FIORENTINA IN GROSSA DIFFICOLTA' MA C'E' TEMPO PER RIMEDIARE. RITROVARE L'UMILTA' E LA TESTA GIUSTA IL PRIMO PASSAGGIO PER USCIRE DALLA CRISI. ITALIANO, CLUB E GIOCATORI: RICHIAMO ALL'UNITA' MA SERVE VINCERE E CONVINCERE
Imbarazzante. Non c'è un altro aggettivo che possa rendere l'idea della Fiorentina attuale e del momento che sta attraversando. E dalla sconfitta di Bologna ad Istanbul il quadro generale nel suo insieme è mutato in peggio. Squadra in grossa difficoltà quella di Vincenzo Italiano, così come in grande affanno è lo stesso allenatore che ci ha messo molto di suo in questo avvio così stentato. Chiaramente non è l'unico responsabile di una situazione imprevista e non preventivabile alla vigilia di un'annata partita con bel altre aspettative, ma sono tante le mosse che non hanno convinto.
Le rotazioni esasperate di uomini fra una partita e l'altra, l'integralismo tattico a discapito di un modulo alternativo magari da proporre a gara in corsa in base alle diverse situazioni e l'alternanza dei due portieri sono solamente alcuni dei passaggi, al momento a vuoto, che non hanno inciso sulla sua Fiorentina. Per altro ancora alle prese di un problema ad oggi irrisolto come quello del gol e che ha totalmente smarrito l'umiltà e la fame di risultati che al contrario avevano contraddistinto la prima Fiorentina di Italiano. Con ritardo, perchè queste lacune caratteriali erano già emerse precedentemente, anche l'allenatore nel post figuraccia di Conference League ha preso contezza di avere a che fare con una Fiorentina senz'anima e senza personalità, incapace attualmente di reagire alle negatività. Avrà molto da lavorare l'allenatore della Viola, sia in campo che nel chiuso dello spogliatoio. Dove in molti dovranno mettersi in discussione ed altrettanti iniziare a cambiare marcia per invertire una tendenza estremamente negativa che rischia, sin da ora, di condizionare la stagione.
La dirigenza in un momento così delicato dovrà fare la sua parte. Commisso, Pradè, Barone e Burdisso hanno sempre dichiarato di remare dalla stessa parte, di aver condiviso qualsiasi scelta, di credere fortemente nell'allenatore e con lui di aver pianficiato il mercato. Tuttavia alla vigilia della prima sosta del campionato è giusto porsi due domande cercando di arrivare ad altrettante risposte e conclusioni. Quelle che al momento ha dato il campo, ad esempio, tendono a minimizzare le operazioni di un mercato in entrata che al contario pareva aver rinforzato notevolmente la Fiorentina. E' giusto interrogarsi su tutti i motivi di questa partenza lenta ma sarebbe inopportuno arrivare già a processi definitivi. Dall'inizio dell'annata in fondo è trascorso solamente un mese. Ne serviranno degli altri per pesare meglio la reale consistenza di una formazione chiamata già a rincorrere tutto (in campionato ed in Conference League) e tutti (i tifosi, di certo insoddisfati di questo inizio deficitario).
Il messaggio che la società sta facendo passare è quello di unità fra le parti. Un bel segnale in un momento complicato a cui, chiaramente, dovranno seguire i fatti. Cioè tornare a vincere e possibilmente convincere, per iniziare la risalita ed alzare l'autostima all'interno di un gruppo attualmente alle prese con tanti problemi. Il tempo per risolverli c'è ma non è infinito.