FIORENTINA, DA PRIORITÀ A PROBLEMA RIMASTO IRRISOLTO: LA DIFESA RESTA UN PUNTO DEBOLE. FRA DUBBI RIMASTI TALI DOPO LE PRIME GARE E SCELTE CHE NON TORNANO. LO STRANO CASO SABIRI

10.09.2023 11:35 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, DA PRIORITÀ A PROBLEMA RIMASTO IRRISOLTO: LA DIFESA RESTA UN PUNTO DEBOLE. FRA DUBBI RIMASTI TALI DOPO LE PRIME GARE E SCELTE CHE NON TORNANO. LO STRANO CASO SABIRI

Dal mercato estivo la Fiorentina è uscita rimodulata e migliorata in alcuni settori come attacco e centrocampo, dove sono stati acquistati calciatori con caratteristiche tecniche e tattiche funzionali alle idee dell'allenatore Vincenzo Italiano. Ma nell'ultima sessione di trasferimenti, nonostante gli ingenti investimenti, i dirigenti e gli uomini mercato del club non hanno risolto un problema che la squadra si trascina da tempo e che dunque rappresentava una priorità assoluta: quello della difesa, ed in modo particolare legato ai centrali e al portiere. La Fiorentina dietro è altamente vulnerabile. Fra autentiche voragini, sbagli individuali e di reparto, errori di posizionamento e amnesie inspiegabili a determinati livelli, la pesantissima sconfitta di Milano in casa dell'Inter ha evidenziato ancora una volta di più le criticità rimaste irrisolte.

Il motivo per cui non si è intervenuti sul mercato per rinforzare il pacchetto dei centrali è un autentico mistero, che resterà probabilmente tale perché nell'epoca della comunicazione il direttore sportivo Nicolas Burdisso non ha mai fornito alcun tipo di spiegazione riguardo alle scelte e alle logiche applicate all'ultimo mercato. Sessione in cui sia il direttore sportivo che tutti gli altri dirigenti si giocano parecchio per il futuro anche a livello personale. Perché ci può stare commettere degli errori di valutazione, ma farne di ripetuti e in serie rappresenta un grosso problema. Specie per chi come il presidente Rocco Commisso non ha mai fatto mancare risorse e budget molto importanti. Una parte era da destinare all'acquisto di un centrale di grande affidabilità ed esperienza. Sulla carta Yerry Mina lo è, ma considerato che negli ultimi 6 anni ha giocato pochissimo ed è stato frenato da diversi infortuni diventa complicato ad oggi pensare che il colombiano possa essere l'acquisto giusto per risolvere i problemi.

A proposito di nuovi acquisti e scelte: non torna quella di Christensen per la porta. La Fiorentina è passata da un profilo nel ruolo in ascesa come Grabara del Copenaghen, ora finito in Bundesliga al Wolfsburg che lo ha acquistato per 6 milioni, ad uno come il danese retrocesso nella scorsa stagione con l'Herta Berlino. Vista da fuori una scelta discutibile, ma già da settimane e non solamente dopo i 6 gol subiti fra Lecce e Inter. I dubbi le perplessità restano e non sono certo svaniti dopo aver visto all'opera Christensen, di certo non un calciatore di livello superiore rispetto a Pietro Terracciano. Anno nuovo ma stessi limiti, con la speranza per la Fiorentina e Italiano che strada facendo si possa trovare il modo di correggerli e limitarli.

Agosto e settembre poi sono due mesi particolari. Utili per trarre spunti e primissime indicazioni - sia in positivo che in negativo - ma poi sono sempre i mesi che verranno a indicare realmente il valore della squadra e delle scelte fatte. In tal senso quella di Sabiri va ad alimentare la lunga lista dei flop. Acquistato a gennaio dalla Sampdoria senza una particolare necessità o motivazione tecnica e tattica, il trequartista è andato all'Al-Fayha giusto dopo due mesi. Il tempo di svolgere la preparazione al Viola Park e non giocare nemmeno un minuto fra Rapid Vienna, Genoa, Lecce e Inter. Incredibile ma tutto vero. E francamente è difficile trovare una spiegazione.