passerà anche da un rendimento migliore da offrire con le grandi. A Milano con l’Inter, ad esempio, le cose sono andate meglio dell’andata (a San Siro pareggio, a Firenze sconfitta dei viola). Il Milan, in lotta per il tricolore, affronterà davanti al proprio pubblico la squadra di Italiano alla 35esima giornata (all’andata però ci fu una clamorosa vittoria della Fiorentina, con un Vlahovic scatenato). Mentre il viaggio a Napoli (alla 32esima) si preannuncia scomodo perché anche Spalletti come Pioli giocherà per lo scudetto, dopo aver battuto i viola all’andata, ma perso 2-5 nel gennaio scorso in Coppa Italia al Maradona. Le altre due trasferte per i viola saranno alla 34esima a Salerno e alla 37esima a Marassi con la Samp: due squadre battute agevolmente all’andata, ma questo non significa che saranno passeggiate di salute.
Per questo segmento decisivo di stagione, Italiano dovrà contare sulla forma dei propri giocatori. Adesso la Fiorentina ha 10 elementi impegnati con le rispettive nazionali e prima di giovedì il tecnico non li avrà tutti a disposizione. Italiano ci ha già dimostrato che non ha remore nel lasciare fuori chi torna dalle fatiche internazionali, quindi anche con l’Empoli aspettiamoci sorprese.
Il vero dubbio riguarda Piatek: si è infortunato contro la Scozia, suturato con 7 punti sul piede, il polacco sembra però in grado di recuperare in fretta. Forse domani sera potrebbe giocare uno spezzone del playoff che la Polonia disputerà con la Svezia. Tornerà comunque a Firenze non al massimo delle proprie potenzialità e allora Cabral diventerà determinante. Finalmente, verrebbe da aggiungere.
Lo speriamo davvero perché al netto della legittima attesa che andava concessa al brasiliano ex Basilea, sono già trascorsi due mesi dal suo arrivo e per adesso abbiamo visto poco o nulla (ad eccezione del gol segnato a Sassuolo, purtroppo inutile ai fini del risultato).
Cabral è sbarcato a Firenze fuori condizione, col fisico appesantito per colpa della sosta invernale e probabilmente anche di allenamenti meno intensi rispetto all’Italia. Quando si parla di ambientamento in un calcio diverso, si devono prendere in considerazione anche questi aspetti, non solo tattica, lingua e alimentazione.
Due mesi, però, sono un lasso di tempo accettabile per mettersi a posto sul piano fisico. Se invece Cabral risultasse ancora indietro, saremmo autorizzati a preoccuparci. Auguriamoci che i gol di Cabral alimentino un sogno e che sia proprio lui a lanciare la volata verso l’ultimo chilometro. Sull’ammiraglia c’è un Italiano tarantolato, balla anche la macchina…