FIORENTINA, LE CAPACITÀ DI UN CLUB SI VEDONO ANCHE DAL SAPER VENDERE AL MOMENTO ED AL PREZZO GIUSTO. CEDERE NICO GONZALEZ NON È UN RIDIMENSIONAMENTO MA UN CAMBIO DI STRATEGIA. IL BUDGET PER GENNAIO POTREBBE ESSERE IMPORTANTE

15.01.2023 11:20 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, LE CAPACITÀ DI UN CLUB SI VEDONO ANCHE DAL SAPER VENDERE AL MOMENTO ED AL PREZZO GIUSTO. CEDERE NICO GONZALEZ NON È UN RIDIMENSIONAMENTO MA UN CAMBIO DI STRATEGIA. IL BUDGET PER GENNAIO POTREBBE ESSERE IMPORTANTE

La priorità del Leicester in questa sessione invernale di mercato è provare ad acquistare Nico Gonzalez, tanto che adesso l’obiettivo del club inglese è quello di chiudere il prima possibile una trattativa già ampiamente impostata con il calciatore e da rifinire con la Fiorentina che ha l’opportunità, nel caso in cui decidesse di cedere il giocatore in cambio di 34 milioni di euro, di realizzare una plusvalenza e concludere una buona operazione di mercato. Le capacità manageriali di un club infatti passano non solo attraverso gli acquisti ma anche e soprattutto nella capacità di saper vendere al momento ed al prezzo giusto. E l’opportunità che si è presentata alla Fiorentina rientra pienamente in questo discorso. Acquistato nell’estate del 2021 per 27 milioni di euro dallo Stoccarda Nico Gonzalez, ad oggi l’investimento più oneroso della gestione Commisso, è senza dubbio il profilo con più qualità fra i calciatori attualmente in rosa ma al tempo stesso uno dei più discontinui. Basta dare uno sguardo allo storico degli infortuni, dei contrattempi fisici che lo hanno tenuto lontano dal campo, dalle assenze che specie in questa stagione sono superiori alle presenze. Forte ma fragile, tecnicamente dotato ma per certi versi non totalmente affidabile: per questi motivi e per 34 milioni di euro, che potrebbero anche essere di più nel caso in cui la Fiorentina dovesse rilanciare ed il Leicester accettare, è giusto pensare ad una cessione di Nico Gonzalez. A patto chiaramente che l’argentino abbia l’intenzione di andare a giocare in Premier League. 

L’eventuale partenza non sarebbe da leggere come un passo indietro rispetto alle ambizioni della società e della proprietà, di certo non come un ridimensionamento. Piuttosto come l’abilità di incassare una cifra importante per un buon calciatore e portare avanti gli stessi obiettivi da centrare ma con una strategia differente. Anche perché La Fiorentina, a differenza di quanto accade altrove, non vende per necessità o per fare cassa. Anzi, potendo contare su una proprietà economicamente forte e molto solida ha la possibilità di reinvestire quanto incassato. L’importante è sapere come farlo ed avere un Piano B chiaro ed attuabile all’interno del mercato di gennaio. A giudicare dalle mosse portate avanti fino ad oggi la Fiorentina sembra sapere ciò che fa e dove vuole arrivare. La cessione di Zurkowski allo Spezia ha garantito circa 4 milioni sicuri, quella di Maleh nel caso in cui dovesse concretizzarsi l’obbligo del riscatto del prestito in caso di salvezza del Lecce probabilmente altrettanti. In totale fanno più o meno 8 milioni a cui aggiungere quelli dell’eventuale trasferimento di Nico Gonzalez al Leicester. In tre mosse, due certe ed una probabile, la Fiorentina potrebbe contare su un budget di oltre 40 milioni. Una cifra niente male che permetterebbe agli uomini mercato di portare avanti operazioni in entrata di un certo spessore. Sia per l’eventuale sostituto di Nico Gonzalez ma anche per rinforzare un altro reparto, magari con un attaccante nuovo di zecca oppure un difensore di un certo livello per puntellare una retroguardia che spesso non ha dato dimostrazione di grande solidità.

L’ultima parola in tutto e per tutto spetta al presidente Rocco Commisso, tornato a Firenze sia per stare vicino alla squadra chiamata ad una difficile e complicatissima rimonta per la zona Europa ma anche per prendere le decisioni che potrebbero cambiare il presente ed il futuro di una Fiorentina che improvvisamente è diventata il centro del mercato di gennaio. In cui ha la possibilità di ridisegnare i contorni delle proprie ambizioni, non di certo per ridimensionarle