FIORENTINA IN UN BRUTTO MOMENTO. EPPURE DEVE USCIRNE… NESSUN ALIBI, SQUADRA DA RINFORZARE. KALINIC, C’È UNA FRENATA. PER BERNA INCONTRO A BREVE
E’ un brutto momento per la Fiorentina, forse pessimo. Ma deve trovare la strada per uscirne, altrimenti saranno guai seri stavolta. Settimana aperta con il comunicato dei Della Valle - società per la prima volta ufficialmente in vendita - e chiusa con il caso Borja Valero che monta come panna avvelenata. C’è tensione tra i tifosi, regna l’ironia al vetriolo, c’è chi ci crede meno e chi non ci crede più. Poco più di 1000 abbonamenti staccati sono la prova di un malessere diffuso. L’entrata a gamba tesa dei Della Valle, in un frangente in cui il mercato stava entrando nel vivo, non si può dire abbia agevolato il lavoro. Nonostante le rassicurazioni filtrate dalla società, il futuro ha tinte di incertezza, il senso di smarrimento è presente nella tifoseria. E questa è la settimana in cui si ricomincia il lavoro.
I viola si radunano il 5 per le visite mediche, nei due giorni successivi primi allenamenti ai Campini e poi partenza per Moena. Pioli apre i lavori, ma questa Fiorentina somiglia più ad un cantiere che ad un progetto definitivo. Gente in partenza, uomini in arrivo, ma ancora non si sa in che misura. Prendiamo Kalinic: uno che ha chiesto di andar via, possibilmente al Milan. Ma Corvino ha innestato la retromarcia: probabilmente tattica per fare più cassa perché i rossoneri si erano un po’ impantanati oppure un ripensamento. Sostituire Kalinic non è uno scherzo, il mercato potrebbe non offrire le giuste opportunità.
Il dato incontrovertibile, però, è un altro: nessun alibi. Questa squadra dovrà essere rinforzata. Allestita in modo da garantire tenuta stagna nel primo anno di Pioli che si annuncia, in fase di premessa, assai delicato. L’incertezza che ora è al potere non dovrà diventare una scusa per asciugare la cifra tecnica. Serviranno alternative reali e concrete a chi saluterà Firenze. Con 70 milioni nel portafogli non ci potranno essere imbarazzi o tentennamenti di fronte alla possibilità di aprire un nuovo ciclo. Il problema della cessione del club, vero o presunto, non potrà trasformarsi in una zavorra. Firenze non sarebbe disposta ad accettarlo.
Corvino ha molto da lavorare, tra cessioni, acquisti e casi come quello di Borja (sperando sia l’ultimo). La settimana che arriva vedrà l’incontro del procuratore di Bernardeschi con il dirigente viola. Sarà il momento della verità: Bozzo dovrà calare l’asso col nome della società interessata a Berna. Juve in testa, ma non solo, anche se pare che con i bianconeri ci sia già una sorta di accordo. La Fiorentina può alimentare un’asta al fine di ottimizzare una partenza dolorosa. Superare la soglia dei 45 milioni non sarà semplice.
Infine Borja, infine si fa per dire. E’ la vicenda che infiamma un’estate già torrida. Lo spagnolo sta rientrando a Firenze. Parlerà con i propri amici e pure con i tifosi che gli hanno chiesto di restare ancora Firenze, sfidando le difficoltà… Poi deciderà se firmare il contratto con l’Inter, per altro già apparecchiato. Desidera fare una conferenza stampa per raccontare la propria versione dei fatti. Intanto la Fiorentina ha ribadito che lo spagnolo non è sul mercato, ma se non è contento deve dirlo. E’ una guerra di nervi. Una parola ufficiale di Borja adesso avrebbe un valore fortissimo, perché quelle spese fino da ora sono state private, seppur dettagliate. Hanno descritto la tristezza del “sindaco” e della sua famiglia nel lasciare Firenze. Il sì o il no spetterà a Borja, è bene sottolinearlo. E’ lui padrone del proprio destino ecco perché coloro che sperano ancora nella sua permanenza a Firenze hanno ragione di farlo.