ECCO I PERCHÉ DI UNA DISFATTA. UN CROLLO INCREDIBILE: NON SI SALVA NESSUNO. FIORENTINA SENZA TESTA E SENZA GAMBE. FUORI VLAHOVIC. DEBUTTO E LAMPI DI IKONE. COL NAPOLI OCCASIONE DI RISCATTO IMMEDIATA. E IL MERCATO PROSEGUE

11.01.2022 11:15 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ECCO I PERCHÉ DI UNA DISFATTA. UN CROLLO INCREDIBILE: NON SI SALVA NESSUNO. FIORENTINA SENZA TESTA E SENZA GAMBE. FUORI VLAHOVIC. DEBUTTO E LAMPI DI IKONE. COL NAPOLI OCCASIONE DI RISCATTO IMMEDIATA. E IL MERCATO PROSEGUE

Una disfatta, inaspettata e incredibile, ma sempre una disfatta che brucia e fa malissimo proprio per come è venuta. Si può perdere, ma non così.

La Fiorentina non è mai entrata in campo, molle e distratta fin dal primo minuto, in balia del Torino per novanta minuti, senza mai dare la sensazione di poter reagire.

Una partita che verrebbe voglia di cancellare, di non aver mai visto, di mettere subito da parte con la convinzione che la Fiorentina non è questa e tornerà subito quella che abbiamo ammirato per cinque mesi, ma una batosta che dovrà essere comunque esaminata e discussa fino in fondo e con durezza dal comparto tecnico e dalla dirigenza. Mai più cose del genere, i giocatori devono capire e reagire subito.

Ma cosa è successo?

A questo interrogativo dovranno dare una risposta Italiano e i giocatori e la società dovrà intervenire per trasformare un evento troppo negativo in benzina per ripartire e crescere ancora.

I perché possono essere tanti, tutti più o meno inaccettabili.

Non possono aver fatto male due settimane di sosta natalizia, vorrebbe dire che questo gruppo non è maturo. Ma a volte può succedere, è successo.

Sicuramente nella preparazione della gara hanno inciso le vicende degli ultimi giorni, la partita non giocata contro l’Udinese, anche se pure il Torino più della viola avrebbe dovuto avere ripercussioni negative.

Forse i troppi elogi hanno fatto male a questo gruppo, spiacerebbe davvero pensare che questi ragazzi pensino di essere diventati dei fenomeni per i tanti inutili colpi di tacco e perfino una rabona visti mentre la Fiorentina affondava.

Ha inciso anche il lavoro atletico durante la sosta o il mercato ha distratto tutto il gruppo?

Anche questa può essere un’ipotesi. Con gli arrivi di Ikonè e Piatek sono stati percepiti messaggi sbagliati? Non lo so, spero di no.

Ma tutto questo va chiarito immediatamente e bisogna resettare subito.

Mi hanno chiesto ieri, a caldo: a Torino non ti sembrava la Fiorentina dell’anno scorso?

Certo che sì. Questo mi fa pensare che tutto vada ricondotto alla testa, alla concentrazione. Ieri è saltata completamente l’idea di squadra, la voglia di giocare da squadra, di fare con attenzione tutto quello che si prepara durante la settimana, ciò che aveva aiutato a crescere questo gruppo. Senza applicazione, senza concentrazione, questa squadra è tornata ad essere semplicemente un gruppo di giocatori alcuni neppure troppo bravi, tornando a giocare individualmente è saltato tutto il lavoro fatto in questi mesi. Non era la squadra di Italiano quindi non era la Fiorentina.

Non c’è nessuno da salvare. I primi a dimostrare di non essere in campo a Torino, i primi a naufragare sono stati paradossalmente i più forti e i più esperti. Gonzalez ha sbagliato dopo pochi secondi una potenziale occasione e non è mai entrato in partita. Torreira sta ancora cercando la posizione. Callejon ha fatto errori imperdonabili. Per non parlare di Quarta, mai visto così. Pure Vlahovic ha perso tutti i duelli con Bremer, ma qui nessuno dia particolari interpretazioni alla sostituzione. Semplicemente nei giorni scorsi non stava benissimo e Italiano ha pensato alla gara di giovedì con il Napoli in coppa Italia. L’ha preservato nel finale a partita irrimediabile. E per favore non fatemi parlare dell’ingresso di Kokorin. Quando lo vendete?

Nel buio di Torino è apparso anche Ikonè, qualche minuto per far vedere la sua tecnica e la sua gamba. L’importante è che sia della Fiorentina, crescerà, darà una forte mano, ma anche lui, ovvio, ha bisogno di giocare in una squadra vera e non da solo.

Ora c’è una grossa occasione per il rilancio immediato e penso proprio alla sfida di giovedì contro gli azzurri di Spalletti.

Se questo è il gruppo che abbiamo ammirato si rialzerà subito.

Se questa è la squadra che giocava a memoria o quasi, tornerà con la stessa forza e determinazione già in coppa Italia.

La Fiorentina dovrà immediatamente dimostrare, anzi, ripeto, questa è un’occasione da sfruttare, che la partita di Torino è un brutto incidente di percorso, ma sempre di incidente trattasi.

Italiano è bravo sul campo, dovrà dare il meglio anche come psicologo per cancellare dalla testa (soprattutto), ma anche dai muscoli dei giocatori un disastro calcistico.

Nessun dramma, per carità. Non ci sono gli estremi per pensare negativo. Ma neppure, ri-sottolineo, una pacca sulla spalla e la classica frase “non è successo niente”, perché qualcosa è successo.

Ritrovare immediatamente l’umiltà, assieme alla concentrazione, è qualcosa che vale per tutti, anche per i dirigenti che forse si sono sentiti troppo bravi per aver comprato Ikonè e Piatek in due balletti. Se lo facciano dire e noi lo abbiamo detto, che sono stati bravi, non se lo dicano da soli. Se pensano davvero di esserlo, se perdono il contatto dei piedi sul terreno, a maggior ragione è autorizzata a farlo la squadra. Non lo deve fare e pensare nessuno. Punto.

Per quanto riguarda il mercato la fake new di Isco ha avuto le gambe corte, ma credo sia stato ingenuo solo pensare che un giocatore che guadagna sette milioni netti possa venire a Firenze da svincolato, magari chiedendone dieci. Allora tanto vale offrire quei dieci a Vlahovic. Rimettiamo tutti un po’ i piedi per terra che forse è meglio.

Sono convinto invece che la Fiorentina stia lavorando su giocatori in scadenza da prendere subito, su scontenti che vogliono venir via e su scambi (Benassi? Amrabat?) che alla fine potenzieranno ancora di più la rosa. Il settore scouting viola è stato rafforzato parecchio anche dietro la scrivania, in più non c’è solo Burdisso e i risultati si vedono.